2021-05-15
Hamas cerca di coinvolgere il Libano. Si scaldano i filopalestinesi in Europa
Continua a salire il livello dello scontro tra Israele e Gaza, dove vengono bombardate anche le case dei cristiani. L’esercito di Gerusalemme sembrava pronto a un’incursione di terra ma era una trappolaContinua a salire il livello dello scontro tra Israele e Gaza. E le tensioni rischiano di espandersi. I carrarmati israeliani danno colpi di avvertimento contro alcune decine di manifestanti, che -impugnando bandiere di Hezbollah - hanno attraversato la frontiera libanese entrando in Israele nei pressi della città di Metulla: questo gruppo, secondo il Times of Israel, avrebbe sabotato la barriera di confine e appiccato un incendio nell’area, prima di tornare indietro. Stando ai media libanesi, uno dei dimostranti sarebbe rimasto ucciso a causa delle ferite riportate. Già giovedì le forze di difesa israeliane avevano comunicato che tre razzi erano stati lanciati dal Libano. Prende quindi parzialmente quota l’ipotesi che Hamas stia cercando di coinvolgere proprio il Libano nel conflitto. Israele nel frattempo ha portato a termine una clamorosa mossa a sorpresa. Secondo quanto riportato ieri dal Jerusalem Post, l’altro ieri lo Stato ebraico avrebbe ammassato truppe al confine con la Striscia di Gaza, per far credere di essere pronto a un’incursione via terra. Questo elemento avrebbe quindi portato Hamas a inviare nei tunnel collocati sotto Gaza City numerosi miliziani, per attaccare le truppe israeliane con mortai e missili anticarro. Invece, intorno alla mezzanotte, sarebbe scattata la trappola. Centosessanta aerei israeliani si sono levati in volo, colpendo pesantemente i tunnel sotterranei e uccidendo così un gran numero di miliziani. Ciò ha portato il Jerusalem Post a ipotizzare che l’indiscrezione su un’imminente incursione via terra - in realtà fino alla serata di ieri non verificatasi - sarebbe stata fatta trapelare appositamente. Su quanto sta accadendo è intervenuto inoltre il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, con un videomessaggio «Ho detto che avremmo colpito Hamas e altri gruppi terroristici con colpi significativi, e lo stiamo facendo», ha dichiarato. «Nell’ultimo giorno», ha aggiunto, «abbiamo attaccato obiettivi sotterranei. Hamas pensava di potersi nascondere lì, ma non può. Ci hanno attaccato durante la nostra festività», ha proseguito, «hanno attaccato la nostra capitale, hanno lanciato missili contro le nostre città; stanno pagando e continueranno a pagare un prezzo molto alto per questo. Non è ancora finita. Faremo di tutto per ripristinare la sicurezza delle nostre città e dei nostri cittadini», ha concluso il premier. In tutto questo, il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha esortato i dirigenti di Facebook e TikTok ad essere maggiormente proattivi nell’evitare la diffusione di contenuti che incitino alla violenza e al terrorismo. Nella giornata di ieri sono frattanto continuati i combattimenti, tra lanci di razzi palestinesi, raid israeliani e violenti scontri in Cisgiordania. Una tensione che sta coinvolgendo anche i cristiani: secondo quanto riferito dall’Agenzia Fides, le incursioni su Gaza «hanno colpito anche abitazioni di famiglie cristiane collocate nei pressi della parrocchia cattolica della Sacra Famiglia, provocando danni anche al convento e all’asilo delle Suore del Rosario». A confermarlo, in particolare, è stato il vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo, vicario patriarcale del Patriarcato Latino di Gerusalemme per la Palestina e la Città Santa. Il conflitto in corso sta intanto infiammando varie parti del mondo. In Giordania, centinaia di persone si sono riversate sul confine con Israele, invocando il «riscatto» della moschea Al-Aqsa. Proteste in tal senso si sono verificate anche ad Amman: ricordiamo, per inciso, come re Abdallah II abbia assunto posizioni fortemente critiche verso lo Stato ebraico alcuni giorni fa. Manifestazioni a favore dei palestinesi si sono inoltre verificate nelle scorse ore in Bangladesh: uno dei ventotto Paesi che non riconoscono lo Stato di Israele. Tensioni si registrano anche in Europa. Secondo quanto riferito da France24, la prefettura di Parigi ha vietato ieri una manifestazione filopalestinese programmata per oggi. Il divieto sarebbe arrivato su richiesta del ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, che teme il ripetersi dei duri scontri verificatisi nel 2014 nelle banlieue, in occasione del precedente conflitto tra Israele e Gaza. Manifestazione a favore dei palestinesi si sono registrate, nei giorni scorsi, anche in Germania. In questo contesto, secondo Reuters, mercoledì la polizia tedesca ha arrestato più di dieci persone in tre città, accusate di aver vandalizzato una sinagoga e bruciato bandiere israeliane. Dura la reazione del governo. «Chiunque attacchi una sinagoga o profani simboli ebraici dimostra che per lui non si tratta di criticare uno Stato o le politiche di un governo, ma di aggressione e odio verso una religione e le persone che ne fanno parte», ha dichiarato ieri il portavoce del cancelliere Angela Merkel, Steffen Seibert. «La nostra democrazia non tollererà manifestazioni antisemite», ha aggiunto. Martedì, si è tenuta una marcia in sostegno dei palestinesi davanti al consolato israeliano di New York: l’edificio è stato preventivamente evacuato per precauzione, mentre si sono verificati scontri con alcuni dimostranti pro Israele.