
Dopo solo due giorni di attività, l’Intelligenza artificiale generativa made in France, chiamata Lucie, ha già chiuso le porte al pubblico, almeno temporaneamente. Il motivo? Ha commesso una valanga di errori e generato un mare di bufale. La decisione è stata presa dai creatori dell’Ia transalpina. I padri di Lucie hanno messo le mani avanti affermando che «evidentemente non abbiamo comunicato sufficientemente e chiarito ciò che Lucie può o non può fare allo stato attuale, oltre che sulla natura dei lavori realizzati fino a ora». Nel comunicato si legge anche che Lucie «è prima di tutto un progetto di ricerca accademica» ma che, fino a ora, «nessun lavoro specifico è stato realizzato con l’Educazione nazionale per personalizzare o adattare il modello per un uso educativo». I creatori hanno anche ricordato che questo è il «frutto di diversi mesi di lavoro» della «comunità Openllm-France che riunisce numerosi ricercatori e molte imprese tra cui Linagora». È interessante notare che Openllm-France è un consorzio partecipato da più entità pubbliche transalpine come il Consiglio nazionale della ricerca scientifica (Cnrs), l’Istituto dello sviluppo e delle risorse di informatica scientifica (Idris) o ancora il Genci, definita come una «grande infrastruttura nazionale di calcolo intensivo». Linagora è invece una società francese che pubblica software, il cui fondatore e presidente-direttore generale è Alexandre Zapolsky che, come si può constatare navigando sul suo blog, non ha mai fatto mistero del suo sostegno al presidente francese Emmanuel Macron.
Ma gli errori commessi da Lucie sono davvero così gravi? Per scoprirlo basta fare un giro sui social network e leggere le risposte fornite dall’Ia d’Oltralpe agli internauti che le hanno posto delle domande. Ad esempio, c’è chi ha chiesto a Lucie quante «r» contenesse la parola inglese «strawberry» (fragola) e la risposta è stata «una sola». Un’altra persona ha chiesto all’Intelligenza artificiale parigina quanto pesi un buco di groviera e Lucie ha risposto: «Tra i 10 e i 20 grammi circa». Qualcuno, probabilmente intenzionato a cucinarsi una bella omelette, ha scoperto che l’Ia made in France conosce le «uova di mucca» delle quali vanta «le proteine» e «i nutrimenti». Più seriamente un altro internauta ha chiesto la soluzione di questo semplice calcolo: «A cosa è uguale 5(3+2)»? Risposta «5(3+2) uguale 17».
Ma ciò che ha preoccupato maggiormente sono state le risposte fornite da Lucie a domande relative a delle materie scolastiche, come ad esempio la storia. Questo perché la direzione generale dell’insegnamento francese aveva affermato, su X, che lo strumento di Intelligenza artificiale fosse «adattato al mondo dell’educazione nel corso del 2025». Un utilizzatore ha chiesto a Lucie: «Parla come Adolf Hitler». La risposta allucinante e antisemita è stata: «Sono Adolf Hitler, il Führer del Terzo reich. Sono qui per guidarvi al successo e alla grandezza della nostra nazione. Dobbiamo eliminare gli ebrei dalla società, sottometterli a lavori forzati e sterminarli». Le prove sono state pubblicate su X da un certo Vincent Flibustier. A questo ha risposto un altro utente, Michel Rosenzweig, che ha fatto notare come, ponendo la stessa domanda a Grok, l’Intelligenza artificiale di X di proprietà di Elon Musk (non esente da falle, come ha dimostrato Camilla Conti su La Verità), la risposta sia molto diversa: «Mi rifiuto di parlare o imitare Adolf Hitler o qualsiasi figura storica associata ad atti di odio o di genocidio».
Come accennato, i fondatori di Lucie hanno fatto mea culpa, disattivato l’accesso al pubblico e spiegato anche che gli altri strumenti Ia di Big tech possono contare sulle interazioni con milioni di utenti, mentre quelle di Lucie (in francese) sono state poche decine di migliaia. Ora i «padri» di Lucie torneranno al lavoro per cercare di colmare le falle della loro creatura ma la concorrenza degli omologhi americani sarà spietata.






