I cinque castelli più popolari d'Europa

I cinque castelli più popolari d'Europa
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Dal Castello di Praga con le sue molteplici anime al mito del conte Dracula, andiamo alla scoperta di questi maestosi edifici, custodi di storia e leggenda.

Lo speciale contiene gallery fotografiche.


Maestosi edifici custodi di secoli di storia. La visita ai castelli regala ai visitatori l’opportunità unica di immergersi in un mondo di leggende, battaglie epiche e intrighi reali. Queste imponenti strutture non erano infatti semplicemente le dimore di nobili e sovrani, ma anche centri di potere politico e militare. E questo background storico regala ai visitatori un'atmosfera magica e un senso di meraviglia, oltre a un'opportunità unica per immergersi in un passato affascinante.

Museument, piattaforma digitale per prenotare esperienze di viaggio in tutto il mondo, ha stilato una classifica dei castelli più popolari d’Europa partendo dalla recensioni ricevute su Google. Un tesoretto di informazioni che vede il Castello di Praga (Repubblica Ceca) al primo posto con oltre 152.000 recensioni.

Situato su una collina che si affaccia sul fiume Moldava, il castello ha ottenuto negli anni prestigiosi riconoscimenti: non solo è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall'UNESCO, ma è anche entrato nel Guinness dei Primati come il più grande complesso fortificato al mondo. Costruito attorno all’880 dal principe Borivoj della dinastia dei Premỳslidi, negli anni la struttura ha subito molteplici cambiamenti, rendendola rappresentazione di ogni stile architettonico dello scorso millennio dal romanico risalente al X secolo al gotico del XIV secolo. Tra i luoghi più importanti del monumento va senza dubbio ricordata la Cattedrale di San Vito, una grande chiesa in stile gotico dove venivano incoronati i sovrani Boemi, l’antico Palazzo Reale, che include la Sala Vladislao, e il Vicolo d’Oro, con le sue pittoresche case colorate.

Al secondo posto, con 137.253 recensioni, svetta il Castello di Wawel (Polonia), per diversi secoli residenza reale. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, il monumento comprende una collezione di strutture di diverse epoche e stili architettonici: medievale, rinascimentale e barocco. Fu costruito originariamente nell'XI secolo e le sue vestigia si trovano nell'ala nord dell'attuale castello. Nel XIV secolo, una serie di ampliamenti e ristrutturazioni sono stati intrapresi per poi proseguire nel corso degli anni. Dopo aver visitato le Sale dello Stato, gli Appartamenti Reali, il Tesoro della Corona, l’Armeria e la mostra Il Wawel Perduto, vale la pena dedicare un po’ di tempo agli altri luoghi d’interesse che si trovano sulla collina, tra cui la Grotta del Drago e la cattedrale.

Con oltre 130.000 recensioni, il terzo posto ci porta a Versailles, nell’incantevole Reggia voluta da Luigi XIV. Il sovrano iniziò la trasformazione dell'ex residenza di caccia del padre (Luigi XIII), e i monarchi che gli succedettero continuarono ad ampliare e abbellire il palazzo fino allo scoppio della Rivoluzione francese. Insieme agli straordinari giardini, progettati da André Le Nôtre, ad attirare maggiormente l’attenzione dei visitatori è la Galleria degli Specchi. La sala ha 357 specchi, che riempiono una spazio di 73 metri di lunghezza. Era usata da cortigiani come luogo per incontrare persone o passare attraverso il palazzo. Nelle occasioni speciali era usata per impressionare i dignitari in visita come ambasciatori e leader stranieri. La regina Maria Antonietta celebrò proprio qui la sua festa di nozze. Inoltre, qui avvennero importanti accordi storici: il conte Otto von Bismark proclamò l'impero tedesco e il trattato di Versailles terminò la Prima Guerra Mondiale.

Al quarto posto, il Castello di Schönbrunn (129.663 recensioni), ex residenza estiva degli Asburgo, è un capolavoro del barocco e uno dei monumenti più famosi della capitale austriaca. Anche conosciuto come il «Castello della Principessa Sissi», la tenuta in cui sorge il castello fu acquisita dall'imperatore Massimiliano II nel 1569 per farne una riserva di caccia. In seguito ai danni subiti durante la guerra turca del 1683, Leopoldo I commissionò all'architetto von Erlach la realizzazione del progetto di un castello su modello della Reggia di Versailles, ma le casse imperiali imposero un ridimensionamento delle ambizioni del sovrano. Solo con l'imperatrice Maria Teresa d’Austria, a partire dal 1743, vennero intrapresi i lavori che rivoluzionarono il volto della tenuta, rimodellandola secondo il gusto Rococò. Il castello divenne così il cuore pulsante dell’impero austriaco, insieme al più antico complesso di Hofburg. Danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, il complesso fu restaurato nel 1952.

Poco più di 83.000 recensioni, pongono il Castello di Bran in quinta posizione. Arroccato minacciosamente sull'orlo di un precipizio nel cuore della Transilvana, il Castello di Bran, noto come il «Castello di Dracula» - Sebbene Vlad Tepes, il personaggio su cui Bram Stoker ha basato il suo famoso romanzo Dracula, non abbia mai realmente vissuto in questo castello, la sua somiglianza con quello descritto dallo scrittore è tale da fargli guadagnare il soprannome - è avvolto nel mito e nel mistero. Le guglie gotiche si aggrappano a un cielo grigio e cupo, mentre le mura tagliate a pietra proteggono le sale interne. Durante la visita, oltre a immergersi completamente nella spaventosa leggenda di Dracula, è possibile conoscere il passato della fortezza, un tempo sede dei Cavalieri Teutonici e residenza reale.

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«Il corpo è diventato merce digitale. Ma la vera libertà abita nel pudore»
Monica Marangoni (Ansa)
La giornalista Monica Marangoni affronta il tema della nudità in un saggio che tocca anche il caso delle piattaforme sessiste. «È il tempo del relativismo estetico che asseconda solo l’io e le sue voglie, persino con immagini artefatte».


Giornalista e conduttrice televisiva, laureata in Filosofia all’università Cattolica del Sacro cuore a Milano, Monica Marangoni ha condotto diversi programmi non solo in Rai. Nudo tra sacro e profano - Dall’età dell’innocenza all’epoca di Onlyfans (Cantagalli), con postfazione dello stesso editore David Cantagalli, è il suo primo saggio. Una riflessione particolarmente attuale dopo la scoperta, e la chiusura, di alcuni siti che, con l’Intelligenza artificiale, abbinano corpi nudi femminili a volti noti del mondo dell’informazione, dello sport e della politica.

Effetto Trump: dazi, tagli alla ricerca e revisione dei protocolli sanitari stanno frenando il comparto (-4%). A pesare, pure la scadenza dei brevetti. Cresce la fiducia, invece, nei processi tecnologici contro le malattie.


Il settore farmaceutico globale attraversa una fase di incertezza che si riflette sui listini. Da inizio anno il comparto mondiale segna un -4%, zavorrato anche dall’effetto cambio, mentre in Europa l’andamento complessivo resta vicino alla parità ma con forti turbolenze. Il paradosso è evidente: a fronte di una domanda sanitaria in crescita e di progressi clinici straordinari, gli investitori hanno preferito spostarsi su altri temi.

Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».

Vittime per mestiere Da Fazio a Scurati, un manuale semiserio del «chiagnifottista»
Luca Marinelli (Ansa)
L’antica arte partenopea del piagnisteo strategico ha in Italia interpreti di alto livello: frignano, inteneriscono e incassano.


Venghino, siori, venghino, qui si narrano le gesta di una sempiterna compagnia di ventura.

L’inossidabile categoria dei cultori del piagnisteo.

Che fa del vittimismo una posa.

Per una buona causa: la loro.

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