2023-08-25
«I nemici del generale l’hanno reso un eroe»
L’esperto di comunicazione Alberto Contri: «Questa popolarità improvvisa è merito di chi voleva tappargli la bocca».Alberto Contri, esperto di comunicazione. Al vertice di multinazionali, consigliere di amministrazione della Rai e ad di Rainet, oggi RaiPlay. Uno del sistema che viaggia controvento. Ci siamo lasciati alle spalle pandemia e politiche anti Covid. Un bilancio? «Temo che non ci siamo lasciati alle spalle proprio nulla. Lo dimostra l’appena approvato piano vaccinale del ministro Orazio Schillaci. L’Oms punta a essere il decisore assoluto per tutti i governi in materia di politiche sanitarie e sociali, da applicare in caso di ulteriori pandemie. Peraltro, già previste. Le pagine di 1984 di George Orwell sono diventate realtà quotidiana». Pessimista…«Pensi alla “neolingua”: cambiare i significati delle parole per cambiare la realtà. Definire tout court vaccini delle terapie sperimentali è stata la madre di tutti gli inganni ai danni di tanti benpensanti. Il fatto più grave è che l’avanzare inesorabile di decessi ed effetti collaterali gravi ostinatamente negati o nascosti sta creando una crescente sfiducia nelle più alte istituzioni».La narrazione sul cambiamento climatico la convince? Oppure trova anche qui analogie con la pandemia?«Non mi convincono affatto. Si replica la stessa sceneggiata. Come dice il Nobel per la fisica John Clauser: “La scienza è stata comprata”. Lo ammette con soddisfazione lo stesso Klaus Schwab, presidente del Wef. Cito a memoria: “Abbiamo messo nostri uomini in tutti i gabinetti di governo e ai più alti livelli della scienza e della tecnologia. Così raggiungeremo senz’altro i nostri scopi”. L’esempio più clamoroso? Ursula von der Leyen, che ha contrattato miliardi di dosi tramite sms... poi cancellati».Il libro del generale Roberto Vannacci lo ha letto? Che opinione si è fatto?«La verità? Mi sembra un pamphlettino in cui si mescolano certezze non basate su elementi scientifici certi con alcune osservazioni di grande buonsenso. Ad esempio, la “normalità” della famiglia tradizionale, formata da due eterosessuali, in grado di perpetuare la specie umana. Da questo punto di vista ogni altra scelta non è “normale”, pur se non condannabile, né discriminabile».Le vendite de Il mondo al contrario stanno doppiando il libro di Michela Murgia. Da uomo di marketing come se lo spiega?«Il cosiddetto “popolo” non ne può più di questa esagerata e continua sovraesposizione mediatica del movimento Lgbtq e dell’imperversare del pensiero unico politicamente corretto. In America la birra Budweiser ha visto un clamoroso crollo delle vendite dopo aver scelto una trans come testimonial: 5 miliardi di dollari in Borsa andati in fumo. Pure la Disney sta perdendo cifre da capogiro dopo i film infarciti di personaggi omosessuali. Parchi di divertimento deserti per protesta delle famiglie».L’elettore di Giorgia Meloni e Matteo Salvini come si pone? Da una parte il ministro Guido Crosetto e l’establishment dell’esercito e dall’altro il generale Vannacci.«Crosetto ha commesso un grave errore. Ha definito “farneticazioni” valori e principi profondamente radicati negli elettori di centrodestra. Se poi ha colto l’occasione per mettere a disposizione il generale su pressioni dall’alto, peggio mi sento. Hanno creato un eroe. Anzi, un martire ingiustamente condannato senza alcun processo; riaccendendo involontariamente i riflettori sulla questione dell’uranio impoverito, che mette sicuramente in imbarazzo il capo dello Stato, all’epoca ministro della Difesa. Caso da manuale di eterogenesi dei fini».Vannacci in politica?«Se hanno avuto un futuro (per fortuna già passato) i grillini, figuriamoci un generale oggettivamente assai più competente (per lo meno sulle sue materie) di tanti che non hanno mai lavorato in posizioni di alte responsabilità. Fra tanti politici improvvisati sembra Nembo Kid».Un giudizio sulla comunicazione di Giorgia Meloni?«Piaciuta subito. Toni diretti e soprattutto dà l’impressione di aver sempre studiato i dossier prima di parlare. La sua retorica mi è sempre parsa più efficace e convincente di quella di altri. Il consenso elettorale lo ha dimostrato. Ma da premier non si possono saturare i social tutti i giorni. È più opportuno parlare con i fatti e i provvedimenti, lasciando la parola ai colleghi di partito».Rischia qualcosa in termini di consenso l’attuale maggioranza alle prossime elezioni? «Secondo me sì. Se sei così dichiaratamente assertivo nel fare le promesse e poi non le mantieni. Non una, ma quasi tutte perché alla fine i soldi non ci sono. Fai persino marcia indietro su principi non negoziabili. Dai l’impressione di allinearti al pensiero unico; vedi Crosetto che parla di “farneticazioni”. Lo ha scritto Marcello Veneziani: il consenso può decrescere come era cresciuto. I tweet e soprattutto i video postati restano per sempre. Impressiona vedere circolare in Rete il semplice accostamento della Meloni d’opposizione che urlava contro l’imperialismo americano con quella addirittura affettuosa verso Joe Biden, Von der Leyen, e Mark Rutte».
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)