2023-07-08
«Gli orrori di Dolores Roach», la miniserie horror targata Prime
True
«Gli orrori di Dolores Roach» (Amazon Prime Video)
Fidanzati spacciatori, attacchi di rabbia improvvisi, istinto di sopravvivenza e determinazione permeerebbero la storia, che Amazon Prime Video ha deciso di infilare in una serie televisiva, adattamento di un podcast di enorme successo che ha debuttato venerdì 7 luglio sulla piattaforma streaming.La storia di Dolores Roach, se riassunta, assume poco senso. A tratti, anzi, prende quella china che gli inglesi definirebbero «cringy»: un misto di inquietudine, dove l’inquietudine non generi curiosità e attrazione, ma repulsione. Le parole, se poche, riferirebbero di una donna (Dolores Roach) uscita di prigione dopo aver scontato una pena di sedici anni. La vedrebbero tornare nell’amata Washington Heights, fra le vie e le villette che New York, il suo processo di gentrificazione ha cambiato. La seguirebbero avviare un’attività strana, diventare massaggiatrice clandestina nello scantinato di un negozio di empanada. Poi, uccidere persone e infilarle nelle piadine messicane. Quella di Dolores Roach, in una sinossi striminzita, sembrerebbe una parabola assurda. Ma, a poterle usare tutte le parole e i dizionari, la parabola muterebbe.Fidanzati spacciatori, attacchi di rabbia improvvisi, istinto di sopravvivenza e determinazione permeerebbero la storia, che Amazon Prime Video ha deciso di infilare in una serie televisiva.Gli orrori di Dolores Roach, sulla piattaforma streaming, ha debuttato venerdì 7 luglio, adattamento di un podcast di enorme successo. La trama non è inventata. Non dagli sceneggiatori e nemmeno da coloro che per Spotify ne hanno infiocchettato il podcast. Gli orrori di Dolores Roach, dove Justina Machado interpreta (e benissimo) la fragile protagonista, è stato uno spettacolo teatrale prima che un podcast. Una leggenda prima che una piéce. In America, la storia è passata di bocca in bocca: è nata da una costola di Sweeney Todd e ne ha riletto le vicissitudini. Nel mito, non c’era un barbiere, ma una massaggiatrice. E questa è rimasta, a teatro, su Spotify, in televisione.Dolores Roach, «Mani d’oro» la chiamano nei pressi di casa, ha imparato l’arte dei massaggi in prigione, dov’è finita per colpa di un fidanzato che non l’ha mai aspettata. Dal carcere, è uscita sola, in tasca duecento dollari. Una famiglia non l’ha mai avuta. Così, tornata a Washington Heights, fra strade che il tempo ha reso estranee, ha deciso di affidarsi all’unico amico che la prigione le ha lasciato: un «fattone» di nome Luis. Luis delle empanada, Luis del seminterrato che le avrebbe permesso di tirare avanti. Luis che, quando le cose si complicano, asseconda e mitiga l’istinto omicida di Dolores. Dolores avrebbe ammazzato, lui riciclato carne umana, in un misto di generi e toni capace di rendere la serie (e il podcast e lo spettacolo teatrale prima) irresistibile.Gli orrori di Dolores Roach, a mezza via fra commedia nera e horror, con un pizzico di umano realismo a condire il tutto, è divertente, di un divertimento genuino che non richiede impegno né (troppa) attenzione. Da vedere, da vedere nelle sere stanche, nelle giornate pigre, quando si ha bisogno di sorridere senza fermarsi a riflettere sul come e sul perché.