I commenti pieni d’odio dell’artista «antiodio» adorato dalla sinistra
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Pier Paolo Spinazzè, in arte Cibo, è celebrato come il graffitaro antirazzista (e pro sardine). Ma sui social insulta un po' tutti, compresi gli ebrei e le donne.
La responsabile della collezione voluta dal pontefice Micol Forti: «Montini riteneva che anche i quadri astratti potessero veicolare il senso della spiritualità. Grazie all’amicizia con Maritain, ora ai Musei Vaticani abbiamo Chagall, Matisse, Severini e Kandinskij».
Tornano sugli scaffali i libri di Boualem Sansal, critico dell’islamismo che il regime nordafricano tiene in galera (con richiesta di raddoppiare la pena) nonostante l’età e il cancro. Non va meglio Oltremanica: per un post «di odio» una donna è dentro da mesi.
«Frontières media» pubblica i nomi di coloro che sono stati arrestati per aver aggredito 145 ragazze con le siringhe. Quasi tutti arabi o nordafricani. Ma il partito di Mélenchon se la prende coi giornalisti.
Non si potrà più installare nei dispositivi ufficiali della Camera dei rappresentanti: «Rischi elevati per la sicurezza pubblica». Anche il capo della polizia italiana aveva lanciato l’allarme sulle app di messaggistica: il governo pensa ad alternative nazionali.