2020-04-12
Farinetti delira: « Prelievo forzoso»
Per il papà di Eataly, si esce dalla crisi solo imitando il gesto di Giuliano Amato del 1992: «Così aiuteremo ristoranti e imprese turistiche». Tipo le sue, per esempio...Fedele alla linea (di credito) Oscar Farinetti rilancia la patrimoniale che Graziano Del Rio ha annunciato come «contributo di solidarietà» da imporre a chi guadagna oltre 80.000 euro lordi. Il Pd s'allinea al capobranco Mattia Santori che vuole una «patrimoniale dell'1%, un patto di solidarietà». Per Farinetti, droghiere di lusso, da patto a piatto di solidarietà è questione di una vocale e sentito il buono delle Sardine (non in scatola) ha lanciato la sua pensata fiscale. Che è come il vino che ora si fa fatica a vendere: si affina col tempo. La prima patrimoniale Oscar, che in realtà si chiama Natale e sollecita un bel «regalo» dai risparmiatori, l'aveva già avanzata a metà marzo. Se il Pd lancia il contributo di solidarietà mentre il suo governo sdogana e sostiene il lavoro nero e dunque l'evasione, del pari Farinetti dice che gli italiani devono assoggettarsi alla patrimoniale per rilanciare le imprese. A cominciare dai ristoranti, dal cibo di qualità e dal turismo. Che per puro caso sono il core business del mitico Oscar. Ieri Il Fatto Quotidiano ha raccolto un'intervista del signor Eataly che raccomanda di fare come Giuliano Amato nel 1992 prelevando nottetempo il 6 per mille dai conti correnti. Chiamarla patrimoniale però a Oscar che campa di storytelling pare brutto e così suggerisce di trovare un altro nome per fare in modo che il grande risparmio degli italiani affluisca non alla burocrazia, ma alle aziende. «Noi italiani», aggiunge, «abbiamo in banca 4.117 miliardi di euro. Abbiamo il 5,4% della ricchezza mondiale. Se contribuissimo versando il 2% manderemmo nelle casse dello Stato - una tantum - 82 miliardi di euro». A questa idea aveva già dato forma il 21 marzo in un' intervista, appena un po' diversa, alla Stampa. «Abbiamo stampato carta moneta per salvare la finanza. E le banche adesso stanno facendo utili pazzeschi. È arrivato il momento di avere carta moneta anche per le aziende. Come? Il governo deve fare un atto di coraggio e imporre una patrimoniale del 2 per mille» per rilanciare chi produce. «Dal ristorante stellato alla più umile osteria di provincia», notava il signor Eataly, «tutti hanno lo stesso problema. Sono chiusi, disperati, ma devono pagare gli affitti e gli stipendi. Il governo deve impegnarsi sennò qui salta tutto». Anche Farinetti ha i ristoranti e vende il vino alle osterie, ma ci tiene a far sapere che i suoi affari vanno benissimo. A Vinenews ha dichiarato: «Noi siamo al 3.000% d'incremento di ordini su Eataly.net, il nostro mondo online, dove comprano cose sublimi, e facciamo una fatica enorme a far fronte alle richieste. Ma non va bene reagire alla crisi risparmiando sul cibo e sul vino». Le bottiglie di qualità non vanno e la Coldiretti di Cuneo - zona Barolo dove Farinetti ha alcune cantine - afferma: «Il Covid sta affossando le aziende vinicole: siamo al 90% di fatturato in meno». Pure a Fico Eataly World - la disneyland delle salamelle di Bologna, la presunta miniera d'oro di Oscar - le cose non vanno benissimo. Contava di farci miliardi, ma ora lì è tutto chiuso causa virus. Dice Tiziana Primori, amministratrice delegata di Fico per conto di Alleanza Coop 3.0, primo socio di Farinetti, che di perdere soldi là dentro è stufa: «Approfitteremo della pausa per un piano di rilancio». Oscar aveva promesso 6 milioni di visitatori all'anno. In due anni sono stati solo 5 milioni e negli ultimi tempi le presenze erano crollate del 70%. Chissà se farebbe comodo un contributo di solidarietà?