2020-11-29
Franceschini si pappa il turismo
Dario Franceschini (Ansa)
Il ministro dem rilancia con 150 milioni il fondo partecipato da Cdp nato tre anni fa per aiutare il settore alberghiero. Mentre nell'Enit continua lo stallo sulle nomine.Dopo aver incassato quasi 500 milioni di euro dai decreti Cura Italia e Rilancio per il settore cultura, il ministro Dario Franceschini si butta anche sul turismo rilanciando il fondo Nazionale del Turismo, nato 3 anni fa grazie a Cassa depositi e prestiti. Il Mibact è uno dei ministeri che ha raccolto di più durante l'emergenza sanitaria, anche per salvaguardare il nostro patrimonio artistico e turistico. Eppure qualcosa non sta andando come dovrebbe. Si parla da mesi di due miliardi di euro che saranno in parte finanziati da Cdp, per un totale di 750 milioni di euro mentre il ministero, attraverso un fondo istituito sempre con il decreto Rilancio, contribuirà fino a 150 milioni di euro. Dagospia segnalava nei giorni scorsi il solito regalo «agli amici degli amici». Tra gli stessi esperti del settore c'è scetticismo e in pochi si fidano dell'utilità del fondo che dovrebbe in teoria difendere l'italianità dei nostri alberghi, in crisi economica e già finiti nel mirino dei fondi stranieri. Il solito fumo negli occhi, insomma, mentre i dati che arrivano dal settore sono sempre più allarmanti. Basti pensare che nell'estate del 2020 gli alberghi italiani hanno avuto 65 milioni di ospiti in meno rispetto al 2019. Si tratta di un calo evidente che aumenta nei casi degli alberghi a 5 stelle. Si parla di una perdita secca di 71 miliardi di euro, con un calo complessivo per tutto il 2020 di quasi il 50%. Ma a lato degli annunci ottimistici sul fondo Franceschini non è ancora riuscito a riformare l'Enit, l'ente nazionale del Turismo, già più volte finito nel mirino delle critiche delle associazioni di categoria. L'ente è stato accusato diverse volte di non servire a molto, se non ad assegnare poltrone o prebende per la politica. La riforma del ministro aveva come obiettivo principale quello di cambiare il presidente dell'ente e di ribaltare la maggioranza dei componenti del Cda a favore della maggioranza. Sul primo punto, Franceschini ha dovuto fare i conti con il fatto che Giorgio Palmucci, esponente confindustriale di primo piano voluto ai vertici dell'ente dall'ex ministro del turismo Gianmarco Centinaio, è intoccabile. Sul secondo aspetto, invece, si è invece assistito a un vero e proprio cortocircuito politico. Nelle intenzioni del ministro, la Conferenza Stato Regioni, chiamata a esprimere uno dei tre componenti del board di Enit, avrebbe dovuto semplicemente trovare un sostituto di Sandro Pappalardo, assessore in Sicilia ed esponente di Fratelli d'Italia. Peccato, però, che la Conferenza abbia per ben due volte tradito le aspettative di Franceschini e confermato il nome di Pappalardo. La partita, ora, si è spostata sull'individuazione di un nome per la sostituzione di Magda Antonioli. Di donne targate Pd ce ne sarebbero, ma nessuna pare sia disposta a entrare a far parte di un consiglio di amministrazione di centrodestra.Nel frattempo, Enit naviga a vista, in questi mesi i dipendenti sono stati in smartworking, ma comunque si godranno gli aumenti retributivi concessi proprio durante il lockdown. Gli aumenti sono confermati dal documento di cui è entrato in possesso La Verità: si tratta di una delle lettere inviate a 22 dipendenti dell'Agenzia a firma del presidente Palmucci e del direttore esecutivo Giovanni Bastianelli, con cui sono stati riconosciuti scatti di livello e incrementi salariali compresi tra 200 e 300 euro mensili. Per di più l'ente è di fatto immobile, non ha neppure speso i fondi speciali che gli sono stati assegnati per l'emergenza sanitaria, circa 10 milioni di euro. Non solo. Al Mibact hanno appena assunto come direttore della promozione turistica Benedetta Rizzo, ex moglie del ministro per gli affari regionali Francesco Boccia legata a Enrico Letta ed ex Presidente della Fondazione Vedrò. Insomma, degli amici non ci si dimentica proprio mai.
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