2024-09-23
«Finora col processo sono cresciuti i consensi per Salvini»
Alessandra Ghisleri (Imagoeconomica)
La sondaggista Alessandra Ghisleri: «In Liguria la spaccatura nel M5s favorisce Bucci. Elettori sempre più “ tifosi”: cambiano partito ma non coalizione».Alessandra Ghisleri, sondaggista Euromedia Research, credo sia in viaggio…«Stiamo viaggiando in un zona a velocità controllata» Ecco, risponde il navigatore… «Sì sono in viaggio ma non guido io. Proviamoci».La Procura di Palermo chiede sei anni di galera per Salvini. Si parlerà di lui per un bel po’. Vantaggio o svantaggio in termini di consenso? «Guardando a come stanno rispondendo gli elettori, la posizione di Salvini sembra essere win win oggi. Ed è importante sottolineare: oggi».In pratica vincerebbe sempre! «Qualora fosse assolto potrebbe non solo dimostrare la sua innocenza, ma ribadire come il processo imbastito dall’accusa fosse politico. Se condannato, potrebbe dimostrare di essere la vittima. Vale a dire un perseguitato politico».Rimaniamo in casa Lega. Si favoleggia di Vannacci con un partito tutto suo. Ma la storia della seconda Repubblica (Berlusconi e Grillo a parte) è una storia di fallimenti dei partiti personali: da Dini a Di Pietro, da Monti a Renzi… «Viviamo in un’epoca in cui i partiti che conosciamo hanno indicizzato la loro popolarità proprio sui leader. E ricordiamo che la Lega ad oggi è il partito più longevo fra quelli presenti nell’emiciclo parlamentare. Vannacci rappresenta una corrente all’interno della Lega e così può coltivare, diciamo, la sua vena politica e identitaria. Nel momento in cui vi fosse una frattura - e quindi una competizione - questa costringerebbe l’elettore a scegliere tra il modello originale ed il suo. Correrebbe il rischio di essere arginato sulle sue posizioni, mentre oggi invece ha a disposizione un’agorà molto ampia».Gli elettori si indignano ancora per le questioni giudiziarie? Oppure si sono assuefatti? Mi riferisco alla vicenda di Giovanni Toti. «Premetto sempre che un elettore su due non vota perché si sente molto distante dalla politica e da come questa viene anche interpretata. Il caso Toti è molto particolare. Prima del patteggiamento gli elettori di centrodestra avevano vissuto come galvanizzati e da tifosi l’accaduto. La maggior parte dei suoi sostenitori lo interpretava come un’intromissione significativa della magistratura dentro la politica. Il racconto e la comunicazione erano chiari. Ora la posizione è mutata perché Toti, avendo patteggiato, ha modificato le sue scelte e di conseguenza ci potrebbero essere nuove variabili in gioco. Consideri che la maggioranza degli elettori comunque non ha sempre a disposizione le ultime note di agenzia e quindi non è sempre informata sugli ultimi sviluppi. Detto ciò, la tendenza a vivere la vicenda da tifosi è comunque sempre presente».Vi saranno ricadute in Liguria alle prossime elezioni? «Dentro i 5 stelle vi è una corrente minoritaria e più piccola. Vicina a Beppe Grillo e non a Conte. Il loro candidato indipendente alle regionali potrebbe sottrarre voti a quest’ultimo favorendo così il candidato di centrodestra».Azione ed Italia Viva si stanno sfaldando. I loro eletti stanno andando verso il centro. Dalle parti di Forza Italia. Tutta roba di palazzo o ha un peso sull’elettorato? «L’area di centro era giunta ad un punto di arrivo importante nel 2022 quando si presentarono insieme Calenda e Renzi con il loro progetto del terzo polo. Dal momento in cui hanno iniziato a sfaldarsi le posizioni dividendo i loro percorsi, il desiderio di tornare al bipolarismo, verso cioè l’area ritenuta più congeniale, da parte dei loro elettorati (sia essa il centro-destra o il centro-sinistra) ha iniziato a crescere. Si torna quindi verso il cosiddetto voto utile». In pratica Forza Italia rimane un magnete irresistibile per quel tipo di elettore… «Forza Italia è un “porto sicuro”. Serio, pacato, tranquillo, dialogante con le opposizioni, e con le parrocchie dell’attuale governo. E questo piace molto, ovviamente, a un elettore che si dichiara di centro e guarda con attenzione il centrodestra. Dall’altra parte per coloro che si sentono più in sintonia con il centrosinistra l’attrazione premia il Pd».Le elezioni europee ci hanno restituito un Movimento 5 stelle in pessima salute. È destinato a perire, anche alla luce dello scontro fra Conte e Grillo, o c’è ancora una prospettiva? «Succede una cosa particolare. Tutti i sondaggi ci restituiscono dei dati che sono stabili, senza particolari variazioni da una rilevazione all’altra. A partire dal numero di quelli che non votano. Come dicevo prima, un cittadino su due non vota. E allo stesso modo il M5s di Giuseppe Conte è sempre intorno al 10-11%. È evidente che le liti intestine tra “l’elevato” Beppe Grillo, il fondatore, e Giuseppe Conte devono trovare la quadra o quanto meno una soluzione. Perché la politica non può essere solo liti e carta bollata, ma deve rappresentare un contenuto, avere una visione. Il tema vero è che mancando Gianroberto Casaleggio, che fu il grande ispiratore di questo progetto politico, viene anche a mancare quel collante visionario che fu fondamentale».La pensa così anche il professor Paolo Becchi, che è esperto di quel mondo… «Da una parte abbiamo un Movimento 5 stelle riscritto da Giuseppe Conte e dall’altra abbiamo iniziative, processi, regole istituite allora (e parlo di ormai i 10-15 anni fa). Quello era un progetto politico che doveva superare due crisi economiche importanti (2008 e 2011) e che poi si è trasformato in quello che attualmente conosciamo: il movimento guidato da Giuseppe Conte…».Un po’ complicato il percorso… «Quel movimento parte da un’identità che si è annacquata con la morte di Casaleggio e che nell’ultima legislatura ha attraversato di tutto. Dal governo insieme alla Lega all’alleanza col Pd, per finire con il sostenere Mario Draghi. E poi il Covid nel mezzo. Tutto si è evoluto molto in fretta e - ovviamente - ci si è allontanati dal progetto originario. Insomma, è necessario uscire dall’inferno delle carte bollate se vorranno aumentare i loro consensi».Sempre le ultime Europee ci hanno restituito un Pd in crescita ma che guadagna voti a scapito del M5s. La situazione è sempre questa, guardando i sondaggi e a qualche mese di distanza? Oppure la forza propulsiva si è fermata? «La Schlein e il Partito democratico negli ultimi sondaggi si registrano fra il 23,5% ed il 24,5%, sull’onda di quello che è stato il risultato delle Europee. Il Pd ha sottratto voti al partito di Conte. Si verifica peraltro un fenomeno curioso. Per quanto distanti possano apparire le posizioni dei due leader Schlein e Conte, i loro elettori risultano avere delle affinità elettive maggiori su molte questioni. Non è un caso che tanti sono gli elettori del M5s che hanno partecipato alle primarie favorendo la vittoria dell’attuale segretario. In pratica Schlein sta riportando il partito al 25% (livello a cui lo aveva lasciato Bersani) e non è cosa da poco. Una parte di elettorato è molto mobile, ma sempre all’interno degli steccati dei due schieramenti. Un elettore di centrosinistra può migrare da Avs al M5s al Pd o viceversa. Queste sono le dinamiche che interessano anche il centrodestra. Comunque, il voto utile da una parte, e le modalità di fare politica più innovative che Schlein sta cercando di portare nel Pd, possono irrobustire la crescita a scapito degli altri alleati».Giorgia Meloni come sta messa a gradimento? «Sta molto bene come indice di fiducia. Ha perso qualche punto percentuale dal 2022, tuttavia dopo due anni di governo è assolutamente fisiologico. È in testa al ranking col 35-36% seguita da Antonio Tajani, Matteo Salvini e quindi Giuseppe Conte. Sicuramente il ruolo istituzionale la aiuta a consolidare la sua posizione. C’è da rilevare che l’elettorato di centrodestra oggi desidera delle risposte alle tante proposte elettorali dopo due anni alla guida del Paese. Un primo assaggio su piccola scala potremo rilevarlo con i tre appuntamenti elettorali autunnali che coinvolgeranno le regioni di Liguria, Umbria ed Emilia-Romagna». Ma l’elettore come decide? Con la testa o col cuore? «La politica ultimamente si è molto trasformata a partire dall’elettore, che è diventato un tifoso sotto molti aspetti. In questi ultimi anni lo spostamento di elettori c’è stato, c’è e ci sarà sempre, ma più facilmente all’interno del medesimo schieramento. Due milioni e mezzo di elettori si sono spostati negli ultimi vent’anni da Forza Italia alla Lega e da questa a Fratelli d’Italia. Ma sempre all’interno del centrodestra. Lo stesso accade nel centro sinistra fra M5s e Pd passando anche per Avs, Azione e Italia Viva… Insomma, i passaggi fra centrodestra e centrosinistra sono più complicati». Le ultime elezioni in Francia hanno visto un forte recupero nella partecipazione al voto. Ritiene che questo possa segnare uno spartiacque o in Italia continueremo a vedere l’astensione in aumento? «Dipende da cosa c’è in gioco. Tutto è possibile, a livello locale, ad esempio, molti sono i casi anche nel nostro Paese in cui si è registrata una buona partecipazione. In Francia le dichiarazioni incendiarie di Macron sulla guerra, sulle pensioni, sul tema dell’immigrazione hanno favorito la crescita del Rassemblement national di Marine Le Pen da una parte e del Front de gauche di Jean-Luc Mélenchon dall’altra. Comunque, anche la legge elettorale ha fatto la sua parte favorendo uno scontro tra una selezione di partiti al secondo turno ed accentuando una buona mobilitazione dell’elettorato tra sinistra e destra francese».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.