2019-04-01
I cristiani di Francia oggi sono sotto assedio
Dal rogo di San Sulpizio all'occupazione di San Denis da parte del collettivo pro migranti: nel Paese il 90% degli atti vandalici colpisce edifici di culto cattolici. I responsabili? Secondo uno studio, satanisti, gruppi Lgbt e musulmani. Ma i media tacciono.Negli ultimi 30 giorni almeno una dozzina di chiese sono state profanate in Francia. Quella che un tempo era detta la figlia prediletta della Chiesa, oggi è laicissima e ormai post cristiana, attraversata da un profondo problema di integrazione con un islam sempre più aggressivo e numericamente minaccioso. E con un anticristianesimo di varia estrazione sempre più evidente. Secondo il ministero dell'Interno francese, nel 2018 le aggressioni alle chiese sono andate avanti con il ritmo di tre al giorno. Il rogo della chiesa di San Sulpizio a Parigi di domenica 17 marzo assume la veste di icona di questa realtà. Le fiamme che hanno divorato la seconda chiesa più grande della capitale dopo Notre Dame sono divampate dopo la messa domenicale, appiccate, sembra, in modo doloso, anche se l'origine resta ancora ignota.Laurent Wauquiez, leader del partito repubblicano, parla apertamente di «atti anticristiani» e fa una conta di 66 chiese profanate nel solo mese di gennaio 2019. Nella chiesa di San Sulpizio il 17 marzo era andato a celebrare il vescovo di Parigi, monsignor Michel Aupetit, e dopo la messa si trovava a pranzo con una trentina di persone quando l'incendio è divampato. A parte lo spavento, sono andati distrutti la porta del transetto sud, una costruzione in legno del XVIII secolo, una vetrata e un bassorilievo. In tutto i danni possono essere valutati in circa 900.000 euro. Ma in molti casi la furia anticristiana ha assunto le vesti della vera e propria profanazione. Il 6 febbraio, a Nimes, nella chiesa di Notre Dame des enfants, è stato rotto il tabernacolo, le ostie sono state gettate a terra e con gli escrementi è stata disegnata una croce sul muro. «Questo atto di profanazione ci ferisce tutti nelle nostre più profonde convinzioni», ha dichiarato il vescovo, monsignor Robert Wattebled, annunciando la necessità di un rito di riparazione penitenziale prima di riprendere le celebrazioni. Tabernacolo violato e ostie buttate a terra anche a Dijon, nella chiesa di Notre Dame, il 9 febbraio. A Maisons Laffitte, il tabernacolo della chiesa di San Nicola è stato rovesciato il 10 febbraio. Distrutta una statua della Madonna con Bambino nella chiesa di san Nicola a Houilles, il 4 febbraio. Il 18 marzo è stata occupata la basilica di San Denis, quella dove sono sepolti i sovrani francesi dal X secolo al 1789, da parte del collettivo Coordination des san-papiers, circa 80 persone, che hanno manifestato dentro al luogo di culto a favore dei migranti, impedendo le celebrazioni (e violando la legge). La stessa basilica nella notte tra il 2 e il 3 marzo era stata oggetto di un atto vandalico con danni all'organo e a una vetrata.Non si tratta di episodi, ma di una costante tendenza. Perché anche nel 2017 le cose non sono andate diversamente. È sempre il ministero dell'Interno francese a snocciolare i dati e dichiarare che in quell'anno gli attacchi agli edifici cristiani in Francia sono stati 878, circa il 90% degli attacchi totali a edifici e sepolture religiose. Secondo un articolo dello storico Kevin Bossuet, pubblicato sul periodico Valeurs actuelles, questa serie di atti anticristiani sarebbe riconducibile «per lo più all'opera di fanatici di estrema sinistra, spesso molto vicini a circoli satanisti, così come a lobby secolari, femministe e Lgbt». Ma non esclude anche la possibile azione di «musulmani fondamentalisti, spinti dallo sfrenato desiderio di diffondere e imporre la loro dottrina politico-religiosa». Furono proprio due islamisti, nel luglio 2016, a sgozzare padre Jaques Hamel sull'altare di una chiesa a Saint-Étienne-du-Rouvray, in Normandia, durante la celebrazione della messa. Pochi mesi dopo la sua morte si è aperta la causa di beatificazione, dopo che anche papa Francesco aveva apertamente detto che «padre Hamel è un martire e i martiri sono beati. Dobbiamo pregarlo perché ci aiuti dal Cielo». Il 9 marzo scorso si è conclusa la fase diocesana di questo processo e ora le carte sono passate a Roma per essere esaminate dalla congregazione delle Cause dei santi.La polizia francese indaga, ma in gran parte gli attacchi nei confronti delle chiese restano senza colpevole. Sul fenomeno, i principali mass media tacciono. Un'omertà che sembra voluta, studiata. L'indignazione che scatta nei confronti degli abusi verso ebraismo o islam non trova la stessa prontezza nel caso dell'odio anticristiano.La cristianofobia sembra davvero essere l'ultimo pregiudizio accettabile in Occidente. Il fenomeno è profondo e penetra nell'intimo del tessuto sociale della società francese: basti pensare che hanno tra i 12 e i 15 anni i cinque ragazzi, tre femmine e due maschi, riconosciuti responsabili degli atti vandalici compiuti nella chiesa Saint Louis de la Robertsau, a Strasburgo, lunedì 11 marzo. Avevano rovesciato statue, svuotato gli estintori sulle panche e profanato l'altare strappando le tovaglie.I vescovi francesi scelgono il basso profilo, a volte riducendo i fatti alla categoria dei furti. Due mesi fa, un tweet del cardinale africano Robert Sarah, che in questi giorni ha pubblicato un libro proprio in Francia, aveva invece messo il dito nella piaga: gli atti di profanazione e vandalismo «sono il triste riflesso di una civiltà malata che viene portata via nelle reti del male. Vescovi, sacerdoti, fedeli devono mantenere la forza e il coraggio». Ma come aveva già avvertito Alessandro Manzoni «il coraggio, uno, se non ce l'ha, mica se lo può dare», soprattutto quando viene rinchiuso dentro a scelte politically correct che finiscono per imbrigliarlo dentro a un linguaggio ambiguo e spesso incomprensibile. Monsignor Olivier Dumas, portavoce dei vescovi francesi, aveva dichiarato che con questi atti si «calpesta il Corpo di Cristo», ma non si trova un'analisi franca della situazione, capace di cercare spiegazioni e soluzioni per un problema che è enorme.In uno studio di Jérôme Fourquet, L'arcipel français. Naissance d'une nation multiple et divisée (Editons du Seuil), si attesta che a messa, nelle città francesi, va ormai uno scarno 4% della popolazione, numero che nelle zone rurali sale a un sempre risicato 8%. Le sue proiezioni sul futuro del cattolicesimo in Francia sono da day after, perché, secondo Fourquet, nel 2031 i matrimoni in chiesa saranno estinti e i battesimi, cioè l'atto essenziale per l'incorporazione alla comunità dei fedeli, dovrebbero azzerarsi dal 2048. L'ultimo prete scomparirà prima, nel 2044. È ancora il cardinale Sarah ha offrire un interessante punto di vista nel suo recentissimo libro. E non a caso lo dice un africano, un segno dei tempi anche questo, perché proprio in Africa, invece, il cristianesimo sembra fiorire, richiamando una famosa frase di San Paolo VI: «Nova patria Christi Africa». L'Europa, scrive Sarah, «sembra programmata per autodistruggersi. Essa non ha visione sul proprio avvenire se non sui piani economico e militare. Le sue radici giudaico cristiane sono dimenticate. L'Occidente sembra odiarsi e pare pronto a suicidarsi. L'Europa vuole aprirsi a tutte le culture - cosa che potrebbe essere lodevole e fonte di ricchezza - e a tutte le religioni del mondo, ma non si ama più». Gli atti vandalici e profanatori compiuti a ripetizione nelle chiese francesi sembrano dimostrare che non solo non si ama più, ma proprio si vuole male.
Jose Mourinho (Getty Images)