2022-04-22
Francesco vede Orbán e lo elogia per l’accoglienza dei profughi
Papa Francesco e Viktor Orbán (Ansa)
Il leader ungherese ha avuto anche un colloquio di un’ora con Matteo Salvini.Papa Francesco continua a dare dispiaceri a chi lo aveva ormai derubricato a esponente di +Europa in veste talare. Prima una posizione sulla guerra in Ucraina in favore della pace, certo, ma non appiattita su una narrazione occidentalista, ora l’elogio delle politiche di Viktor Orbán sui profughi. Ieri, infatti, il leader ungherese ha compiuto a Roma la sua prima visita ufficiale all’estero da quando, il 4 aprile scorso, è stato rieletto per il quarto mandato consecutivo. Si ricorderà come Orbán sia il capo di governo europeo tuttora più vicino a Valdimir Putin, che il 4 aprile si era anche congratulato con l’ungherese per la rielezione. Dopo il successo elettorale, del resto, Orbán aveva detto di aver vinto «anche contro Volodymyr Zelensky». Una posizione a dir poco eccentrica rispetto a quella dei colleghi europei. È con questi impegnativi presupposti che ieri Orbán è giunto a Roma. Il primo ministro magiaro è stato ricevuto in udienza privata dal Pontefice per circa 40 minuti. Francesco ha regalato al premier ungherese il medaglione che ritrae San Martino mentre divide il suo mantello per darlo al povero. Durante il colloquio, il Papa ha espresso apprezzamento per la protezione garantita dall’Ungheria agli sfollati ucraini in fuga dalla guerra, come ha riferito la Sala stampa del Vaticano spiegando che il riferimento all’opera di protezione dell’Ungheria è arrivato nel momento in cui Bergoglio ha donato a Orbán il medaglione. «Dio la benedica, benedica la sua famiglia e l’Ungheria», ha poi detto il Papa in inglese, salutando il premier ungherese al termine dell’incontro. «Noi la aspettiamo», ha replicato, sempre in inglese, Orbán, lasciando intendere un invito rivolto al Pontefice a visitare il Paese e un possibile prossimo viaggio, dopo la visita-lampo avvenuta il 12 settembre scorso, presenti anche il presidente della Repubblica d’Ungheria, Janos Ader, e il vice primo ministro Zsolt Semjen, durante la breve visita del Pontefice nella capitale ungherese per la messa di chiusura del Congresso eucaristico internazionale. In quell’occasione, peraltro, il Pontefice aveva ripetuto un richiamo alla fraternità contro odio, antisemitismo e chiusure, frasi lette da molti commentatori come critiche nei confronti delle politiche migratorie del Paese magiaro. Un primo incontro tra i due, sempre in Vaticano, era invece avvenuto già il 28 agosto 2016, quando il Pontefice argentino ricevette un gruppo di leader e parlamentari cristiani europei. Quello di ieri è stato comunque primo faccia a faccia ufficiale in Vaticano tra Bergoglio e Orbán. Ma il colloquio in Vaticano non è stato l’unico appuntamento fissato nell’agenda del leader di Fidesz. Orbán ha infatti avuto anche un faccia a faccia di circa un’ora con Matteo Salvini (ma non con Giorgia Meloni, altra sua estimatrice nella politica italiana). A chi gli ha chiesto conto dell’opportunità di vedere il leader di Budapest, Salvini ha risposto: «Non scherziamo, il presidente ha visto pure il Pontefice». Salvini ha poi partecipato, in serata, al ricevimento organizzato dall’ambasciata ungherese. L’incontro con Salvini, hanno rivelato fonti leghiste ala stampa, è stato chiesto da Orbán. È stato, dicono dalla Lega, un incontro «molto cordiale» in cui si è colta «l’occasione soprattutto per fare il punto della situazione internazionale, anche alla luce della crisi in Ucraina».