2021-12-31
Il governo ormai non si ferma più: verso il super pass per i lavoratori
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
L’ipotesi di certificato rafforzato in ufficio e in fabbrica sarà discussa dal Cdm già il 5 gennaio. Giancarlo Giorgetti frena: «Allora via le liberatorie prima dell’iniezione». E intanto cresce il pressing per la vaccinazione obbligatoria.La fabbrica di decreti e di circolari viaggia a pieno ritmo anche per le feste. Nemmeno il tempo di cambiare l’aria alla sala delle riunioni del Consiglio dei ministri di mercoledì sera alla vigilia del Capodanno che a Palazzo Chigi si prepara già un altro Cdm per il 5 gennaio, vigilia della Befana. Che, invece del carbone, potrebbe portare agli italiani un super green pass per il mondo del lavoro chiesto a gran voce dai governatori delle Regioni. Il governo starebbe studiando come procedere: al momento sembra difficile distinguere per categorie, ovvero applicarlo a tutti i lavoratori della pubblica amministrazione o a tutti i privati. In questi giorni continueranno gli approfondimenti tecnici e all’inizio della prossima settimana potrebbero anche essere consultate le parti sociali, sindacati e imprese. Mentre a spingere per l’estensione a tutti i lavoratori sono il ministro della Pa, Renato Brunetta e quello della Salute, Roberto Speranza e i ministri dem, mentre a frenare è stato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti che però non ha detto no all’estensione. Ma avrebbe chiesto più tempo per un confronto. Richiesta condivisa anche dal premier Mario Draghi.Intanto, i tremendisti della politica convinti che solo rinchiudendo in casa i no vax si uscirà dalla pandemia restano in pressing. Ancora non basta aver imposto il super green pass anche sugli autobus, sui treni e sugli aerei. Il Pd strilla con tanto di volantini «Obbligo vaccinale subito», idem Forza Italia. I renziani di Italia viva hanno addirittura lanciato una petizione per la raccolta firme che promuova l’obbligo. Allineata la Confindustria. Per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, però, non è il momento di parlare di vaccinazione obbligatoria: «la popolazione si è vaccinata, al momento non credo serva parlare di obbligo, con un virus indebolito, con un Green pass rafforzato, con terapie intensive che non salgono in maniera così netta come l’anno scorso. Mettendo l’obbligo non credo che raggiungeremmo una percentuale così ampia di nuovi vaccinati». E soprattutto andrebbe trovata una motivazione convincente per tenere in vita il certificato verde, oltre a mettere in piedi una serie di controlli per far rispettare l’obbligo. Ieri, in un retroscena del Corriere della Sera si leggeva che Giorgetti avrebbe chiesto che i ragionamenti sull’obbligo vadano «di pari passo con una assunzione di responsabilità da parte dello Stato». Vuol dire che se si deciderà di imporre il super green pass a tutti i lavoratori bisognerà togliere la liberatoria che viene fatta firmare al momento dell’iniezione e «prevedere un capitolo di spesa per gli indennizzi». In questo modo, però, il ministro della Salute Speranza si ritroverebbe costretto a eliminare la liberatoria per tutte le vaccinazioni. Si creerebbe, insomma, un precedente. Non solo. La normativa vigente prevede un riconoscimento economico a favore di chi abbia riportato lesioni permanenti da vaccini obbligatori. Negli anni, la Corte Costituzionale ha esteso la indennizzabilità anche a specifici vaccini raccomandati, in base a principi costituzionali. Come avvenuto per altre vaccinazioni non obbligatorie, e riconosciute come indennizzabili, anche per quella anti Covid potrebbe essere necessario l’intervento della Consulta, a seguito di ricorsi nell’ambito dei quali sia sollevata la questione di legittimità costituzionale della legge sull’indennizzo. I costituzionalisti reputano dunque improbabile che un giudice riconosca direttamente l’indennizzo sulla base del fatto che la Corte lo ha già esteso ad altri vaccini solo raccomandati. In attesa del nuovo Consiglio dei ministri e delle nuove norme, quelle varate nella riunione di mercoledì sera (che escludono l’isolamento per i vaccinati con booster o con due dosi da meno di quattro mesi che vengano a contatto con una persona positiva al Covid, se asintomatici) dovrebbero entrare in vigore lo stesso giorno della pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale, prevista nelle prossime ore. Scatterà subito anche la stretta sulle capienze negli stadi. L’estensione dell’utilizzo del Super green pass per varie attività tra cui il trasporto pubblico locale partirà invece dal 10 gennaio. Le nuove regole, potrebbero comunque essere specificate con una circolare dal Dipartimento di prevenzione del ministero della Salute. Nel frattempo, si aggiungono al già lungo elenco di norme anche i provvedimenti varati a livello locale. Ieri, ad esempio, il Lazio ha emesso una nuova ordinanza in base alla quale il test antigenico rapido è valido sia per accertare la positività che per certificare il termine del contagio. Il test molecolare è necessario solo su richiesta del medico (anche in Toscana, Piemonte, Umbria, Abruzzo e Lombardia il test antigenico rapido positivo non dovrà più essere confermato da un molecolare). L’ordinanza del Lazio prevede inoltre che l’accesso alle strutture sanitarie, dagli ospedali alle case di cura, sia consentito solo con le due dosi di vaccino e la dose booster. Nuove regole anche in Toscana per le visite nelle Rsa per anziani e nelle strutture residenziali (Rsd) che ospitano persone con disabilità: da ieri e fino al termine dello stato di emergenza (31 marzo) potranno accedere alle strutture solo coloro che sono vaccinati con terza dose-booster, oppure in possesso di green pass rafforzato (due dosi) e test antigenico rapido o molecolare fatto nelle 48 ore precedenti l’accesso. Sono inoltre sospesi, fino al 31 marzo, i rientri in famiglia e le uscite programmate degli ospiti delle strutture residenziali.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.