2024-05-12
Hamas, l’ostaggio in video è una beffa. Israele: «Il loro capo non è a Rafah»
I jihadisti diffondono il messaggio di Nadav Popplewell e poi accusano il nemico: «Ucciso dal vostro raid». Gerusalemme: «Evacuati oltre 300.000 palestinesi». E l’Egitto smette di collaborare sugli aiuti a Gaza.Un nuovo video, un altro ostaggio israeliano morto. Lo ha diffuso Hamas dichiarando che l’uomo, Nadav Popplewell, 51 anni, avrebbe perso la vita per le ferite riportate in un attacco aereo israeliano più di un mese fa. L’uomo era stato rapito nel kibbutz di Nirim il 7 ottobre insieme alla madre, Anna Perry, poi rilasciata. Nel filmato, che dura dieci secondi, Popplewell dichiara le sue generalità. Si tratta del terzo video di ostaggi diffuso da Hamas nell’ultimo mese. Nel frattempo continuano le operazioni di sfollamento organizzate dalle Forze di difesa israeliane a Rafah, nel Sud di Gaza. Le persone sono state trasferite in una zona umanitaria designata nelle aree di Al Mawasi e Khan Younis. L’Idf ha stimato che per il momento sono 300.000 le persone che hanno lasciato Rafah nel contesto di un’operazione in corso contro Hamas. L’esercito israeliano ha ampliato il suo ordine di evacuazione nelle ultime ore, comunicando ai residenti dei quartieri designati della zona orientale della città di al-Jnaina, Khirbet al-Adas e al-Adari, e del campo di Shaboura di abbandonarli urgentemente per la loro salvaguardia. Continuano infatti gli attacchi contro obiettivi terroristici in tutta la Striscia di Gaza, particolarmente colpite Gaza city, la regione centrale e Rafah. Attacchi che però scuotono la comunità internazionale. L’Occidente da tempo ha iniziato a manifestare il suo dissenso per la gestione del governo Netanyahu. L’amministrazione Biden lancia critiche da settimane. Adesso Washington critica Gerusalemme per l’uso che starebbe facendo delle armi fornite dagli Stati Uniti. Secondo il sommario del rapporto consegnato dal Dipartimento di Stato al Congresso, l’uso delle armi americane da parte di Israele ha probabilmente violato la legge internazionale, ma le prove sono non definitive. «La natura del conflitto a Gaza rende difficile raggiungere conclusioni definitive sui singoli incidenti ma è ragionevole ritenere che le armi americane siano state usate dalle forze israeliane in modalità non in linea con la legge internazionale o con le migliori pratiche per limitare i danni ai civili. Il presidente, Joe Biden, sta vivendo un momento di grande isolamento a causa di quella che i progressisti democratici definiscono un «comportamento poco chiaro in merito alla catastrofe umanitaria in corso a Gaza». I conservatori d’altro canto lo etichettano come l’ultimo esempio di come il presidente sta cercando di mettere in pericolo un alleato chiave americano nel mezzo di una guerra.Critiche dure nei confronti di Israele anche dalla Francia che ha lanciato un appello affinché le operazioni militari a Rafah «cessino senza indugio» poiché minacciano di causare «una situazione catastrofica» per la popolazione civile. Il ministero degli Affari esteri francese invita le autorità israeliane a riprendere la via dei negoziati, «unica possibile per portare alla liberazione immediata degli ostaggi e ottenere un cessate il fuoco durevole». Mentre l’Egitto interrompe la collaborazione sugli aiuti umanitari per Gaza.L’obiettivo del gabinetto di guerra israeliano tuttavia resta incompiuto. Due i focus dichiarati fin dal principio: distruggere Hamas e far tornare a casa tutti gli ostaggi, compresi i deceduti fin qui. La distruzione di Hamas passa inevitabilmente per la cattura del suo capo, Yahya Sinwar, che da tempo si ritiene si nasconda proprio a Rafah. Le ultime indiscrezioni che arrivano dall’intelligence però smentiscono la notizia. Due fonti informate hanno riferito al Times of Israel che Israele al momento non sa con certezza dove esattamente sia Sinwar, ma che dovrebbe trovarsi nei tunnel dell’area di Khan Yunis a circa 7 chilometri da Rafah. Dalla città confinante con l’Egitto proprio ieri sono stati lanciati quattro razzi diretti verso il valico di Kerem Shalom. Uno dei razzi è stato intercettato dalle forze aeree, mentre gli altri sono caduti in aree aperte senza provocare feriti. Vittime che invece continuano ad aumentare tra i palestinesi. Non smette di salire infatti anche il bilancio dei morti e dei feriti. La conta è tenuta senza possibilità di verifica dal ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas: 34.971 morti dal 7 ottobre a oggi, 28 nelle ultime 24 ore. I feriti in più di sette mesi di guerra sarebbero invece 78.641. I negoziati sono a uno stallo che appare insuperabile. Dopo che sembrava si fosse arrivati a un’intesa, si è compreso che probabilmente quest’accordo non arriverà mai e cresce il sospetto che ad Hamas forse non importi molto di una tregua ma che invece gli convenga mantenere lo status quo, per continuare ad accrescere il consenso e fomentare l’antisemitismo nel mondo. Intanto il canale televisivo saudita Al-Hadth ha riferito che la Guardia di frontiera egiziana ha aumentato i pattugliamenti al confine con la Striscia di Gaza. Secondo l’emittente, «Egitto, Qatar e altri Paesi arabi hanno rifiutato l’offerta israeliana di partecipare alla gestione della Striscia dopo la guerra».
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)
Il valico di Rafah (Getty Images)