Gay, Pro Vita e Famiglia: «Consulta faccia prevalere il buon senso. Mercimonio bambini va sanzionato»

Gay, Pro Vita e Famiglia: «Consulta faccia prevalere il buon senso. Mercimonio bambini va sanzionato»
Ansa

«Ci auguriamo che la Consulta faccia prevalere il buon senso e dichiari la questione manifestamente infondata. Chiunque ha comprato un bambino mediante questo turpe mercimonio merita solo di essere sanzionato, non di essere riconosciuto come "padre" del bambino che ha ingiustamente reificato» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia dopo che la Cassazione ha rimesso alla Corte Costituzionale la questione del riconoscimento dei figli con due papà.

«Stupisce - hanno proseguito - che la prima sezione civile della Cassazione abbia dichiarato "rilevante e non manifestamente infondata» la questione di legittimità costituzionale relativa alle disposizioni di legge (dalla normativa sulla fecondazione assistita, al dpr sullo stato civile, alla legge sul diritto internazionale privato) nella parte in cui non consentono di riconoscere, per contrasto con l'ordine pubblico, il provvedimento giudiziario straniero relativo all'inserimento nell'atto di stato civile di un minore nato mediante utero in affitto del cosiddetto «genitore d'intenzione non biologico».

«Esistono problematiche di ordine pubblico - hanno ancora dichiarato - e qualsiasi fantomatica "disparità di trattamento" è in realtà una giusta diversità di trattamento, fondata su una differenza oggettiva: l'utero in affitto è una pratica abominevole che trasforma il bambino in prodotto e sfrutta la donna».

«Il riconoscimento del "genitore d'intenzione" (leggasi "acquirente del bambino") - hanno concluso - porterebbe soltanto al riconoscimento di un crimine quale l'utero in affitto, e incentiverebbe il ricorso a questo abominio anche da parte di altre coppie, con buona pace del "supremo interesse dei minori" a loro volta strappati dalle loro madri e acquistati per decine di migliaia di dollari».

Per abbattere le emissioni nei peti delle mucche hanno rovinato pure il latte
Mucche (iStock)
In Danimarca è obbligatorio per legge un additivo al mangime che riduce la CO2. Allevatori furiosi perché si munge di meno, la qualità cala e i capi stanno morendo.

«L’errore? Il delirio di onnipotenza per avere tutto e subito: lo dico mentre a Belém aprono la Cop30, ma gli effetti sul clima partendo dalle stalle non si bloccano per decreto». Chi parla è il professor Giuseppe Pulina, uno dei massimi scienziati sulle produzioni animali, presidente di Carni sostenibili. Il caso scoppia in Danimarca; gli allevatori sono sul piede di guerra - per dirla con la famosissima lettera di Totò e Peppino - «specie quest’anno che c’è stata la grande moria delle vacche». Come voi ben sapete, hanno aggiunto al loro governo (primo al mondo a inventarsi una tassa sui «peti» di bovini e maiali), che gli impone per legge di alimentare le vacche con un additivo, il Bovaer del colosso chimico svizzero-olandese Dsm-Firmenich (13 miliardi di fatturato 30.000 dipendenti), capace di ridurre le flatulenze animali del 40%.

Green pass e Garante: «Report» gira a vuoto
Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
  • La trasmissione lancia nuove accuse: «Agostino Ghiglia avvisò Giorgia Meloni della bocciatura del dl Riaperture». Ma l’attuale premier non ebbe alcun vantaggio. Giovanni Donzelli: «Il cronista spiava l’allora leader dell’opposizione?». La replica: «Sms diffusi dal capo dell’autorità».
  • Federica Corsini: «Contro di me il programma ha compiuto un atto di violenza che non riconosce. Per difendersi usa la Rai».

Lo speciale contiene due articoli

Orchestra israeliana messa a tacere
La Philarmonie (Getty). Nel riquadro, l'assalto dei pro Pal
A Parigi i pro Pal interrompono con i fumogeni il concerto alla Philarmonie e creano il caos. Boicottato un cantante pop per lo stesso motivo. E l’estrema sinistra applaude.

In Francia l’avanzata dell’antisemitismo non si ferma. Giovedì sera un concerto di musica classica è stato interrotto da militanti pro Pal e, quasi nello stesso momento, un altro concerto, quello di un celebre cantante di origine ebraica, è stato minacciato di boicottaggio. In entrambi i casi, il partito di estrema sinistra La France Insoumise (Lfi) ha svolto un ruolo non indifferente.

Le Firme

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