2021-11-18
«Grand tour»: la mostra che celebra la nascita del Belpaese
True
Pierre-Jacques Volaire, Eruzione del Vesuvio alla luce della luna alle Gallerie d'Italia di Milano.
Alle Gallerie d'Italia di Milano, dal 19 novembre le opere che raccontano i viaggi di nobili, poeti e letterati stranieri alla scoperta delle meraviglie italiane a cavallo tra sette e ottocento.In un certo senso, si può dire che il turismo di massa è nato nel XVII secolo, quando giovani nobili, letterati e artisti lanciarono la moda del Grand tour: un viaggio nel Continente che aveva spesso come meta proprio l'Italia. Senza dubbio, il più famoso protagonista del Grand tour fu Goethe (che all'esperienza dedicò il libro Viaggio in Italia), ma non si può dimenticare Mary Shelley, la creatrice di Frankenstein, che si innamorò del lago di Como. Un fenomeno a cui le Gallerie d'Italia-piazza Scala di Milano, museo di Intesa Sanpaolo, oggi dedicano la mostra Grand tour. Sogno d'Italia da Venezia a Pompei (dal 19 novembre al 27 marzo 2022) a cura di Fernando Mazzocca, con Stefano Grandesso e Francesco Leone, e con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli.L'esposizione, sotto l'alto patronato del presidente della Repubblica e in partnership con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e l'Ermitage di San Pietroburgo, presenta circa 130 opere provenienti dalla collezione dell'istituto di credito e da collezioni private e da istituzioni culturali fra cui la National Gallery e il Victoria and Albert Museum di Londra, il Louvre di Parigi, il Metropolitan museum of art di New York, il Prado di Madrid, il Rijksmuseum di Amsterdam, gli Uffizi di Firenze, i Musei Capitolini, i Musei Vaticani e il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli. Tra i prestiti ci sono anche due opere della Royal collection della regina Elisabetta II.Dipinti, sculture e oggetti d'arte ripropongono l'immagine dell'Italia amata e sognata da un'Europa che si riconosceva in radici comuni di cui proprio il nostro Paese era stato per secoli il grande laboratorio, un'Italia composita, raffigurata nella sua struggente bellezza dagli artisti che fecero sorgere il mito del "Belpaese", come Piranesi, Valadier, Volpato, Canaletto, Panini, Lusieri, Hubert Robert, Jones, Wright of Derby, Hackert, Volaire, Ducros, Granet, Valenciennes, Catel, Batoni, Vigée Lebrun e Angelica Kauffmann, Ingres. I luoghi più amati dai viaggiatori erano le città tradizionali come Venezia, Firenze, Roma, Milano e Napoli, i borghi storici e i paesaggi più aspri, impervi e romantici, dalle Alpi al Vesuvio e all'Etna. Nel periodo del Grand tour l'Italia divenne il maggiore mercato non solo dell'arte classica, ma anche di una produzione ispirata alla memoria dell'antico. Sicuramente il più originale protagonista di questo gusto fu Piranesi che nelle sue incisioni e nei suoi arredi proponeva alla clientela internazionale una visione personale dell'immaginario classico. Sulla sua scia si registrò la ripresa delle manifatture artistiche più prestigiose che, dalla bronzistica all'oreficeria al mosaico e alla glittica, raggiunsero livelli pari a quelli del Rinascimento. Le richieste dei collezionisti stranieri diedero nuovo slancio anche alla pittura e soprattutto a un genere prima considerato minore come la veduta grazie ad artisti come Canaletto, Panini, Joli, Lusieri, Hubert Robert, More, Wilson, Jones, Wright of Derby, Hackert, Volaire, Ducros, Granet, Valenciennes e Catel.Il maggior giro di affari riguardava però la scultura non solo con il commercio dei marmi antichi e la produzione di copie ma anche grazie alla produzione nel Settecento di opere ispirate all'antichità, come dimostra il successo del Canova e dei suoi seguaci. Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, ha detto: "I capolavori esposti offrono al visitatore odierno l'opportunità di comprendere e rivivere l'emozione provata secoli fa dai protagonisti del Grande viaggio di fronte alla bellezza senza tempo dei paesaggi e degli antichi luoghi d'arte italiani, elementi fondanti non solo della nostra identità nazionale, ma anche di quella europea. L'iniziativa, che si avvale della prestigiosa partnership del Museo Ermitage di San Pietroburgo e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, conferma il ruolo di primo piano che Intesa Sanpaolo ha conquistato nel corso degli anni nel panorama culturale e artistico del nostro Paese".