2019-09-11
Fiesoli, l’orco del Forteto condannato per abusi approccia ragazzini al bar
Per una assurda questione burocratica, benché abbia preso oltre 14 anni per violenza sessuale, vive senza restrizioni. E ancora avvicina giovani. La domanda da farsi è molto semplice. Come vi sentireste a sapere che un uomo condannato per violenza sessuale e maltrattamenti si aggirasse liberamente per le vie della vostra città e avvicinasse ragazzini (presumibilmente minorenni) in strada e al bar? Questo è esattamente ciò che avviene ad Aulla. Rodolfo Fiesoli, l'orco del Forteto, è stato condannato nel 2018 a 14 anni e 10 mesi di carcere per violenza di gruppo nei confronti di un ragazzo che fu affidato alla sua comunità in Toscana, un luogo ormai famigerato per via degli orrori che avvenivano all'interno. Eppure, oggi Fiesoli se ne va a spasso tranquillo per le strade di Aulla, in provincia di Massa e Carrara. E a quanto pare non ha perso il vizio: le foto che mostriamo lo ritraggono mentre approccia alcuni ragazzini in un bar. Sorride si ferma a chiacchierare, li intrattiene piacevolmente. I ragazzi molto probabilmente non sanno chi sia quell'anziano signore (ha 78 anni) dall'atteggiamento così amabile. Altre immagini, scattate a distanza di tempo, lo mostrano mentre avvicina altri adolescenti, stavolta direttamente in strada. Fiesoli, proprio come al Forteto, sembra non fare troppe distinzioni: approccia minori e maggiorenni. Un ragazzo, che vuole restare anonimo, racconta di essere stato avvicinato da «quell'uomo» mentre lavorava a un banchetto. «Si è avvicinato da solo, non sapevo chi fosse. Mi ha parlato per circa 10 minuti mentre le mie colleghe si erano assentate. I discorsi che faceva mi parevano parecchio strani... Si è presentato come psicologo e scrittore». In un'altra occasione, invece, ha detto a un giovane di essere un dottore. Una testimonianza diretta è quella di Juri Gorlandi, coordinatore regionale dei giovani di Forza Italia della Toscana. È lui ad avere scattato le foto che vedete in queste pagine. Gorlandi ha seguito molto da vicino le vicende del Forteto, e quando ha visto il guru della comunità degli orrori aggirarsi ad Aulla è rimasto allibito. «L'ho visto un giorno al bar», racconta. «Si è avvicinato ad alcuni ragazzini. Ho sentito che raccontava di essere uno scrittore, che scriveva libri bellissimi... Mi sono alzato e ho chiesto che cosa stesse facendo, e allora si è allontanato». La storia ha davvero dell'incredibile. E viene da chiedersi: come è possibile che Fiesoli sia libero di fare quello che gli pare? Vediamo di spiegare. Nel dicembre del 2017 il guru del Forteto fu condannato a 15 anni e 10 mesi di reclusione e la Cassazione stabilì che dovesse scontare un residuo di pena di 14 anni, 8 mesi e 17 giorni. Nel luglio 2018, tuttavia, Fiesoli uscì dal carcere poiché la sua condanna, sebbene passata in Cassazione, non era ancora definitiva. Si tratta di una assurda questione burocratica, che il presidente dell'Associazione vittime del Forteto, Sergio Pietracito, riassume così: «La procura generale insieme con la parte civile guidata dall'avvocato Andrea Coffari (attuale difensore di Claudio Foti, ndr), aveva fatto ricorso per aggravare la pena di Fiesoli rispetto ad una singola posizione rispetto alle decine accertate. Da violenza sessuale singola a violenza sessuale di gruppo. Questo ricorso accolto, ha permesso a Fiesoli di uscire dal carcere. Sulla circostanza si è celebrato l'appello il 26 ottobre 2018». In appello, Fiesoli è stato di nuovo condannato a 14 anni e 10 mesi. «La pena è aumentata di un solo mese», continua Pietracito, «quindi in virtù questo aumento Fiesoli ha potuto ricorrere nuovamente in Cassazione e restare libero, senza peraltro alcuna restrizione. Non abbiamo notizie della data di questa ennesima Cassazione che potrebbe finalmente mettere fine a questa vergogna». Insomma, benché condannato e ricondannato (con aumento della pena), l'orco è ancora libero. Non vive più nei pressi del Forteto, ma ad Aulla, in una residenza per anziani con una retta (stando a quello che ha dichiarato Fiesoli medesimo) pari a 2100 euro al mese. Dalla residenza, Fiesoli può uscire quando gli pare, è un uomo libero. Può fare lunghe passeggiate e, se ne ha voglia, può fermarsi a parlare con i ragazzini del posto, può avvicinarli al bar e raccontare di essere uno scrittore di libri splendidi, può fermare giovani che stanno lavorando e presentarsi come uno psicologo e uno scrittore. Certo, avvicinarsi a un ragazzo non è mica un reato. Però chiedetevi di nuovo: se capitasse a vostro figlio? Per altro, i ragazzi in questione ignorano chi sia l'uomo che si intrattiene a chiacchierare con loro. Se lo sapessero, se sapessero che è stato condannato per aver abusato di giovani come loro in una comunità, forse interromperebbero la conversazione e se andrebbero altrove. Per questo Juri Gorlandi continua a tenere alta l'attenzione su questa storia allucinante. «A nulla sono valse le mie rimostranze sulla stampa e la mia deposizione presso i Carabinieri di Pontremoli per far sì che si interrompesse la consuetudine per la quale un condannato in via definitiva per numerosi reati su minori, tristemente noti sulle cronache, continui ad adescare indisturbato minori nella nostra cittadina», ci racconta il coordinatore di Forza Italia. «Ho letto ogni riga dei lavori della Commissione di inchiesta regionale guidata dall'onorevole Mugnai e per questo temo per la sicurezza dei nostri figli. Bisogna agire ora, subito!», continua Gorlandi. «La nostra città ha già pagato il caro prezzo di alluvioni e criminalità diffusa, nessuno deve permettere che il conto si allarghi a possibili violenze su minori, suggeriti non per mia intelligenza ma per il chiaro curriculum del Fiesoli». Anche Sergio Pietracito è furibondo: «Eccolo ancora li, non conosce età. Sempre lui, sempre libero in territorio di caccia. Si faccia qualcosa. Come recita la sentenza, ha rovinato la vita ad un migliaio di persone, tra vittime dirette e famigliari coinvolti. Ha indottrinato gli adepti alla demonizzazione dei legami di sangue, creando alle persone danni difficilmente riparabili che costano e costeranno ancora molto alla comunità pubblica. Intanto la speranza è che non si sia ringalluzzito con la nuova compagine di governo. Si metta fine a questa vergogna infinita. Tutte le forze politiche all'unisono si facciano sentire. Questo obbrobrio deve finire».Siamo ancora in attesa che la Commissione di inchiesta parlamentare sul Forteto parta e produca frutti. Nel frattempo, ad Aulla conviene muoversi con attenzione.
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