2023-07-08
Gualtieri spedisce la Tari in ritardo. In 200.000 dovranno pagare la mora
Non bastano i cumuli di pattume e i roghi appiccati lungo le strade: nella Capitale i bollettini della tassa rifiuti arriveranno ai destinatari oltre la scadenza del pagamento. Per l’Ama la multa la devono liquidare i cittadini.Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, gongola sui social per il ritrovamento (non il primo) di una testa di marmo in piazza Augusto Imperatore ma guadagna gli insulti dei romani esasperati dalla gestione dei rifiuti.L’emergenza «monnezza» è diventata, ormai, una situazione ordinaria come neanche negli anni di Virginia Raggi. «Roma sarà pulita per il Giubileo, chiedo scusa ai romani» promette il sindaco dem come se la gestione dei rifiuti, da ora al 2025, non fosse un problema suo, visto che Ama è una società in house che gestisce per conto dell’ente Roma Capitale, suo socio unico, la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la nettezza urbana nel territorio di Roma e l’espletamento dei servizi cimiteriali.Intanto nei quartieri romani, dall’Eur alla Casilina, da Prati al Tuscolano, da Torrevecchia ai Parioli, lungo i marciapiedi, vicino ai cassonetti stracolmi aumentano i cumuli di sacchetti abbandonati, i miasmi nauseabondi causati dal caldo torrido e i roghi appiccati da chi non sopporta più la puzza. È già scattata un’indagine sui rifiuti in fiamme, che fanno tornare in mente gli autobus che prendevano fuoco in mezzo alla strada. E, nel frattempo, per molti romani sta per arrivare un altro «regalo» dal Campidoglio: infatti, ad almeno 200.000 romani tra famiglie, commercianti e imprese, il bollettino della tassa dei rifiuti arriverà dopo la scadenza prevista del 31 luglio, con conseguente mora da pagare. «Speriamo che Ama non proceda con questo criterio visto che non è una morosità colpevole da parte dei cittadini» spiega il consigliere di Fdi Federico Rocca. «C’è da chiedersi con quale coraggio Ama chieda soldi per un servizio che non eroga ai cittadini senza considerare che, anche per la municipalizzata, c’è un problema perché incassa la Tari in ritardo e questo avrà conseguenze sul bilancio e, quindi, ulteriori problemi su una gestione dove è saltato tutto».Nonostante tutto, Ama ha deciso di spedire contemporaneamente quasi 1,2 milioni di lettere ai romani e, di queste, 200.000 sono raccomandate per le utenze non domestiche. L’azienda sa bene che questi parte di questi utenti riceveranno l’avviso oltre la data del 31 luglio e le vigenti regole dicono che i consumatori, dopo la consegna, hanno un mese di tempo per pagare le rate della Tari nell’anno in corso e 60 giorni in caso di accertamento sul pregresso. Però, trattandosi di raccomandata, conta la data di notifica e, quindi, chi riceverà la cartella dopo il 31 luglio diventerà suo malgrado moroso e, oltre all’ammontare della tassa, dovrà pagare una mora.Le opposizioni in Campidoglio premono per ottenere uno slittamento di questa scadenza che è un problema amministrativo non da poco. Ma neanche l’unico. Alcuni giorni fa, davanti alla sede di Ama in via Capo d’Africa, c’erano decine di romani che sventolavano le cartelle pazze della Tari, con tanto di polizia ad assistere. «Le cartelle continuano ad arrivare a persone trasferite, o che hanno già avviato una pratica di rateizzazione delle somme, oppure ai morti: e con la multa inclusa nell’importo», chiarisce il consigliere capogruppo leghista in Campidoglio, Fabrizio Santori. «Una vergogna che la Lega aveva già denunciato a maggio e che, invece di essere cancellata, si ripete e suona come l’ennesima beffa ai romani. Invece di risolvere il problema, all’Ama, venerdì 30 giugno, hanno chiuso gli sportelli per fare il ponte: quindi uffici chiusi per i cittadini con le cartelle in scadenza. Gli sportelli devono essere aperti il più possibile, anche oltre l’orario canonico di chiusura, per risolvere la questione nel minor tempo possibile. Nella città coperta di immondizia e di fronte alla paralisi del Campidoglio, capace solo di stare a guardare, i disservizi e l’inefficienza sembrano diventati ormai la vera e sola “mission” di un’azienda allo sbando e inutile, incapace di svolgere il ruolo per il quale è stata creata».Già nel 2021, il Comune aveva registrato un ammanco di 9,5 miliardi di euro per tributi non riscossi e, negli ultimi cinque anni, ha incassato solo il 34% di quanto dovuto dai cittadini per la Tari. Problemi amministrativi ma non solo, per Ama: ci sono stati licenziamenti per comportamenti illeciti di ex dipendenti, riorganizzazione interna, vecchi bonus aziendali da cambiare, straordinari domenicali da far digerire.Ci sarebbe anche il dg Andrea Bossola che risulta indagato per turbativa d’asta dalla Procura di Vicenza. E poi tra compattatori, volta-cassonetti, macchinari vari fuori uso o in manutenzione, non c’è all’orizzonte alcun impianto di smaltimento, mentre si dovrà attendere il 2026 per il termovalorizzatore tanto declamato da Gualtieri , che sottolinea: «Il Pd è al mio fianco». Per la verità, anche i consiglieri di maggioranza sono esasperati dalla situazione rifiuti, tanto da essersi sfogati con il futuro segretario del Pd di Roma Enzo Foschi (sarà eletto il 12 luglio). Nel frattempo, gabbiani, topi e blatte passeggiano tra i rifiuti con l’Ordine dei medici di Roma che ha già lanciato l’allarme sul rischio di emergenza sanitaria. Tutto con buona pace del danno d’immagine Capitale.