2024-03-12
Fdi consolida il primato, Fi vola mentre la Lega non può esultare
Antonio Tajani dedica il 13,4% a Silvio Berlusconi. Matteo Salvini supera Giuseppe Conte e applaude la coalizione. La larga vittoria di Marco Marsilio in Abruzzo è ovviamente una buona notizia per l’intera coalizione, anche se gli equilibri al suo interno si sono ormai radicalmente modificati. Fratelli d'Italia è il primo partito con il 24,1%, quasi quadruplica i voti rispetto al 6,5% del 2019 e flette leggermente in relazione alle politiche del 2022, quando nella regione prese il 27,9%. Un dato che Giorgia Meloni commenta da leader della coalizione: «Le mie congratulazioni», dice la Meloni, «a Marsilio, primo presidente della storia della regione Abruzzo a essere riconfermato per un secondo mandato dai cittadini. E il mio ringraziamento a tutto il centrodestra che è stato premiato per il buon governo di questi anni. Perché non importa quanto un campo sia largo, quello che conta è quanto quel campo sia coeso, quanto abbia un’idea chiara da raccontare e da costruire per i cittadini». Fdi è saldamente alla guida del centrodestra e il riferimento della Meloni al fatto che «quello che conta è quanto quel campo sia coeso», può essere interpretato come un riferimento ai continui smarcamenti a livello nazionale della Lega. Il Carroccio esce malconcio da questa tornata elettorale abruzzese: prende il 7,6%, mentre nel 2019 raggiunse il 27,5% e alle politiche del 2022 l’8,1%. Calcolatrice alla mano, in cinque anni i ruoli tra Lega e Fratelli d’Italia si sono esattamente invertiti, segno del fatto che ormai i due elettorati sono completamente sovrapponibili e che continuando di questo passo Matteo Salvini rischia di vedere prosciugato il suo bacino elettorale dal partito della Meloni, poiché in politica tra l’originale e la copia l’elettore sceglie sempre l’originale. L’unica bandierina piantata dalla Lega, l’autonomia differenziata, può fare breccia solo al Nord. «Bella vittoria del centrodestra, con un buon risultato per la Lega che supera i 5 stelle e sinistra malamente sconfitta», scrive Salvini sui social, ma è evidente che il vicepremier è in netta difficoltà. Anche un leghista doc come il senatore Claudio Borghi ammette che c’è qualcosa che non va: «Basta guardare i numeri delle preferenze», scrive Borghi su Twitter, «per avere la piena spiegazione del voto in Abruzzo. Al momento vince la politica locale e il voto di opinione praticamente non esiste. Ci sono persone che in una circoscrizione prendono più di 5.000 preferenze, il fatto che costoro saltino da un partito all’altro fa tutta la differenza. La sfida deve essere mobilitare quell’area che vota il simbolo per un’idea che va oltre la regione», aggiunge Borghi, «come era stato per la Lega dal 2015 al 2019. Al momento ne siamo ancora lontani». Diciamolo con chiarezza: il partito del centrodestra che può dire di avere stravinto in Abruzzo è Forza Italia, che si attesta su un lusinghiero 13,4%, in enorme crescita rispetto al 9% delle regionali del 2019 e all’11,1% delle politiche 2022. La capacità di mobilitazione degli azzurri, che in tanti davano per spacciati dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, si dimostra all’altezza di ogni appuntamento elettorale: ha fatto il giro dei social la foto del capodelegazione al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello, che ha portato a votare con degli autobus i napoletani residenti in Abruzzo. Inoltre, la linea politica di Fi, ispirata ai valori moderati e con il solido ancoraggio nel Ppe, ha una sua specificità diversa da Lega e Fdi. Può legittimamente esultare Antonio Tajani: «In questo momento», commenta il ministro degli Esteri, «c’è bisogno di una forza come la nostra che dia tranquillità, che allarghi i confini del centrodestra. Abbiamo dedicato questa vittoria a Silvio Berlusconi perché non è stato facile recuperare consensi e ottenere questi risultati senza di lui». Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi ieri a pranzo hanno fatto il punto della situazione dopo i risultati del voto in Abruzzo.