2023-06-10
Il green minaccia campi e bestiame. Contadini in rivolta in mezza Europa
In Olanda, gli allevatori protestano da anni contro Mark Rutte e Frans Timmermans, in Francia hanno scaricato letame davanti all’Eliseo. Gli irlandesi resistono alla strage di vacche. E gli studi lo provano: l’agricoltura non inquina.Si potrebbe chiamare effetto Timmermans, opposto al troppo citato cambiamento climatico. Il vicepresidente della Commissione europea con delega al Green deal, che tradotto nel linguaggio agricolo si chiama Farm to fork, ha un’ansia da prestazione verde che genera un’eterogenesi dei fini. Più lui vuole chiudere stalle, promuovere cibi Frankenstein -come il latte per i neonati ottenuto dagli avanzi organici delle operazioni di mastoplastica delle signore che vogliono ridursi il seno - farci mangiare grilli e locuste, trasformare i campi di grano in giardini incolti, più gli agricoltori d’Europa si uniscono contro di lui. Più Frans Timmermans vuole costruire la sinistra ecologista, più chi coltiva guarda a destra e da Utrecht a Taranto, da Cork a Cracovia, dal Brandeburgo all’Andalusia c’è un solo grido: agricoltori di tutta Europa, unitevi contro Bruxelles. I motivi del contendere? Primo tra tutti l’azzeramento della zootecnia, il no al biogas (l’Italia è il quarto produttore al mondo) come fonte energetica «pulita». L’Europa agricola è percorsa da un una protesta continua. Per capirlo basta un’affermazione del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini: «Timmermans è un delinquente». In Olanda da almeno sei anni le stalle sono in rivolta. Ci sono stati anche dei morti perché la polizia ha sparato sui manifestanti. Il vicepresidente della Commissione (socialista, olandese), che applaude e finanzia con i soldi dell’Ue -anche se lui lo nega - i mega-bioreattori che in Olanda stanno producendo falsa carne e falso pesce, sostiene il governo del «falco» Mark Rutte, che ha deciso di chiudere il 75% delle stalle olandesi ed è stato sconfitto dal partito dei contadini. Nato nel 2019 sull’onda delle proteste per proteggere la zootecnia - l’Olanda è il primo Paese europeo per produzione di carne - il BoerBurgerBeweging ha vinto le elezioni passando da 0 al 19% dei consensi e ha conquistato 13 lend su 13. Di fronte alla prospettiva di chiusura di 3.000 aziende e all’abbattimento di almeno 60.000 capi di bestiame, i trattori si sono rimessi in moto e stanno da giorni assediando l’Aia. Stessa cosa accade in Irlanda. Si prevede l’abbattimento di 65.000 vacche da latte all’anno per i prossimi tre anni. Marce di protesta sono state organizzate in tutto il Paese e si annuncia l’assedio di Dublino con i trattori. L’export di latte è - al netto dei proventi derivanti dal dumping fiscale che Dublino fa sui bilanci delle multinazionali - una delle prime voci dell’economia irlandese. Gli allevatori hanno trovato un imprevisto alleato in Elon Musk, che sostiene: «Deve finire questa caccia. Uccidere alcune mucche non è importante per il cambiamento climatico». Emmanuel Macron, alle prese con una crisi gravissima del vino francese (stanno spiantando le vigne), ha messo a punto un piano per l’abbattimento di 3 milioni di capi di bestiame, respinto a colpi di quintali di letame scaricati davanti all’Eliseo dai contadini. In Germania, il ministro dell’agricoltura, Cem Ozdemir (Verde), è messo sotto accusa dagli allevatori e dai Liberali, gli alleati di governo. Gli contestano le restrizioni all’allevamento e di non aver contrastato la peste suina. Così le stalle si sono quasi dimezzate a vantaggio della Spagna - dove la sinistra si guarda bene dal disturbare gli allevatori - diventata il primo produttore di maiale in Europa anche per soddisfare la forte domanda cinese. Il colosso tedesco Toennies ha spostato parte delle produzioni a Calamocha, in Aragona, dove tratta 2,4 milioni di animali all’anno creando 1.000 posti di lavoro. Altro fronte di proteste è il grano. La volontà europea è di azzerare i dazi su quello ucraino (ma anche russo, in forza del famoso accordo sul Mar Nero) facendo dumping sulle produzioni continentali. Polonia, Slovacchia e Ungheria hanno vietato l’importazione di grano ucraino e i governi, con l’aggiunta di quello rumeno, incalzati dalla protesta dei coltivatori, contestano la potestà dell’Ue sulle politiche commerciali. A Bruxelles è in atto un contenzioso tesissimo. Tutto questo a fronte di un’affermazione basata sul nulla e cioè che l’agricoltura (e le stalle in particolare) sia responsabile di emissioni climalteranti. Col volume Carni e salumi: le nuove frontiere della sostenibilità, Elisabetta Bernardi, Ettore Capri e Giuseppe Pulina dimostrano che l’agricoltura pesa sulle emissioni per il 7,8% (la zootecnia vale il 3,5%). Gli allevamenti hanno un bilancio negativo di CO2 per 49 milioni di tonnellate. La Fao prevede che la richiesta di alimenti di origine animale aumenterà del 30% entro il 2050 (+29% carne, +35% latticini e +37% pesce). Luigi Scordamaglia di Filiera Italia aggiunge: «Nel mondo 1,3 miliardi di persone devono esclusivamente il loro sostentamento ad attività legate alla zootecnia». Un sondaggio dell’Aisi, l’associazione delle imprese che si occupano del benessere animale, rivela che «per nove italiani su dieci i prodotti alimentari di origine animale sono un elemento distintivo del territorio, parte della nostra identità e storia». Forse questo è l’obbiettivo: cancellare le identità. Perciò tutte le associazioni agricole europee manifestano, chiedendo la cancellazione della Nature restoration law, che mira a ridurre del 20% la coltivazione e la pesca in Europa e sulla quale la maggioranza Ursula è stata già battuta da un ’inedita alleanza del Ppe con i conservatori. Pekka Pekkonen, a nome degli agricoltori europei, ribadisce: «Vogliamo produrre cibo per i nostri concittadini e questa legislazione minaccia seriamente questo obiettivo». Se l’Europa fra un anno svolta a destra è perché Bruxelles ha fatto un’invasione di campi.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.