2019-06-02
Gli europei condannati a scomparire dalla folle religione dei diritti umani
Nel Vecchio continente si è imposta una fede gnostica basata sul disprezzo di sé e delle proprie tradizioni. Lo storico Jean-Louis Harouel ne ricostruisce l'origine e spiega perché ci stiamo suicidando con allegria.Designo con il nome di memismo un'ideologia dell'indifferenziazione e dell'identità tra tutti gli esseri umani, che li obbliga ad allontanarsi da qualsiasi elemento che ingenera distinzione. È il dogma del «tutti simili», l'obbligo di vedere nell'altro rigorosamente l'immagine di sé stessi. Il memismo va ben al di là dell'idea che si deve riconoscere e rispettare l'umanità in ogni uomo. Esso esige che si proclami - contro l'evidenza - la perfetta identità di tutti gli uomini. Il memismo è il dogma dell'intercambiabilità di tutti gli umani. Nella gnosi si trova una prefigurazione del memismo, conseguenza del dogma dell'Uomo-Dio. Il messaggio che la divinità destina agli uomini è «io sono identico a te e tu sei identico a me». Per la gnosi c'è un'identità perfetta tra Dio e l'uomo provvisto di un'anima di luce, che perciò è della stessa natura di Dio. L'uomo è destinato a essere riassorbito nella persona di Gesù: «Questi è me e io sono lui». L'uomo è identico a Dio, Dio è identico all'uomo. La perfetta coincidenza tra la divinità e gli esseri umani corrisponde a un'assoluta mancanza di diversità tra gli uomini, portatori di un'anima divina. Essendo delle particelle di luce, tutte queste anime sono identiche tra loro, e sono intercambiabili. La diversità dei corpi, delle intelligenze e delle passioni è senza importanza, come pure la distinzione dei sessi. Credendo nell'indifferenziazione sessuale, la gnosi ne sogna l'abolizione, speculando sul momento in cui non esisterà più né uomo né donna, quando «i due saranno uno solo». In virtù del dogma memista, la religione secolare dei diritti dell'uomo afferma che, essendo tutti gli uomini perfettamente intercambiabili, un popolo qualsiasi, ad esempio malese o turco, può indifferentemente rimpiazzare i francesi indigeni e far continuare a funzionare la Francia. È nel nome di questo dogma che gli europei si vedono oggi minacciati di scomparire, come civiltà e come nazioni, per fondersi nel grande tutto di un'umanità mondializzata. La virtuosissima religione secolare dei diritti dell'uomo indica agli europei il dovere di scomparire sorridendo per far posto ad altri popoli e ad altre civiltà. È un invito implicito a un'eutanasia collettiva, a un suicidio forzatamente felice perché conforme alle esigenze della virtù. E la cosa più assurda è che i popoli europei, o almeno le loro classi dirigenti, sembrano consenzienti a questo programma di uscita dalla storia come fosse una fatalità simile all'uscita dalla vita. Alcuni osservatori hanno messo in evidenza l'inquietante accettazione da parte della civiltà europea del suo stesso annientamento a vantaggio degli altri, visto come il compimento di un dovere etico. Pierre Manent dichiarava nel 2010: «Sono molto sorpreso del letargo degli europei che sembrano acconsentire alla loro propria scomparsa. Peggio ancora, essi interpretano questa scomparsa come la prova della loro superiorità morale». La stessa constatazione è stata fatta da Malika Sorel-Sutter: «Non si può dire a un popolo “siete destinati a scomparire e dovete accettare questa ineluttabilità", invece è proprio questo che sta per succedere» o ancora: «Si chiede ai popoli europei di scomparire: è un'impresa terrificante». Certo, non c'è in tutto questo il meccanismo del gulag, ma ci sono un terribile indottrinamento e un efficacissimo controllo del pensiero che derivano da un totalitarismo silenzioso, però molto reale, che paralizza la capacità di resistenza delle società europee. Così come il millenarismo comunista, anche il millenarismo umanitario è capace di stritolare milioni di uomini fisicamente e psicologicamente, e avere il suo corollario di vittime. In tutti e due i casi nel nome dell'amore. Il progetto gnostico-millenarista dell'adempimento della perfezione morale tramite l'annullamento di sé evoca senza dubbio i suicidi collettivi organizzati da certe sette, [...] in questo caso è la pozione dolciastra della religione dei diritti dell'uomo che gioca il ruolo dell'aranciata al cianuro distribuita dal guru della setta ai suoi adepti. L'idea di santità collettiva secolarizzata ottenuta dalla morte in nome della religione umana non deriva dal Cristianesimo, ma dalla sua perversione gnostica. La sensazione di superiorità morale che provano gli europei nel volersi cancellare a vantaggio degli altri è fon data sul disprezzo di sé stessi: noi siamo sublimi perché accettiamo di scomparire. Tale è il meccanismo del masochismo occidentale, indispensabile all'amore dell'altro fino al disprezzo di sé che esige il millenarismo gnostico dei diritti dell'uomo. Se si agisce partendo dall'odio per la propria religione, civiltà e nazione, è più facile annullarsi davanti agli interessi, ai modi di vivere e di pensare dell'altro. È qui che il disprezzo di sé, la colpevolizzazione, il pentimento hanno la loro utilità. È un mezzo psicologico per anteporre legittimamente a sé stessi l'altro. Il masochismo europeo è lo strumento necessario della religione umanitaria. [...]Il disprezzo di sé e del proprio Paese oggi è diventato il pensiero ufficiale imposto dal politicamente corretto della religione dei diritti dell'uomo. Gli europei non si sentono più in diritto di stimarsi né di amarsi [...]. Il fatto è che, sotto l'effetto della religione dei diritti dell'uomo, si è adottata una concezione sensibilmente diversa della democrazia, lontanissima dal modello classico della democrazia liberale: sovranità del popolo e difesa dei cittadini contro gli eccessi del potere grazie alle libertà pubbliche. In questa nuova versione, la democrazia è diventata fondamentalmente culto dell'universale e ossessione dell'apertura all'altro con relativa svalutazione della sovranità del popolo. Se si decide che è questa la democrazia, vuol dire che la classica democrazia liberale non era democrazia. Si è stabilito che i valori della religione dei diritti dell'uomo fossero i veri valori democratici. Essendo questi nuovi valori esclusivamente universalisti, nessun popolo europeo può sentirsi legittimo poiché solo l'umanità lo è. Dunque, questi valori sono stati posti al di sopra della sovranità dei cittadini istituzionalizzando così «la paralisi politica della democrazia». Tuttavia, i popoli europei hanno un'identità, un con tenuto umano, una storia, una civiltà. Ma tutto ciò è in pericolo di morte, a causa della devozione fanatica verso l'universale imposto dalla religione umanitaria.
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