2023-11-16
I giudici bocciano Berlino sugli aiuti e riaprono la partita dei microchip
Incostituzionali 60 miliardi di fondi, compresi quelli per la nuova fabbrica Intel.La Corte costituzionale federale tedesca, con una decisione clamorosa, ieri ha dichiarato incostituzionale, dunque annullato, la legge di bilancio suppletiva voluta a suo tempo dal governo tedesco per il 2021. In quel provvedimento, Berlino aveva riallocato 60 miliardi di euro non spesi, spostandoli dal fondo per l’emergenza Covid a quello per finanziare la transizione ecologica, il Fondo per il clima e la trasformazione (Ktf). La Corte ha valutato che tale passaggio non era coerente con le leggi legate al freno all’indebitamento, con ciò annullando l’atto e facendo letteralmente svanire nel nulla i 60 miliardi. Il principio che ha guidato la Corte è sempre quello del freno al debito, il feticcio germanico per cui non è consentito attuare manovre finanziarie che prevedono indebitamento pubblico, se non in casi di emergenza e in una misura comunque molto limitata. La Corte, che ha giudicato in esito a un ricorso presentato da esponenti dell’opposizione della Cdu, ha stabilito l’inesistenza di un nesso emergenziale tra le conseguenze economiche della crisi da coronavirus (per cui i fondi erano stati originariamente stanziati, a debito) e i finanziamenti alla transizione ecologica. Di fatto, il supremo collegio giudicante ha sancito che il governo semaforo (verdi, liberali e socialisti) guidato dal cancelliere Olaf Scholz ha truccato le carte. Il giudizio di ieri della Corte di Karlsruhe è molto severo ed è anche politico. Certamente non mancheranno le polemiche nell’opinione pubblica e all’interno della stessa maggioranza che sostiene il governo. Una maggioranza già molto fragile e litigiosa.La sentenza rappresenta ora un grosso problema per Berlino. Senza i 60 miliardi di euro del Ktf, Scholz si trova di fronte al problema di dover finanziare in modo alternativo le misure per la transizione ecologica. Ma non solo.Il fondo Ktf prevede anche altri stanziamenti, ad esempio oltre 4 miliardi di euro per programmi di trasformazione nella microelettronica, tra cui spicca per importanza la promozione della nuova fabbrica di chip Intel. Dei 10 miliardi promessi dal governo tedesco al colosso americano dei microchip ne vengono quindi a mancare quasi la metà. Un brutto colpo che potrebbe spostare l’ago della bilancia nei rapporti con la corporation d’oltreoceano e, magari, farle preferire l’Italia per i propri investimenti.Rilevantissimi poi i fondi che Ktf dovrebbe erogare per finanziare la nuova legge sui sistemi di riscaldamento domestico (19 miliardi) e gli incentivi per le energie rinnovabili (12,6 miliardi di euro). Il 60% del fondo è rappresentato proprio dall’ammontare che a suo tempo fu trasferito. Sono previste anche entrate da altre sovvenzioni statali e dallo scambio di certificati di emissioni di CO2, ma queste sono in realtà incerte. Il grosso del portafoglio era rappresentato proprio dai denari non spesi per l’emergenza Covid. A questo punto, occorrerà capire se il governo deciderà di annullare il finanziamento di progetti per 60 miliardi di euro oppure se provvederà a ricercarli attraverso nuove entrate, cioè nuove tasse o rinvii di altre spese. Un’altra possibilità è che socialisti e verdi spingano per una riforma delle regole sul freno all’indebitamento, che vedrebbe però i liberali nettamente contrari e che potrebbe spaccare la maggioranza, portando a una crisi di governo in un momento molto delicato.Parafrasando Bertold Brecht, esiste dunque un giudice a Karlsruhe. Anche in questo caso, è impossibile non notare il paradosso europeo: mentre all’interno delle istituzioni dell’Unione la Germania fa e disfa le regole a proprio piacimento, è la più alta Corte nazionale a richiamare Berlino al rispetto delle leggi. Un rigore che sarebbe bello vedere applicato al governo tedesco anche a Bruxelles. Almeno ogni tanto.