2021-12-26
Flop di Di Maio e italiani ancora in carcere all'estero
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Da Chico Forti a Andrea Costantino, il ministro degli Esteri aveva promesso di riportarli a casa. Invece hanno passato il Natale in carcere. Anche Marco Zennaro è ancora in attesa di sapere se potrà tornare in Italia.Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva promesso a fine novembre di risolvere il caso di Andrea Costantino, l’imprenditore italiano in carcere negli Emirati Arabi Uniti senza accuse formali. A distanza di più di un mese Costantino ha passato il Natale ancora in cella. E’ ormai rinchiuso da marzo, non ha ancora visto il suo avvocato emiratino e gli sono concesse telefonate di pochi minuti con la famiglia durante la settimana. Costantino non è l’unico italiano bloccato all’estero. A passare il Natale lontano da casa è stato anche Marco Zennaro, fermato in Sudan ma almeno uscito dal carcere nelle ultime settimane: ora si trova chiuso in ambasciata.E in attesa di ritornare è anche Chico Forti, l’italiano condannato all’ergastolo nel lontano 2000 e ancora in carcere a Miami nonostante sempre Di Maio avesse detto il 20 dicembre scorso che sarebbe ritornato a casa. Forti fu accusato dell'assassinio di Dale Pike, figlio dell’imprenditore Anthony Pike, col quale Forti era in contatto per acquistare il suo hotel di Ibiza. La situazione di Costantino è senza dubbio quella più grave. Di risposte non ne sono ancora arrivate, nonostante gli slogan rassicuranti della Farnesina e nonostante anche il colloquio tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e Mohammed bin Zayed Al Nahyan (principe ereditario e di fatto comandante delle forze armate emiratine). Costantino è in carcere senza accuse. Spesso è costretto a dormire e mangiare per terra. A quanto pare ora potrebbe esserci un’udienza per la metà di gennaio. Ma non è chiaro perché sia stata convocato e perché se ne parla. Non lo sa lo stesso Costantino e non lo sa la compagna Stefania che continua a seguire l’evolversi della situazione. Non lo sa nemmeno l’avvocato che non lo ha ancora incontrato. Il punto è che anche per l’udienza di gennaio vale il condizionale, anche perché di udienza se ne era ipotizzata un’altra nelle scorse settimane che poi però era saltata. L’avvocato emiratino continua ad avere difficoltà ad accedere al fascicolo. E in 9 mesi ha incontrato Costantino solo una volta, meno di un mese fa, solo perché chiamato direttamente dal ministero e dal procuratore capo. Eppure le accuse non sono state ancora formulate. Come già spiegato su questo giornale, al momento ci sarebbe stata solo un’informazione di garanzia del tutto verbale, non pubblica, sul fatto che gli Emirati starebbero indagando su un’operazione del 2015, relativa alla vendita lecita di gasolio allo Yemen. La vicenda, insomma, continua a essere avvolta nel mistero. Nel frattempo l’embargo sui contratti della difesa, varato da Di Maio a gennaio, non è stato ancora del tutto eliminato. E questo accade mentre i rapporti tra i due paesi sembravano finalmente migliorare. Nel frattempo è ancora fermo in Sudan Zennaro, che attende da metà giugno di sapere se potrà prima o poi tornare in Italia. In più nel Paese africano c’è un golpe in atto e la situazione a livello di governo è davvero confusa. A quanto pare la situazione potrebbe sbloccarsi nel 2022. Infine non va dimenticata la situazione di Forti. Era il 23 dicembre 2020 quando Di Maio esordì con questo annuncio. «Ho una bellissima notizia da darvi: Chico Forti tornerà in Italia. L’ho appena comunicato alla famiglia e ho informato il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio». Sui social aggiunse. «Il Governatore della Florida ha infatti accolto l’istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia». E’ passato un anno. Non è cambiato nulla. E il Natale lo ha passato ancora lontano dall’Italia.