2022-01-28
Generali si espande: Danni e Vita in India. Donnet si prepara alla sfida coi pattisti
Il Leone sale e conquista la maggioranza nelle joint venture create nel Paese asiatico. Il 2 febbraio si riunisce il cda.Con il nuovo piano industriale presentato il 15 dicembre, l’ad delle Generali Philippe Donnet ha assicurato che la compagnia distribuirà ai soci fino a 5,6 miliardi di dividendi entro il 2024 e ha destinato 3 miliardi nel triennio per le acquisizioni. Un segnale al mercato e anche ai pattisti - Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio - che vogliono una «più profittevole ed efficace gestione» e un rafforzamento di taglia del gruppo rispetto ai competitor da affidare a un altro timoniere in vista dell’assemblea di aprile sul rinnovo del cda. Ieri è stata annunciata la prima mossa, ovvero il riassetto nelle joint venture in India dove il gruppo è presente dal 2006, conquistando la maggioranza delle due società attive nei segmenti Vita e Danni. Il gruppo triestino ha infatti acquisito da Future enterprises limited il 25% delle azioni di Future Generali India insurance, attiva nel Danni, per un corrispettivo di circa 145 milioni, salendo così al 74%. Nell’anno fiscale chiuso a marzo 2021 Future enterprises ha registrato una raccolta premi pari a circa 450 milioni. Nel Vita, Generali ha acquistato da Industrial investment trust limited il 16% di Future Generali India life per un corrispettivo di circa 26 milioni. Generali sottoscriverà inoltre un aumento di capitale riservato per un ammontare di circa 21 milioni: con le due operazioni Generali salirà quindi al 68% in Future Generali India life, con l’opzione di arrivare fino al 71% entro la fine del 2022 attraverso ulteriori aumenti di capitale riservati. A marzo 2021 Fgil ha registrato circa 150 milioni di euro di premi lordi. Il riassetto, si legge in una nota, rientra nella strategia del nuovo piano industriale per «rafforzare la posizione di Generali nei mercati a elevata crescita». Il Leone è il primo, tra gli assicuratori internazionali, ad avere acquisito una partecipazione di maggioranza in entrambe le proprie joint venture assicurative indiane dopo l’entrata in vigore della nuova regolamentazione del Paese che nel 2021 ha ampliato dal 49 al 74% il limite agli investimenti diretti esteri nel comparto.Il mercato indiano è considerato particolarmente attrattivo dal gruppo italiano in virtù dell’elevata crescita dell’economia annua (+8% annuo del Pil reale nel 2021-2022). La scommessa, che parte da una base di oltre 4 milioni di clienti, agenti, partner e distributori, è soprattutto sull’aumento dei bassi livelli di penetrazione assicurativa, con i premi lordi che nel 2020 rappresentavano solo il 4,2% del Pil indiano mentre il reddito disponibile e dei consumi privati è previsto in crescita di circa il 7% nei prossimi cinque anni. L’operazione viene annunciata mentre in Italia entra nel vivo lo scontro tra gli azionisti in vista dell’assemblea del 29 aprile dove i pattisti punterebbero a presentarsi con poco meno del 20%, per sfidare Mediobanca che, attraverso un contestato prestito titoli, si è portata al 17,2%. I prossimi appuntamenti sono però segnati in agenda per il 2 e il 16 febbraio, quando tornerà a riunirsi il consiglio di amministrazione. Non è detto che già nel board del 2 vengano cooptati i tre membri dopo le dimissioni di Caltagirone, di Romolo Bardin (rappresentante di Del Vecchio) poi e infine di Sabrina Pucci (in quota Crt). Lo statuto del Leone fissa il numero minimo a 13 consiglieri e ora sono rimasti in dieci e, anche se non c’è alcun obbligo legale di ricostituirlo, il comitato nomine starebbe lavorando per trovare i sostituti prima dell’assemblea ed è probabile che si andrà a pescare all’interno della cosiddetta long list dei 28 candidati che è già stata votata dal consiglio di amministrazione lo scorso 18 gennaio e che è in parziale continuità con il board uscente con la conferma dell’ad Donnet. Nel cda del 16 febbraio potrebbe essere votata la short list e data un’indicazione più precisa sul prossimo candidato presidente. Sempre per quella data, scriveva ieri MF, dovrebbe essere tra l’altro pronta anche la contro lista dei pattisti per dare il tempo al mercato di posizionarsi in vista dell’assemblea di primavera.Di certo, la lista dei candidati per il rinnovo del board stilata dall’attuale consiglio deve essere presentata entro il 28 marzo mentre quella del patto Caltagirone-Del Vecchio-Crt dovrà arrivare entro il 2 aprile con dentro anche il nome del candidato alternativo a Donnet. Va inoltre ricordato che proprio il mercato avrà un ruolo importante nell’assemblea di primavera perché le azioni della compagnia per il 34,98% sono in mano a fondi e assicurazioni e per il 7,98% ad altri istituzionali come le fondazioni, con il 22,74% controllato dal retail. Nel frattempo, a Piazza Affari il titolo Generali ha archiviato la seduta di ieri mettendo a segno un rialzo dell’1,27% a 18,28 euro. Negli ultimi sei mesi le azioni del Leone hanno guadagnato l’8,5% con una performance dell’ultimo anno pari al +25,6%.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)