2024-11-09
Al setaccio con il golden power il 20% degli investimenti esteri Ue
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano (Ansa)
Nel nostro Paese dall’inizio dell’anno è stato esercitato 27 volte con solo due veti.«Su 661 operazioni valutate» da gennaio 2024 allo scorso 31 ottobre, il golden power «è stato applicato in 27 casi, 25 volte con prescrizioni e due volte con un veto». A dare i numeri dell’utilizzo dello strumento normativo che consente di bloccare alcune operazioni societarie per tutelare l’interesse e la sicurezza nazionali è stato il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano intervenendo al convegno organizzato ieri a Milano da Mediobanca. Poco prima anche il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, collegato da remoto, aveva fornito le cifre relative al 2023: l’anno scorso il governo ha usato i suoi poteri speciali sugli investimenti esteri diretti 30 volte ma ha bloccato un’operazione «solo due volte. Su 727 operazioni esaminate, di cui 577 notifiche e 150 pre notifiche, ha esercitato i poteri speciali soltanto in 30 occasioni. Due procedimenti sono stati conclusi con l’esercizio dei poteri speciali con l’opposizione all’acquisto di partecipazione. «Due, solo due», ha specificato Urso. Aggiungendo che «si trattava di una società equivalente emiratina e una francese. Nei restanti casi, 20 notifiche sono state oggetto di esercizio dei poteri speciali con condizioni o prescrizioni mentre otto casi hanno riguardato l’approvazione di piani annuali 5G con l’apposizione di specifiche prescrizioni. Quindi un uso particolarmente popolare, proporzionale».Il golden power ha anche un costo, è difficile calcolarlo ma è proporzionale agli investimenti mancati o alle operazioni di fusione naufragate. A sottolinearlo è stato l’amministratore delegato di Mediobanca, nel suo intervento di apertura dopo aver avviato una riflessione sulla necessità di trovare un equilibrio tra tutela della sicurezza nazionale e crescita economica perché non è facile «accertare se si tratti di un’occasione perduta, un deal economicamente valido, o di un rischio evitato, un deal malevolo». Per non generare incertezza e costi, e quindi ritrosia, da parte degli investitori stranieri «vi sono alcune esigenze che meritano attenzione da parte dei policy maker, su tutte quella di garantire prevedibilità e trasparenza nell’applicazione dei poteri speciali», ha proseguito il banchiere. Che poi ha dato altri numeri: «Si stima che nella Ue le operazioni oggetto di controllo rappresentino circa il 20% degli investimenti esteri diretti. Livelli analoghi riguardano gli Stati Uniti. I settori dell’Ict e del manifatturiero sono quelli più soggetti a valutazione, dato il valore strategico loro attribuito. Il numero di operazioni ritirate in itinere dal proponente è attorno al 3% per la Ue, mentre sale al 25% per Stati Uniti e Canada. Le autorizzazioni concesse a condizioni di realizzare azioni correttive sono attorno al 23% nella Ue, con un massimo per la Francia (54%), e al 15% per gli Stati Uniti». Il numero di operazioni bloccate al termine delle istruttorie è assai marginale, al massimo pari all’1%, con la sola eccezione del Canada che arriva al 13%. Al convegno di ieri organizzato in Piazzetta Cuccia hanno partecipato anche il giudice emerito della Corte costituzionale, Sabino Cassese, e il presidente della Consob, Paolo Savona. Quest’ultimo ha evidenziato che in occasione di una vicenda che ha scisso il controllo societario dal governo dell’impresa è emersa una inconciliabilità tra il dettato del Tuf (il Testo unico della finanza) e quello del golden power, da cui deriva l’urgenza di un’iniziativa che conduca a una trattazione congiunta del problema». Secondo Savona, il tema della sicurezza appartiene a tutti, non solo allo Stato: «Il protezionismo è sempre latente, con diverso grado di incidenza politica, nella cultura di (quasi?) tutti i Paesi del mondo, Italia compresa», ha aggiunto, e «complessa appare la conciliabilità tra le regole del libero mercato e quelle della sicurezza dello Stato».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.