2020-08-19
Fedriga: «Gli stupratori vanno castrati e rimpatriati»
Massimiliano Fedriga (Simona Granati - Corbis:Getty Images)
Il governatore del Friuli dopo la violenza di Lignano: «Bisogna poter espellere pure i minori, se si macchiano di delitti così efferati. Lo dico chiaro: sono favorevole alla castrazione chimica. Anche l'associazione che li aveva in custodia ha grandi responsabilità». Due la violentavano, il terzo guardava. Alla ragazza quindicenne di Padova è bastato restare sola per pochi minuti: l'hanno aggredita e hanno abusato di lei. Gli aggressori sono tutti stranieri e tutti minorenni, i cosiddetti «minori non accompagnati» che l'Italia da qualche tempo accoglie senza battere ciglio e senza approfondimenti. I tre sono accolti da una comunità lombarda e si trovavano a Lignano, in Friuli Venezia Giulia, per una vacanza. Ora due di loro, di 16 e 17 anni (uno con precedenti penali) sono stati fermati, mentre il terzo (17 anni), è stato denunciato ma è in libertà poiché pare appunto che non abbia partecipato allo stupro, ma solo osservato. Massimiliano Fedriga, governatore leghista della Regione, da quando è venuto a conoscenza di questa storia non si dà pace.«Ad oggi sembra che gli aggressori, minori stranieri non accompagnati e con precedenti penali, siano stati portati in “villeggiatura" a Lignano e qui abbiamo abusato della ragazza, compiendo così un reato premeditato in quanto il primo ha chiesto alla ragazza di fare una passeggiata, ha abusato di lei e poi ha chiamato i complici», dice Fedriga. «Al di là delle ricostruzioni, che verranno definite nei dettagli dagli inquirenti, desidero comunque ringraziare le forze dell'ordine e la Procura per loro tempestività ed efficienza, che ha già portato all'individuazione dei presunti colpevoli». Secondo lei come ci si deve comportare nei confronti dei tre minorenni accusati dello stupro?«Con la massima fermezza. Lo Stato deve dimostrarsi assolutamente inflessibile di fronte a tanta disumanità e impedire, anche attraverso l'irrogazione di pene esemplari, che simili episodi possano ripetersi in futuro. Per il reato di stupro, voglio dirlo con chiarezza, io sono favorevole alla castrazione chimica».Lei è giustamente furibondo. Su chi ricade la responsabilità di quanto accaduto?«Le responsabilità, oltre ovviamente dei delinquenti che hanno commesso l'efferato delitto, ricadono senz'altro sulla struttura che aveva in carico i tre minori stranieri. Le sembra normale che persone con precedenti penali vengano portati in villeggiatura e siano lasciati liberi di girare di notte incontrollati?».Direi proprio di no.«Appunto. Dopodiché c'è una responsabilità politica: la legge Zampa, ad esempio, che impedisce di rimpatriare i minori. Una vera e propria assurdità, che ci impone di tenere in Italia dei minori, molte volte dichiaratisi tali senza esserlo, che poi si macchiano dei peggiori reati».Su questa vicenda però sembra calata una coltre di silenzio. Con qualche eccezione - tra cui il nostro giornale - niente prime pagine.«Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: la stampa locale ha dato ampio risalto alla notizia e, su scala nazionale, lo stesso Matteo Salvini si è speso per portare all'attenzione dell'Italia il reato commesso dai tre minorenni. È vera però la tendenza, propria di alcuni organi di informazione nazionali, di far calare un velo di omertà quando si parla di reati perpetrati da stranieri al fine di vendere l'immigrazione clandestina come qualcosa di positivo a prescindere». Però sui giovani che frequentano le discoteche o animano la movida invece ne sentiamo di tutti i colori. Come si dice: due pesi...«Vero. Non a caso, nel corso della videoconferenza con il governo di domenica scorsa, ho espresso la mia contrarietà alla nuova ordinanza del ministero della Salute: la tutela della salute è sacrosanta, e in Friuli Venezia Giulia siamo stati infatti i primi a promuovere le chiusure a febbraio e marzo, ma servono misure che siano attuabili e non invece “ordinanze vetrina"».Si spieghi meglio.«Le faccio un esempio: in discoteca non si può ballare, ma si possono consumare pietanze e bibite. Se dei ragazzi vanno a fare un aperitivo in un locale con della musica, sarà loro impedito dai gestori di muoversi troppo perché altrimenti si sconfinerebbe nel ballo? Siamo all'assurdo. Credo dunque che le regole già in vigore andassero bene, ma che occorresse semplicemente farle rispettare e punire chi le trasgrediva».Tornando sull'immigrazione, qual è la situazione nella sua regione in questi giorni?«Oltre al problema legato ai focolai di coronavirus che si sviluppano nelle strutture di accoglienza, la settimana scorsa c'è stata una rivolta al Cpr di Gradisca d'Isonzo, mentre quella prima è stata messa a ferro e fuoco la caserma Cavarzerani di Udine. Una situazione ingestibile, alla luce della quale la Regione ha già comunicato la propria indisponibilità ad accogliere ulteriori migranti sul territorio. Il Friuli Venezia Giulia subisce inoltre l'ingresso di irregolari dal confine con la Slovenia, ma alla nostra proposta di chiudere i valichi minori e potenziare i controlli a quelli principali lo Stato al momento non ha fornito risposta e i migranti, purtroppo, continuano ad arrivare».I ministri Di Maio e Lamorgese sono andati in visita in Tunisia e hanno promesso ai tunisini 11 milioni di fondi. Questo basterà secondo lei a risolvere la situazione? In ogni caso non risolverà la vostra...«Certamente no. I migranti che arrivano attraverso la cosiddetta rotta balcanica non provengono dall'Africa ma dal Medio Oriente. Pensare di risolvere il problema dialogando solo con la Tunisia equivale a pensare di poter vuotare il mare con un cucchiaio».