2020-09-26
I tre avvocati della Juventus sentiti dai magistrati per sette ore
Rogatoria dei pm in Spagna per interrogare il bomber Luis Suarez. Nuove accuse alla rettrice dell'università. C'è un'altra indagata.Non è stata una giornata facile, anche a causa della pioggia, per gli avvocati vicini alla Juventus che ieri sono stati ascoltati come persone informate sui fatti dalla procura della Repubblica di Perugia. L'incontro con i pm che stanno lavorando all'inchiesta sull'Università per stranieri della città è durato sette ore. E visto il protrarsi della discussione il clima all'esterno non era certamente di fiducia. Sono da poco passate le 9 quando i legali Luigi Chiappero, Maria Turco e Brunella De Blasio entrano dall'ingresso principale. Quest'ultima non era attesa dai cronisti: studio a Torino ed esperta di diritto amministrativo, è stata chiamata a supporto dal collega Chiappero per le questioni legate alla cittadinanza. Solo De Blasio è vestita con l'abito, spezzato per Chiappero, total black per la Turco. Fino a poco prima i dipendenti della procura continuavano confondere i giornalisti presenti sul portone d'ingresso, visto che il palazzo ne conta almeno tre. Al termine del faccia a faccia con i pm, conclusosi dopo le 16, è lo stesso Chiappero che ha pronunciato un secco «ovviamente» di risposta a chi gli chiedeva se la società bianconera fosse estranea ai fatti. Questa era la domanda che la maggior parte degli italiani, appassionati di calcio o meno, si stava facendo da qualche giorno. Poco prima, non senza polemica, ha anche dichiarato: «Che la verità spesso viene alterata, ritagliata, ricostruita e restituita in un racconto che magari serve più al lettore, ma che non è la verità». Una stoccata rivolta con il sorriso ai tanti giornalisti presenti. Chiappero ha continuato, facendo capire che non sono indagati: «Devo anche essere grato ai pubblici ministeri per averci chiamato subito perché aspettano anche forse con ansia l'occasione per poter riferire tutto quello che dovevamo riferire in merito ai fatti. I magistrati perugini però con molta probabilità erano più interessati alla ricostruzione dell'avvocato Maria Turco che avrebbe risposto per prima alle domande. È lei che lo scorso 7 settembre ha contatta per prima l'università per stranieri di Perugia. E per quello che emerge dall'inchiesta sembrerebbe aver avuto un ruolo operativo nella gestione del caso.L'inchiesta su Suarez dovrebbe essere partita grazie alle intercettazioni sul telefono del direttore generale dell'Università degli stranieri Simone Olivieri. Infatti a lui viene contestata nell'avviso di garanzia anche una corruzione «accertata in epoca successiva o prossima al 24 febbraio 2020». Da quel momento gli inquirenti, i pm Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetta (divenuto magistrato a circa cinquant'anni dopo un'onorata carriera da manager pubblico), hanno iniziato a registrare le chiamate del dg. Alla rettrice Giuliana Grego Bolli, a Olivieri e al professor Lorenzo Rocca viene invece contestata la corruzione per l'esame di Luis Suarez; alla signora e al dg il falso per la delibera che ha anticipato l'esame al 17 settembre; alla professoressa Stefania Spina (colei che ha fatto le lezioni di ripetizione a Suarez), all'impiegata Cinzia Camagna solo il falso; al dg, alla rettrice e a Rocca la rivelazione di segreto per aver informato prima Suarez delle domande che avrebbe ricevuto. Un piccolo inciso sui quesiti posti al campione uruguaiano è d'obbligo. Per rompere il ghiaccio i professori sono partiti dalla tradizionale: «Come ti chiami?». All'attaccante è stato anche chiesto in quale città italiana si immaginava, risposta scontata: «Torino». Tra i quesiti non poteva di certo mancare quello sulla sua professione. «Faccio il calciatore e sono da sei anni al Barcellona». Non sono state escluse anche domande molto lontane dal calcio. Un esempio? «Indica cocomero e supermercato». A tutti è contestato anche il falso per l'attestazione di conoscenza della lingua italiana a livello B1 cittadinanza.Ma come è iniziata l'inchiesta madre? In passato erano state fatte delle denunce per una convenzione stipulata con un ente linguistico che ha portato a Perugia migliaia di studenti cinesi che, secondo l'accusa, non avrebbero versato quanto previsto nell'accordo (un 40 per cento in meno che avrebbe creato un buco di 3,2 milioni). In questo primo filone d'indagine, la rettrice è accusata anche di aver realizzato un bando su misura (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), pare per un concorso per un posto di insegnante, ma pure di una turbativa d'asta realizzata il 13 settembre 2018 in concorso con un'indagata di cui sino a oggi non si conosceva il nome: Loredana Priolo, dirigente di 52 anni, responsabile del servizio di programmazione, qualità e valutazione dell'ateneo. L'avvocato difensore Diego Ruggeri attende di capire di più sui particolari dell'accusa e alla nostra domanda se l'assistita sia già stata interrogata nega.Alla Grego Bolli e a Olivieri vengono contestati anche un'ulteriore turbativa d'asta del 31 marzo 2019 e una «falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri» dell'8 marzo dello stesso anno.Nelle ultime ore è emersa anche un'ulteriore circostanza, che riguarderebbe l'ex moglie del dirigente juventino Federico Cherubini. La donna lavorerebbe nell'agenzia per il diritto allo studio universitario e qui avrebbe fatto velocemente carriera, dove fino all'anno scorso Maurizio Oliviero, rettore dell'Università statale di Perugia, era amministratore. Ieri i consulenti tecnici della Procura, Luca e Andrea Russo, hanno effettuato copia delle memorie dei supporti informatici e degli account di posta elettronica sequestrati il 22 settembre agli indagati. Nelle prossime settimane procederanno all'esame del materiale. In particolare sono stati sequestrati cinque computer, un hard disk, una chiavetta Usb e gli account di posta elettronica della rettrice, della Spina e della Camagna. La Procura di Perugia ha fatto una rogatoria in Spagna per chiedere di sentire Suarez e per avere dalla compagnia di jet privati che ha portato il giocatore in Italia i bonifici di pagamento. Infatti gli inquirenti vogliono capire chi abbia pagato il volo di andata e ritorno sulla direttrice Barcellona-Perugia.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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