2024-03-14
A Firenze l’antisemitismo è in curva
Città blindata per l’arrivo di un migliaio di tifosi del Maccabi Haifa in vista del match di stasera. Ma gli ultrà viola si schierano: «Il loro Paese massacra i bambini e i civili».Si gioca oggi alle ore 18.45 allo stadio Franchi di Firenze il match di ritorno degli ottavi di Conference league Fiorentina-Maccabi Haifa. Nella partita di andata giocata sul campo neutro di Budapest, hanno prevalso i viola per 3-4, un risultato che fa ben sperare per il superamento del turno. Fin qui la parte sportiva, tuttavia, vi sono diversi elementi che fanno temere che la partita possa trasformarsi in una sorta di guerriglia urbana in una città, ovvero Firenze, che si è fin qui mostrata ostile allo Stato di Israele e dove i circoli dell’estrema sinistra, i sostenitori dei palestinesi e quelli di Hamas (che ieri ha chiesto ai palestinesi della Cisgiordania «di marciare verso la Spianata delle moschee a Gerusalemme per spezzare le catene dell’occupazione e del suo assedio») hanno dato vita a numerose manifestazioni di protesta, dove si è persino inneggiato alle stragi del 7 ottobre 2023. Non va certo meglio nelle università dove il vento dei «pro Pal» soffia impetuoso non solo con le manifestazioni, lo scorso 23 febbraio non sono mancati gli slogan antisemiti, ma anche con continue assurde richieste agli atenei di interrompere i legami con le università israeliane. Visto il contesto ambientale, su disposizione della prefettura, dopo il Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica, a cui oltre ai vertici delle forze di polizia, hanno partecipato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e gli assessori alla Sicurezza urbana, Benedetta Albanese, e alla Mobilità, Stefano Giorgetti, sono stati presi nella zona dello stadio numerosi provvedimenti di circolazione che, per ragioni di sicurezza, entreranno in vigore in anticipo rispetto a quanto avviene in occasione delle altre partite. In pratica la città si è blindata. Grande attenzione anche verso i tifosi del Maccabi Haifa, che hanno iniziato ad arrivare in città già ieri. La vendita dei biglietti per il settore ospiti, per la quale era richiesto il passaporto, è stata gestita direttamente dal club israeliano, con circa 7-800 sostenitori in arrivo. Oltre alla sicurezza attorno all’hotel dove alloggerà la squadra, che sarà accompagnata da una scorta durante il tragitto verso il Franchi, i tifosi del Maccabi saranno monitorati fin dalle prime ore del mattino nel centro della città. Inoltre, è stato deciso che per poter entrare allo stadio tutti i tifosi saranno sottoposti a quattro controlli prima di poter prendere posto ed è obbligatorio farlo entro le 18.15. In questo clima, è arrivata la grottesca presa di posizione della Curva Fiesole (il tifo organizzato della Fiorentina), che con un comunicato ha voluto dire la sua sulle rigide misure di sicurezza e anche sulla guerra. Con notevole sprezzo del ridicolo il comunicato inizia così: «Rispetto alla partita di Conference league contro il Maccabi Haifa, è necessario per noi prendere posizione su una questione spinosa. La premessa è che, come tutti sanno, la Curva Fiesole non è un luogo per promuovere idee politiche. Ogni tifoso ha il proprio credo e il rispetto reciproco è sempre stato una legge da seguire. Questo è un fatto. Ma la Curva Fiesole non è neppure uno spazio sociale dove le persone si fanno prendere in giro o mettere i piedi in testa dal potere di turno», per poi ripetere gli slogan che si sentono nelle manifestazioni e relativi numeri e fatti inventati forniti da Hamas: «La sorte ci ha messo davanti una squadra che viene da un Paese che si dice “in guerra”, ma che in realtà sta massacrando una popolazione civile, inerme. Sono più di 10.000 i bambini uccisi in poco più di tre mesi». Poi, la sfida alle autorità: «La Curva Fiesole si presenterà come di consueto ai cancelli poco prima dell’avvio della partita. Invitiamo tutta la tifoseria che deciderà di entrare dopo le 18.15 a ritrovarsi con noi ai giardini della Curva Fiesole e a presentarsi con noi ai tornelli. Spetterà a chi di dovere decidere se farci entrare o meno. La nostra coscienza è nel posto giusto». Probabilmente è la stessa descritta dallo scrittore polacco Stanislaw Jerzy Lec: «Aveva la coscienza pulita. Mai usata».
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