2023-10-16
        Oggi massima allerta al ghetto di Roma
    
 
        Il ghetto di Roma. Nel riquadro, l'ex Br Francesco Giordano (Getty Images)
    
Cerimonia a rischio per l’anniversario dei rastrellamenti nazisti. Polemiche per l’ex Br ai cortei pro Palestina.Il clima si fa sempre più caldo nell’area che in Italia sostiene Hamas. E il pericolo che nelle manifestazioni pacifiche si annidi qualche infiltrato si fa sempre più concreto. Sabato a Firenze alcuni manifestanti hanno preso a sassate le vetrine di una filiale del Monte dei Paschi e dopo il passaggio del corteo sono spuntate scritte spray contro la Lega. A Milano a sorreggere uno striscione in prima fila c’era Francesco Giordano, ex terrorista condannato a 21 anni per l’omicidio di Walter Tobagi (dal quale si professa estraneo). Inoltre, Giordano si porta dietro una condanna a 13 anni, completamente scontata, per la partecipazione all’Ucc (Unione dei comunisti combattenti). La sua posizione anti Israele era già nota, con tanto di contestazioni al passaggio della Brigata ebraica durante le manifestazioni per il 25 aprile e di polemiche con l’Anpi milanese che Giordano ha definito «sionista». «Altro che pro Palestina, la presenza alla manifestazione di Milano di Giordano dimostra che quella piazza aveva come obiettivo lo Stato ebraico», denuncia il senatore di Italia Viva Raffaella Paita, che aggiunge: «Fermo restando il diritto di manifestare, la matrice di quella iniziativa è fin troppo chiara, accondiscendente con Hamas, visceralmente contro Israele». Ma l’Italia non sembra proprio voler tentare la strada intrapresa da Parigi con il divieto dei cortei pro Palestina. «Credo che vietare le manifestazioni in un Paese democratico quando non sono manifestazioni violente, non sia una cosa giusta finché non c’è un allarme», precisa il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Se partecipa un ex brigatista, però», spiega Tajani, «questo è un fatto che deve essere seguito dalla polizia per vedere se ci sono connessioni, ma quella di Milano era una manifestazione pacifica». Sulla stessa linea il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che dice «no» agli «allarmismi ingiustificati». Il ministro ricorda che «la Costituzione è il faro e che c’è libertà di manifestazione e di pensiero, ma ci sono limiti. Non si può esprimere sostegno ai terroristi, non si può fare apologia di reato, appoggiando chi ha fatto atti terribili e ucciso bambini». Anche ieri i filo palestinesi sono scesi in piazza. A Siena circa 250 persone si sono date appuntamento in piazza Tolomei. «L’ultimo giorno di occupazione sarà il primo giorno di pace, no al governo sionista», si leggeva sui cartelli di associazioni studentesche e delegazioni locali di partiti di estrema sinistra. Tra i manifestanti c’erano anche dei cittadini palestinesi. Ma la massima allerta è prevista per la giornata di oggi, quando nel quartiere ebraico di Roma si svolgerà la cerimonia per l’ottantesimo anniversario del rastrellamento nazista nel ghetto, che prevede anche la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che depositerà una corona di alloro lungo il muro della Sinagoga. Il monitoraggio delle possibili minacce viaggia soprattutto sul web, alimentata da micro gruppi e da lupi solitari. Ma l’intelligence non esclude il rischio che estremisti possano infiltrarsi tra profughi e migranti che sbarcano a Lampedusa. Per questo i controlli negli hotspot si sono fatti più intensi. Come negli ambienti carcerari e nei centri di permanenza per i rimpatri. Anche in Europa torna la paura. Centinaia di manifestanti filo palestinesi si sono radunati nel pomeriggio di ieri a Place de Bethléem a Bruxelles, su convocazione della Rete palestinese di solidarietà ai prigionieri per una manifestazione pacifica. Ma dopo Parigi, dove le evacuazioni del Louvre e della Reggia di Versailles hanno rievocato gli orrori del Bataclan, la polizia federale tedesca ha fatto sapere che 450 agenti attivi di Hamas potrebbero essere già in Germania. Qui la stella di David è ricomparsa sui portoni di alcuni palazzi di Berlino. Il simbolo è l’equivalente del «juden hier» con il quale i nazisti indicavano le case degli ebrei. Le immagini hanno fatto il giro del web. Il cancelliere Olaf Scholz ha promesso «tolleranza zero».
         Cristian Murianni-Davide Croatto-Andrea Carulli