2024-03-13
Guida ai festival di primavera in giro per l'Italia e l'Europa
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Vista dei giardini botanici e del Castello di Trauttmansdorff a Merano (iStock)
Si apre finalmente la stagione degli eventi collegati ai fiori. Dal Merano Flower Festival al Cattolica in Fiore e al Firenze Flower Show: ecco una dettagliata rassegna di luoghi da visitare durante questo periodo, nel nostro Paese e non solo.La primavera è alle porte, anche se il meteo, in questo momento, sembra dire il contrario; ma tra una folata di vento freddo e le piogge battenti, si apre un varco per la speranza, un sentimento da sempre legato a una stagione che sa di freschezza, rinascita e realizzazione d’intenti.Il paradosso è che alcuni alberi sono già – prematuramente - fioriti e da un pezzo stanno fioccando starnuti e colpi di tosse tra gli allergici. Un modo singolare e poco salutare che sta avendo la primavera di fare capolino in mezzo a questi giorni grigi e pieni di nubi.Per accoglierla al meglio l’ideale è fare riferimento alle tradizioni popolari: ogni Paese ne ha almeno una da vantare. Si pensi all’Holi, il festival più colorato del mondo, che prende vita il 25 marzo nell’India del nord. Mitologia indù e polveri colorate che mischiano sacro e profano nell’arco di un giorno e una notte che chiudono con la stagione fredda per inaugurare le promesse della primavera.La Bosnia ed Erzegovina, invece, celebra la nuova stagione attraverso il Cimburijada Festival. Si tratta di una tradizione con centinaia di anni alle spalle e consiste nel mangiare cimbur, un piatto che assomiglia alle nostre uova strapazzate. Succede nella cittadina di Zenica e la particolarità consiste non tanto nella pietanza quanto nel modo di consumarla: lo si fa in compagnia sulle rive del fiume Bosna, gustando con gli occhi la preparazione del piatto in enormi padelle in cui vengono riversate uova e cipolle in abbondanza. Del resto, l’uovo – in più culture – è simbolo di rinascita. La Cina è famosa per la Festa di Qingming (清明), che viene celebrata quindici giorni dopo l’equinozio (quest’anno il 4 aprile). Una tradizione di estremo fascino, a partire del nome di questo festival, traducibile sia come “Festa della luminosità chiara” che nell’accezione di “Giorno degli antenati”. Questa giornata ricorda un po’ il nostro 2 novembre, quando ci si reca al cimitero per ricordare i cari estinti. Oltre a pulire le tombe e cambiare i fiori, i cinesi usano anche fare offerte di cibo, the e oggetti vari. Centinaia di aquiloni si librano nel cielo regalandogli tutti i colori, sostituiti la notte da piccole lanterne a mo’ di portafortuna. Anche la Polonia ha una tradizione molto antica: si tratta della Marzanna, bambola di paglia che rappresenta la “signora inverno” e tutti i simboli ad essa associata, quali la malattia, la morte, l’oscurità. Così, il primo giorno di primavera, nelle scuole materne ed elementari, ci si prepara a salutarla, creandone una che verrà poi bruciata dalle maestre o abbandonata tra le acque di fiumi e laghi. Un atto propiziatorio che diverte moltissimo tutti gli studenti.Anche il Messico ha la sua tradizione: basta andare a Chichen Itzà per farsi avvolgere dalla bellezza di un rito profondamente legato alla natura e soprattutto al sole. A ogni equinozio, precisamente all’alba, sulla scalinata della piramide di El Casillo si crea misteriosamente una lunga ombra che termina con quella che sembra la testa di un serpente. Si tratta di Kukulkán, il serpente piumato tanto caro ai Maya, che segnava proprio l’inizio della stagione.Al di là dei riti, i simboli: in Olanda c’è il tulipano. La sua fioritura crea campi arcobaleno in mezzo ai quali pedalare estasiati. Per esempio al Keukenhof, parco botanico che ospita circa 800 varietà diverse e che ogni anno è dedicato a un tema specifico. Quest’anno il parco riaprirà il 21 marzo.Il simbolo della primavera in Bulgaria è invece la rosa. La regina dei fiori viene celebrata raccogliendone i petali per produrre olio di rosa e indossando i costumi tradizionali.Anche l’arte dedica da sempre sé stessa alla primavera: a parte la celeberrima opera del Botticelli, ricordiamo la Primavera di Monet, che rappresenta una donna seduta in mezzo a un prato. Il suo vestito è illuminato dai raggi del sole filtrati dai rami. Un omaggio alla natura e alla bellezza di luci e colori, resi in maniera poetica dal pittore impressionista. Altrettanto celebre è “Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte”, che Georges Seurat dipinse a fine ‘800. Un isolotto sulla Senna e alcune famiglie che passeggiano sulle sue rive infondono in chi osserva il quadro un senso profondo di gioia.Anche il Mandorlo in Fiore di Van Gogh, nella sua semplicità, dipinge il senso di questa stagione: un ramo fiorito si staglia contro un cielo azzurrissimo.Tornando ai festival e alle tradizioni legate alla primavera, vediamo cosa ci aspetta in Italia nei prossimi mesi. Merano (iStock)Merano (BZ)Dal 25 al 28 aprile si terrà il Merano Flower Festival, festa dei fiori e dei colori con cui inaugurare la primavera.Per fare incetta di bellezza, basta percorrere la Passeggiata Lungo Passirio, che si veste “a festa”, dando la possibilità ai passanti di approfondire temi quali il giardinaggio e l’ambiente, grazie a una mostra mercato dedicata.Per l’occasione sarà possibile parlare con esperti del mondo delle piante e partecipare a workshop tematici. Ad abitare la tre giorni saranno alcune delle eccellenze vivaistiche italiane e straniere, in collaborazione con alcuni comuni dei dintorni, come Naturno.In occasione di una gita a Merano durante la primavera, è bene non farsi scappare i Giardini di Castel Trauttmansdorff, che presentano 80 ambienti botanici per un totale di quattro aree tematiche sparse in 12 ettari di terreno.Al visitatore la scelta tra I Boschi del Mondo, i Giardini del Sole, i Giardini Acquatici e Terrazzati e il Paesaggio dell’Alto Adige.Nulla di più primaverile di questo luogo: tra tulipani, peonie e rododentri c’è solo l’imbarazzo della scelta: sono moltissime le fioriture dei giardini, tra cui perdersi come farfalle.DormireHotel Ladurner, O.Gaigherstr. 13: albergo in posizione centrale, con possibilità di cenare – bene – al suo interno.MangiareBar Trattoria Mainardo, via Mainardo 19: da provare la torta saracena e lo strudel di mele fatto in casa;Trattoria Al Boia Merano Henkerhaus, Vicolo Ortensteingasse 9: un ristorante dai sapori mediterranei. Se si ha voglia di pesce, è l’ideale. Cattolica in Fiore 2019 (Daniele Marzocchi)Cattolica (RN)Torna Cattolica in Fiore, ricorrenza attiva dal 1973, che trasforma Cattolica in una città-giardino.Dal 27 aprile al 1° maggio, questa mostra di fiori e piante ornamentali invade le vie della cittadina romagnola.L’ingresso è gratuito e permette ad abitanti e turisti di incontrare oltre 100 vivaisti provenienti da ogni dove. Un evento tutt’altro che claustrofobico: la fiera, infatti, si svolge in uno spazio di quattromila metri quadrati e anche in questo caso, oltre alla presenza di fiori e piante, si contano vari eventi e prodotti di qualità.A corredo di quella che è conosciuta anche come “Festa dei Fiori”, due concorsi che coinvolgono attività commerciali e ristoranti. Si tratta di “Vetrine Fiorite” e “Menù Fioriti”, per un’esperienza a 360 gradi, che anima dei colori e dei profumi floreali ogni luogo della città.DormireEmbassy Hotel & Spa, Via Genova 15: albergo ristrutturato da poco e dotato di una spa degna di nota.MangiareDa Andrea, Piazza Roosvelt 1: ristorante accogliente che propone piatti della tradizione come il pancotto;Osteria da Joni, Via Emilia Romagna 10/12: da provare la polenta con sugo di vongole. Firenze (iStock)FirenzeIl 6 e 7 aprile prossimi si terrà nel capoluogo toscano il Firenze Flower Show, mostra mercato di piante rare. Dove? Nel Giardino Corsini, location di grande fascino contraddistinta dalla fioritura annuale di cisto rosso, rose, ciliegi da fiore, lavanda e peonie.La mostra-mercato sarà aperta dalle 9:00 alle 18:00 e, oltre all’esposizione vera e propria, proporrà una serie di attività legate al florovivaismo e adatte sia agli adulti che ai bambini.Gli aspiranti esperti di giardinaggio potranno partecipare a corsi gratuiti, ma anche buttare un occhio all’arredo da giardino e all’artigianato, oltre che degustare eccellenze enogastronomiche.Tutte le informazioni sono reperibili sul sito, dal costo del biglietto ai corsi che si terranno.DormireMessori Suites, via Antonio Giacomini 25, Campo di Marte: hotel molto elegante in zona adiacente il centro città.MangiareLa Buchetta Food & Wine Restaurant, Via dei Benci 3: qui si viene per la fiorentina!Il Bufalo Trippone, Via dell’Anguillara 48R: schiacciate con ingredienti di prima qualità. Noicattaro (iStock)Noicattaro (BA)A Noicattaro la primavera si festeggia con il fuoco. Il borgo è infatti uno dei tanti, in Italia, a proseguire da anni la tradizione dei falò di San Giuseppe, che proviene a sua volta da un’antica tradizione pagana.La giornata prescelta è il 18 marzo, quando residenti e turisti potranno scaldarsi in diversi punti del centro storico. A partire dalle 19:00 verranno accesi diversi falò e, nel frattempo, si potrà girare tra gli stand per assaggiare i piatti del territorio. Tra questi merita una menzione particolare ‘U Cucniedd’, preparato con pasta, legumi o altri ingredienti avanzati della dispensa, in ricordo della cucina povera di un tempo.Non mancheranno gli eventi, dagli spettacoli circensi ai balli in piazza, soprattutto la pizzica e la taranta, a cui gli astanti non potranno che prendere parte.DormireHotel Residence Federiciano, Via G. Laterza 28, Valenzano: a poca distanza da Bari, ma immerso nella natura.MangiareTerra Nostra Spaghetteria, Via Unità d’Italia: ristorante a conduzione familiare, dove assaggiare prima di tutto un piatto di spaghetti;Gorgo – Viaggi Culinari, Via Pietro Nenni 42: luogo “easy” in cui assaggiare – tra le altre cose - pinse e baguette di ottima qualità.
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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Chi ha inventato il sistema di posizionamento globale GPS? D’accordo la Difesa Usa, ma quanto a persone, chi è stato il genio inventore?