2022-11-26
«I migranti protestavano per il cibo già nel 2017»
Nel riquadro, Patrizia Ciccarelli
L’ex assessore al Welfare del Comune di Latina Patrizia Ciccarelli: «I sindacati sapevano, la ribellione però venne sopita».La controversa comparsata di Aboubakar Soumahoro da Corrado Formigli su La7 non ha placato la sete dei giornalisti televisivi e della carta stampata. Siamo a Latina, giornata fredda. Raggiungiamo telefonicamente Patrizia Ciccarelli, che per anni è stata assessore alle Politiche di welfare e pari opportunità con delega ai servizi sociali e alla persona, interventi per l’infanzia e le famiglie, interventi di carattere socio-sanitario e per la salute, diritto alla casa e promozione dell’inclusione.Lavora dal 1985 come quadro amministrativo presso l’Icie (Istituto cooperativo per l’innovazione, struttura nazionale per la ricerca e il trasferimento tecnologico della Legacoop).«Ho cessato il mandato da assessore il 18 ottobre del 2021. Conosco molto bene le vicende della coop Karibu e del consorzio Aid. Abbiamo solamente rilasciato qualche manifestazione di interesse a entrambe le società. Per quanto riguarda Latina, hanno semplicemente svolto attività legate ai Cas, che io sappia».Dunque per quanto a sua conoscenza hanno operato solamente nella gestione dei Centri di accoglienza straordinaria, immaginati per sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti. E non come istituiti per lucrare.«Esattamente», dice ora l’ex assessore, che aggiunge: «Le posso garantire che almeno a Latina, e cioè dal 2016 a ottobre del 2021, la Karibu ha operato solo attraverso progetti finanziati direttamente dalla prefettura. Devo precisare che il Comune non ha mai lavorato direttamente con loro. Ci siamo limitati alla semplice presenza o al patrocinio alle iniziative organizzate con le varie associazioni di volontariato. Prima del decreto Salvini, le prefetture avevano dei contratti con le cooperative che gestivano i Cas, questo consentiva anche l’insegnamento della lingua italiana, la didattica e tanto altro. Iniziative importanti come la famosa #Umuganda di cui tanto si è parlato che organizzò la Karibu proprio con questo principio». Cosa significa esattamente Umuganda?«Umuganda», spiega Ciccarelli, è una parola del Ruanda che significa restituzione, gratitudine, volontariato, coinvolgimento in un’attività di pubblica utilità ed era un progetto che ha coinvolto tutti o quasi i Comuni della provincia di Latina».In effetti ci sono tracce dell’iniziativa sui quotidiani locali. L’evento si è svolto a Monte San Biagio, Roccagorga e Latina; Karibu ha coinvolto le associazioni con lo slogan #contributodamore. Iniziativa che serviva anche a raccogliere fondi. Karibu era portavoce di un movimento che voleva unire richiedenti asilo e cittadini. E lo scopo era decisamente lodevole.«Se andate a rivedere le cronache locali», conclude l’ex assessore, «troverete che già c’erano state delle avvisaglie di malcontento e proteste contro la Karibu. La manifestazione più accesa è del novembre 2017, quando nei pressi dell’hotel di Casale delle Palme, dove dimoravano alcuni richiedenti asilo, scesero in strada in massa. La protesta fu causata dalla scarsa qualità del cibo. Già altre volte gli immigrati avevano dato vita a manifestazioni, ma sempre in maniera pacifica. Quel giorno, invece, un centinaio di persone aveva minacciato di bloccare l’Appia, rendendo necessario l’intervento della polizia». E ora che è saltato il tappo, non si contano più le testimonianze dei lavoratori della coop, ai quali si aggiunge il racconto della signora Sara. La sua è una storia come quella degli altri 25 dipendenti che hanno fatto vertenza per farsi riconoscere le mensilità arretrate. In un anno sarebbero stati pagati in media due o tre stipendi e poi cominciavano le scuse. Fino a scaricare le colpe sulla prefettura. «Personalmente», spiega la lavoratrice, «non ho mai incontrato Soumahoro, però posso dire con estrema certezza che i sindacati erano a conoscenza delle questioni interne alla Karibu. In particolare l’Usb, che nel 2018 e 2019 noi lavoratori cercammo di coinvolgere per ottenere una regolarità nella corresponsione degli stipendi. Coinvolgemmo diverse sigle e la cooperativa si rivolse all’Usb che, quindi, era a conoscenza di quanto stesse accadendo. Purtroppo quella forma di protesta fu messa a tacere». La moglie dell’onorevole, Liliane, l’ha mai vista? «Certo che sì», afferma la donna, che aggiunge: «Faceva parte dell’ufficio di presidenza. Ha gestito per uno o due anni direttamente la cooperativa. Lei è stata operativa fino al 2019. Non sapevamo chi fosse all’interno dell’assetto societario. Lo abbiamo letto dai giornali».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)