2022-04-18
Europei di calcio: sfumato Euro 2028, l'Italia ci riprova per il 2032
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Nel 2024 la massima rassegna continentale per nazionali si giocherà in Germania. Per l'edizione successiva del 2028 rimane in pole position la candidatura del Regno Unito insieme all'Irlanda, con la concorrenza di Turchia e Russia, che a sorpresa ha avanzato la propria candidatura in piena guerra. La Figc farà un tentativo per ospitare il torneo tra 10 anni.Vincere Euro 2020 ha senza dubbio dato grande slancio e lustro a tutto il calcio italiano. Una ventata di ottimismo ed entusiasmo che però non è bastata a centrare l'appuntamento più importante, la qualificazione alla prossima coppa del mondo che si terrà in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre 2022. L'imprevedibile e incredibile sconfitta nel playoff contro la Macedonia del Nord di un mese fa a Palermo ha infatti fatto ripiombare il calcio italiano nei soliti discorsi qualunquisti e superficiali che rispondo ai vari mantra del «manca il talento», «le squadre di club non danno spazio ai giovani», «troppi stranieri» eccetera eccetera.E mentre nei salotti e nei bar ci si continua a interrogare sul come e sul perché la nazionale guidata da Roberto Mancini non sia riuscita a staccare il pass per i Mondiali, appuntamento fallito dagli azzurri per la seconda volta consecutiva dopo il flop targato Gian Piero Ventura nel 2017, la Figc cerca di individuare uno spiraglio per poter ospitare una delle prossime edizioni degli europei. Subito dopo i rigori di Wembley, che lo scorso 11 luglio diedero all'Italia il secondo titolo continentale dopo quello del 1968, si era sparsa la voce su una candidatura del nostro Paese per organizzare Euro 2028. Il problema stadi, però, argomento decisivo per la valutazione di una candidatura da parte dell'Uefa, ha suggerito con ogni probabilità di non presentare la candidatura italiana entro il 23 marzo, data fissata come termine per ricevere le «comunicazioni di interesse» da parte delle federazioni desiderose di iscriversi alla corsa per organizzare l'evento. La storia degli ultimi 10-15 anni parla chiaro: costruire stadi nuovi e di proprietà dei club in Italia è sempre più impresa ardua. Ci è riuscita la Juventus tra il 2009 e il 2011 con l'Allianz Stadium, poi il Sassuolo con il Mapei Stadium nel 2012, l'Udinese con la Dacia Arena nel 2016, e di recente l'Atalanta con la Gewiss Arena, ristrutturata nel 2019 dopo che il club bergamasco ha rilevato nel 2015 l'ormai ex Atleti Azzurri d'Italia per 8 milioni 750.000 euro. Oltre a questi, le cui squadre militano stabilmente tutte in Serie A, l'altro stadio di proprietà in Italia è a Frosinone, club di Serie B con recenti trascorsi in A: si tratta del Benito Stirpe, impianto della capienza di 16.000 posti inaugurato nel 2017. Troppo poco, perché nel bando pubblicato dalla Uefa è specificato chiaramente come sia necessario avere a disposizione dieci stadi che rispettino i requisiti Uefa, e cioè almeno uno che abbia una capienza di almeno 60.000 posti, uno da 50.000, quattro da 40.000 e tre da 30.000. Degli stadi di recente costruzione soltanto lo stadio della Juventus risponde a questo requisito. E se aggiungiamo l'Olimpico di Roma e San Siro di Milano, il cui futuro è tutt'altro che certo, rimangono impianti vecchi e non idonei ad accogliere una manifestazione come un europeo. Se la burocrazia e le continue lotte tra proprietà e comuni dovessero sbloccare situazioni, come per esempio quella di Firenze, è possibile che la Figc approfondisca la candidatura per l'edizione del 2032. Tra due anni, invece, si giocherà in Germania. Per il 2024 è in pole position la candidatura del Regno Unito, con Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda del Nord, a cui si è unita l'Irlanda, in netto vantaggio sulla Turchia e sulla Russia, che a sorpresa ha avanzato la propria candidatura dopo essere stata esclusa da qualsiasi competizione sportiva, a seguito dell'invasione dell'Ucraina.