2021-03-03
Ibra, Lauro e Matilda: il Festival delle quote prova a vincere facile la gara dell’Auditel
Zlatan Ibrahimovic e Matilda De Angelis (Ansa)
Dal maschio alfa all'icona Lgbt, dai millennial alle vecchie glorie. La Rai ha un contentino per tutti nel Paese a cui resta solo la tv.Sono più glamour le tre ville affittate in riviera da Achille Lauro per sé e il suo staff o lo yacht di Zlatan Ibrahimovic ormeggiato in darsena? Bucherà di più lo schermo il campione zingaro che verosimilmente stonerà Io vagabondo dei Nomadi o il rapper grandi firme che si autoproclama «sessualmente tutto»? Non che siano domande capitali, ma è del Festival di Sanremo iniziato ieri sera nell'Ariston deserto che si sta parlando. Una piccola grande liberazione dall'overdose di virologi, dalla geografia delle varianti e dall'ondata delle ondate (c'è già chi parla della quarta). Quindi, benvenuta leggerezza. E benvenuti numeri dell'Auditel, diversi da quelli del deprimente bollettino giornaliero. Perché Sanremo è anche una questione di numeri, di budget (quest'anno ridotto di un milione) e di incassi pubblicitari. Sanremo è anche una cosa scientifica, matematica.Ieri sera abbiamo visto Matilda De Angelis e Loredana Bertè. Stasera toccherà a Elodie e Laura Pausini. L'audience è la somma di tanti target e chi di queste cose si intende prevede che quest'anno qualche tetto potrebbe saltare. «Amadeus mi ha detto che vuole spaccare tutti i record, così mi sono presentato», ha sbruffoneggiato il calciatore del Milan in conferenza stampa. Complice il coprifuoco da dpcm che dopo le 22 costringe in casa la quasi totalità della popolazione, le premesse per i grandi ascolti ci sono tutte. In più il cast risponde a scelte di marketing precise, in grado di accontentare le diverse platee di riferimento. Ibrahimovic e Achille Lauro sono gli unici due ospiti fissi di tutte e cinque le serate. Si potevano pensare due persone più diverse fra loro? Il maschio alfa e il testimonial della sessualità fluida. Il calciatore megalomane e istrione e il performer gender e visionario. Zlatan porta al festival la sua cultura delle regole e del sacrificio, il cantautore risponde con il suo estetismo ambiguo. Due opposti, complementari ai fini dell'unico share. È il segreto del festival delle quote. Un evento diviso in tasselli che compongono il mosaico per alleviare gli italiani assediati dal virus che blinda pure l'Ariston (ieri Noemi ha sostituito in scaletta Irama perché un componente del suo staff è risultato positivo). Ci sono la generazione Z e quella degli Intramontabili, lo spicchio degli Italiani famosi nel mondo e la quota Sportivi. Tutti interpreti con una loro fetta di pubblico in attesa.La co-conduttrice di ieri sera, la millennial Matilda De Angelis, si è presentata con un'intervista a Repubblica nella quale annunciava: «Porto sul palco tutte le mie vite». Ci può stare, considerato che, dopo aver iniziato come cantante dei Rumba de bodas, è passata al cinema in Veloce come il vento e alla tv nella poco citata Tutto può succedere e nell'acclamata The undoing, al fianco di Nicole Kidman e Hugh Grant. Che la dolce Matilda, aspirante Jennifer Lawrence italiana, potesse avere un futuro canoro lo si è visto quando ha intonato Quel motivetto che mi piace tanto. Le prossime serateTuttavia, quando è comparsa Loredana Bertè e ha rovesciato nel microfono la sua voce rock, la calcolatrice delle vite vissute e dei sanremi frequentati è andata in tilt. Del resto, Amadeus e Fiorello, Lucio Presta e Gianmarco Mazzi ci hanno visto giusto: la co-conduttrice è quasi sempre una millennial, mentre ogni serata ha il momento nostalgia, l'omaggio alle canzoni intramontabili, dalle colonne sonore di Ennio Morricone ai brani storici di Sanremo, interpretati da Marcella Bella, Fausto Leali, Gigliola Cinquetti e Ornella Vanoni per il gran finale di sabato. Per non parlare della serata interamente dedicata alle cover italiane in un festival che Amadeus ha annunciato «molto made in Italy». Stasera, poi, la madrina sarà Elodie, ex cubista esplosa ad Amici e compagna del rapper Marracash. Ma il suo coté dark sarà compensato da Laura Pausini, reduce dal trionfo ai Golden globe con Io sì, il brano premiato come miglior canzone originale del film La vita davanti a sé, interpretato da Sophia Loren. Pausini è la capofila della quota Italiani famosi nel mondo che comprende la stessa De Angelis, Federica Pellegrini (anche in quota Sportivi con Ibra, Alberto Tomba e il podista Alex Schwazer), la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi, che venerdì premierà il vincitore delle Nuove proposte, anche lei una millenial come Vittoria Ceretti. La supermodella bresciana domani sera affiancherà Amadeus alla conduzione, ma ha già capito quali tasti toccare per soddisfare le claque che contano. Intervistata dal Corriere della Sera su cosa si aspetta dall'Ariston ha risposto: «Spero di poter dare un contributo all'empowerment femminile: vedere una donna di 23 anni che è su quel palco grazie solo a sacrificio e volontà è un bel modo per dare grinta alle altre». Niente male come autostima.I nomi in competizioneTra una quota e l'altra, ci sarà anche il festival delle canzoni, la gara musicale, la competizione canora. Con un cast ultrageneralista, rap e melodico, etnico e sentimentale. Ci ha scherzato Fiorello: «Amadeus ha messo insieme un cast straordinario facendo convivere Willie Peyote e Orietta Berti. Come se ci fossero in un governo la Lega e il Pd». Far convivere gli opposti è la filosofia e anche la scommessa (im)possibile dell'Italia di Mario Draghi. A Sanremo sembra più facile: la logica della somma dei diversi è più redditizia all'Auditel che in politica. Però, alzi la mano chi conosceva prima di ieri Fasma e Coma_Cose, Fulminacci e Gio Evan, Random e Colapesce Dimartino. Sono tutti «Big» in gara, pensa un po'.