2023-10-27
Blitz notturni a Gaza: l’invasione si avvicina
Molti terroristi uccisi in azioni delle forze israeliane entro i confini della Striscia. L’Idf: «Intensificheremo i raid nei prossimi giorni». Hamas a Mosca per discutere della liberazione degli ostaggi. Lo Stato ebraico furioso: «Sono peggio dell’Isis, la Russia li cacci».Prove generali in vista dell’imminente offensiva di terra. Nella notte di mercoledì l’esercito israeliano ha condotto dei blitz mirati, questa volta di terra, oltre il confine israeliano nel Nord della Striscia di Gaza. Sono stati utilizzati dei tank nell’ambito dei preparativi per le «prossime fasi dei combattimenti», riferiscono fonti militari. I soldati, al termine delle operazioni, sono rientrati all’interno dei confini israeliani. Durante il blitz sono stati localizzati e colpiti numerosi terroristi, infrastrutture terroristiche e postazioni di lancio di missili anticarro, inoltre i soldati israeliani hanno operato per preparare il campo di battaglia. «Sono stati eliminati decine di terroristi durante l’operazione», ha precisato la stessa fonte. Il portavoce delle For«e di difesa israeliane ha affermato che «l’Idf continuerà i raid nella Striscia di Gaza anche stasera (la scorsa notte, ndr) e continueranno ancora di più nei prossimi giorni».Prove generali, quindi, in attesa che si creino «le condizioni opportune per la manovra militare sul terreno», ha spiegato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, che ha aggiunto: «Finora Israele conduce a Gaza una guerra precisa, micidiale e possente», che fra l’altro semina distruzione nelle strutture militari sotterranee di Hamas. «Abbiamo un solo obiettivo: vincere», ha affermato più volte, aggiungendo comunque che per Israele «la liberazione degli oltre 200 ostaggi è un dovere supremo».Intanto sirene di allarme per razzi da Gaza sono risuonate a Tel Aviv e in tutta la zona centrale di Israele, costringendo la popolazione nei rifugi. Si sono sentite cinque esplosioni dovute all’intercettazione dei razzi da parte del sistema di difesa Iron Dome.Anche il fronte con il Libano continua a surriscaldarsi mentre la guerra con i terroristi di Hamas entra nel ventesimo giorno. Tanto che sono ormai circa 250.000 gli israeliani che hanno volontariamente lasciato le loro case nelle aree al confine con la Striscia di Gaza e con il Libano. Mercoledì notte un altro missile terra aria è stato lanciato da Hezbollah su Israele, intercettato dai sistemi di difesa. L’Idf ha riferito che sono stati colpiti oltre duecentocinquanta obiettivi dalle forze aeree israeliane nell’ultimo giorno di bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Tra cui infrastrutture, centri di comando, tunnel e lanciarazzi di Hamas. I lanciarazzi si trovavano nel cuore delle aree civili, hanno fatto sapere i militari. Un video dell’attacco a Khan Younis mostra un enorme colonna di fumo innalzarsi in aria proprio dopo che è stato colpito il deposito che si trovava, appunto, in un’area densissima. L’Idf ha spiegato che si trovava vicino «a una moschea e a un asilo, il che è un’ulteriore prova che Hamas utilizza deliberatamente siti civili per scopi terroristici». Da Kahn Younis partivano alcuni dei missili diretti su Israele e nel raid è morto Hassan Al Abdullah, il comandante responsabile del lancio dei razzi. Il giorno prima era stato ucciso il suo vice, Taysir Mubasher. Ucciso anche il vice capo dei servizi segreti dell’organizzazione terroristica, Shadi Barud. Il bilancio del raid conta 22 morti e oltre 100 feriti secondo l’agenzia palestinese Wafa. Fonti palestinesi segnalano inoltre che è stato bombardato il sobborgo di Zwaida, vicino a Deir Al Balah, nella parte centrale della Striscia, dove tra le vittime ci sono anche la giornalista palestinese Duaa Sharaf, di Al Aqsa radio (la radio di Hamas) e suo figlio.Benny Gantz, ex capo di stato maggiore e leader centrista entrato nel governo di emergenza nazionale di Benjamin Netanyahu è stato chiaro: «Omicidi all’estero? I membri di Hamas verranno colpiti ovunque si trovino». «Dal primo giorno dei raid israeliani contro Hamas non c’è stato un obiettivo che non fosse militare», ha detto l’ambasciatore d’Israele in Italia Alon Bar, commentando la possibilità che vengano colpiti anche gli ospedali nel Nord della Striscia di Gaza. «Alla fine se il vicino mette i bambini e la moglie sulle proprie ginocchia e inizia a sparare è importante rispondere anche se purtroppo bambini e donne potrebbero essere delle vittime», ha aggiunto Bar. «Nessun luogo è sicuro a Gaza», l’avvertimento lanciato dall’Onu. Dal valico di Rafah che continua ad esser chiuso per i palestinesi che intendono lasciare la Striscia, sono entrati 12 camion di aiuti umanitari carichi di cibo, medicine e forniture mediche. Con questi ultimi secondo alcune stime si arriva a 74 camion di aiuti. Intanto ci sono novità sul fronte ostaggi, saliti a 224 secondo l’ultimo bilancio. Il loro rilascio potrebbe avvenire in pochi giorni. Lo hanno detto fonti israeliane e straniere citate da Haaretz. Una di queste ha aggiunto che le due parti sperano di definire l’accordo «in due giorni, forse anche meno». La Russia ieri ha discusso della liberazione degli ostaggi e dell’evacuazione dei russi dalla Striscia di Gaza in un incontro con Hamas a Mosca. «Un membro dell’ufficio politico del movimento di resistenza islamico Hamas, Abu Marzuk, si trova a Mosca», ha precisato il ministero. Dura la reazione di Israele: «Hamas è un’organizzazione terroristica peggiore dell’Isis. Israele condanna l’invito di rappresentanti di Hamas a Mosca», considerandolo «un atto di sostegno al terrorismo che legittima le atrocità dei terroristi di Hamas. Chiediamo al governo russo di espellere immediatamente i terroristi di Hamas», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Lior Haiat. Secondo il ministero degli Esteri iraniano Hamas sarebbe pronto al rilascio di civili anche se uno dei portavoce dell’ala militare, le Brigate al Qassam, Abu Obeida ha detto che durante gli attacchi israeliani alla Striscia sono stati uccisi circa 50 ostaggi.
content.jwplatform.com
Scioperi a oltranza e lotta politica: dopo aver tubato con Conte e Draghi, il segretario della Cgil è più scatenato che mai.
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.