2023-05-24
«I portoghesi interessati alla quota di Invitalia in Industria italiana autobus»
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L'incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy tra le istituzioni, i vertici dell’azienda, i soci Invitalia e Leonardo e le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm, Uglm, non scioglie ancora i dubbi sul futuro di Iia. Stando a quanto sostengono i sindacati, «sarebbe stata intrapresa una collaborazione commerciale col gruppo Caetano, a sua volta partecipato da Toyota e forse interessato in prospettiva a entrare anche nella compagine societaria». Dopo quasi due ore di incontro con i sindacati, il governo non scioglie ancora il nodo della crisi di Industria Italiana Autobus. Nel corso della riunione al ministero delle Imprese e del Made in Italy tra le istituzioni, i vertici dell’azienda, i soci Invitalia e Leonardo e le organizzazioni sindacali, dopo aver illustrato lo stato di attuazione del piano industriale, sono state evidenziate difficoltà operative e gestionali nonostante le iniezioni di liquidità effettuate dai soci pubblici, anche a seguito della ricapitalizzazione. Il sottosegretario con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, ha stigmatizzato «la situazione attuale e la gestione operativa della società, chiedendo ai soci Invitalia e Leonardo di attuare ogni urgente iniziativa per raggiungere gli obiettivi prefissati dal piano industriale, fino a favorire un cambio di passo anche nel segno della discontinuità se necessario». Di fondo è stato di fatto ancora un incontro interlocutorio. Ci sono manifestazioni di interesse ma ancora niente di definitivo. Stando a quanto sostengono i sindacati, «sarebbe stata intrapresa una collaborazione commerciale col gruppo Caetano, a sua volta partecipato da Toyota e forse interessato in prospettiva a entrare anche nella compagine societaria». Quindi potrebbe essere CaetanoBus, società facente parte di Toyota Caetano Portugal e Mitsui & Co, il cavaliere bianco che potrebbe sostituire Invitalia. Si tratta del più importante produttore di autobus e pullman in Europa. È un’azienda che utilizza tecnologia, innovazione e design per ideare e proporre sul mercato mezzi sempre più efficienti e a zero emissioni tanto da essere nel mercato del trasporto elettrico già dagli anni ottanta. Allo stesso tempo «è stata infine smentita la voce di progetti di esternalizzazione della produzione. A quanto sostengono le sigle sindacali, in un comunicato congiunto di Fim, Fiom, Uilm, Uglm, «Invitalia ha dichiarato di aver già provveduto a ricapitalizzare e a rifinanziare IIA e più in generale di essere pronta a fare la propria parte a fronte di una gestione oculata della azienda. Da altro punto di vista ha informato che al momento sussistono molteplici manifestazioni di interesse per Iia.I sindacati, esprimono comunque «preoccupazione per i ritardi produttivi che potrebbero portare non solo al pagamento di penali ma anche alla rescissione dei contratti. Chiediamo di conseguenza maggiore confronto sul piano industriale e soprattutto un intervento da parte dei soci pubblici per salvare una situazione prima che sia troppo tardi. Quanto ai possibili interessamenti da parte di investitori, siamo favorevoli all’arrivo di un socio industriale ma chiediamo che i soci pubblici non si disimpegnino ed anzi accompagnino il processo di rilancio anche in termini finanziari». Al contrario, «al Ministero diamo atto di aver sostenuto Iia nelle sue esigenze di liquidità attraverso Invitalia ma chiediamo un ulteriore sforzo accompagnato da un vigile interessamento, al fine di verificare che le immissioni di liquidità possano davvero garantire il rilancio. In questa fase di annunciata espansione del trasporto pubblico sarebbe imperdonabile perdere un patrimonio industriale nazionale quale è Industria italiana Autobus. Occorre un intervento del Governo per sventare il rischio paradossale di naufragio di una impresa in mano pubblica che lavora per il pubblico e per giunta in un comparto di pubblica utilità»
Il valico di Rafah (Getty Images)
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