2021-04-03
I preti tedeschi si ribellano al Papa e benedicono le coppie omosessuali
A maggio iniziativa pubblica in aperto contrasto con l'indicazione dell'ex Sant'Uffizio.Che cosa hanno in comune monsignor Johan Bonny, vescovo di Anversa e il cardinal Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna? E monsignor Georg Bätzing, capo della conferenza episcopale tedesca, con Franz Lackner, presidente dei vescovi austriaci? E gli scout cattolici tedeschi con i movimenti dissidenti Wir sind Kirche (Noi siamo chiesa) e Pfarrer initiative (Iniziativa dei parroci)? Tutti costoro hanno espresso dubbi e critiche a proposito del Responsum della Congregazione per la dottrina della fede, emanato il 15 marzo scorso. Il Responsum è una risposta negativa alla domanda sulla legittimità di impartire una benedizione alle coppie gay, che in qualche modo equivarrebbe ad una sorta di «matrimonio omosessuale cattolico». La decisione che è stata siglata dal cardinal Luis Francisco Ladaria, prefetto della Congregazione, con l'approvazione esplicita, come sempre accade per i documenti che trattano di fede e morale, da parte di papa Francesco.Il Concilio Vaticano II, aperto nel 1962 da papa Giovanni e chiuso da Paolo VI nel 1965, ha ripreso e sintetizzato la dottrina cattolica precedente. Pur non trattando tutti i temi della fede cristiana, e facendolo spesso in modo nuovo, più pastorale che cattedratico, usando altresì un linguaggio rinnovato. Come noto, molti cattolici hanno recepito la svolta conciliare in modo abnorme ed hanno creduto che, alla luce di questa presunta rivoluzione, la fede e la morale fossero cambiate e così quanto non era approvato prima, potesse essere approvato ora. Ma i documenti ufficiali della Chiesa, specie sotto i pontificati di papa Montini (1963-1978) e di Giovanni Paolo II (1978-2005), a partire dall'Humanae vitae (1968) e fino al Catechismo della Chiesa cattolica (1992) furono una categorica smentita di questa lettura.Ad esempio, il Catechismo parla in termini chiari e critici, benché pastorali e mansueti, dell'omosessualità, aprendo la strada alla scontata disapprovazione del matrimonio gay. Confermata da tutti i papi proprio mentre gli Stati europei cambiavano codici e Costituzioni per aprirsi alla lobby più bella e colorata del mondo.Così, non stupisce che nei paesi con questo forte retroterra teologico, come la Germania e l'Austria, ma anche la Francia e il Belgio, vari presuli abbiano avuto da ridire sulla banale decisione romana di non poter benedire le nozze gay.Aci stampa, in un articolo di Daniele Piccini, scrive che alcuni sacerdoti tedeschi hanno lanciato l'iniziativa della benedizione pubblica alle coppie gay per il prossimo 10 maggio. E che la lista di preti e religiosi che avrebbero aderito è salita in poche settimane ad oltre 2.600! L'iniziativa è stata lanciata sui social con lo slogan «Noi non neghiamo una benedizione» e con gli hashtag: benedire coraggiosamente (#mutwilligSegnen) e l'amore vince (#liebegewinnt). Ma qui si cambiano le carte in tavola, seppur senza dirlo. Il Vaticano infatti non ha detto, nella lunga Nota esplicativa del Responsum, che non si possano benedire le persone con inclinazioni omosessuali. Quasi a far credere che la benedizione ecclesiastica richieda la perfezione morale di chi la riceve. Altrimenti, la stessa benedizione papale Urbi et Orbi non avrebbe senso. Ma solo che «la benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale, invocata sull'uomo e la donna che si uniscono nel sacramento del Matrimonio». Quindi i teologi germanici esasperano i documenti romani in senso conservatore per «disobbedire meglio». Quasi a mettere in pratica il titolo, nocivo e gridato, di un celebre pamphlet di don Milani: L'obbedienza non è più una virtù.Elena Mancini, dal canto suo, ha tradotto il documento con cui gli scout cattolici di san Giorgio criticano duramente il Responsum romano. E se i numeri contano qualcosa, questi gruppi giovanili non sono residuali nella Chiesa tedesca di oggi, contando circa 95.000 affiliati.Ebbene, secondo gli scout teutonici la visione del mondo del cardinal Ladaria, di papa Francesco e del Catechismo, «contraddice la nostra concezione di convivenza cristiana e di uguaglianza e si contrappone alla nostra intenzione di riconoscere tutti gli uomini nella diversità delle loro vite».E in risposta alla bistrattata Roma che avrebbe «concezioni ristrette» - sembra quasi di sentire echi di Lutero («il Papa è l'anticristo») - organizzeranno nel 2022 una campagna intitolata «Lo scoutismo è multicolore». Gli scout, che pretendono di rifarsi a sir Baden Powell (il quale aveva come motto Dio, patria, famiglia), si dichiarano per una sessualità «che includa tutte le forme di unione», e prendono le distanze da chi «giudica modi di vivere e li condanna in blocco come peccato». Come Gesù?