2024-03-15
Eni investirà 27 miliardi in quattro anni
L'ad di Eni, Claudio Descalzi (Ansa)
Presentato il nuovo piano: parte delle risorse arriverà dalla dismissione di attività marginali e più tecnologia satellitare. Il dividendo sale a 1 euro grazie alla distribuzione del 35% del flusso di cassa. L’ad frena sulla quotazione di Plenitude: «Al momento opportuno».Il piano industriale di Eni al 2027 presentato ieri dall’ad Claudio Descalzi nel corso del capital markets update punta tutto su taglio dei costi, ottimizzazione della spesa, miglioramento della qualità dei progetti e un maggiore contributo della gestione del portafoglio.Non è un caso, insomma, se il Cane a sei zampe investirà 27 miliardi di euro entro il 2027 e 8 miliardi arriveranno da operazioni di dismissione di attività marginali. In particolare, oltre la metà del valore totale delle dismissioni dall’upstream, l’insieme dei processi operativi da cui ha origine l’attività di produzione di gas naturale, olio combustibile e petrolio.Secondo il piano, gli investimenti netti del gruppo avranno una media annua pari a sette miliardi e saranno inferiori di oltre il 20% rispetto al piano dello scorso anno, grazie all’ottimizzazione della spesa e al miglioramento della qualità dei progetti. In particolare, l’attività di gestione del portafoglio, con un contributo netto in termini di cassa pari a 8 miliardi fino al 2027, riflette l’avanzamento della strategia del modello satellitare, l’applicazione del dual exploration model ai significativi successi esplorativi raggiunti e il continuo high grading del portafoglio. Il Cane a sei zampe prevede quindi di portare avanti 1,8 miliardi di riduzione dei costi nell’arco del piano, in linea con l’evoluzione della strategia aziendale e con le opportunità derivanti dallo sviluppo del modello di business satellitare.La strategia presentata ieri prevede poi un flusso di cassa da attività operative prima del capitale circolante di circa 13,5 miliardi nel 2024 e di 62 miliardi nell’arco del piano quadriennale, in crescita del 30% a scenario costante, con una media di 15 miliardi fino al 2027. Secondo le stime, quindi, a scenario costante, il flusso di cassa da attività operative prima del capitale circolante al 2027 sarà superiore di oltre 30% a quello del 2024, o del 45% per azione. La crescita è guidata da tutti i settori, con Plenitude ed Enilive, i principali business del gruppo legati alla transizione energetica, che insieme rappresentano circa il 20% di tale aumento. Occhi puntati, poi, sulla remunerazione degli azionisti. Eni prevede di distribuire tra il 30 e il 35% del flusso di cassa da attività operative annuale attraverso cedole e buyback, in aumento rispetto al precedente 25-30%. Il dividendo proposto per il 2024 è pari a 1 euro per azione, in aumento di oltre il 6%, mentre il buyback è fissato a 1,1 miliardi. In presenza di condizioni favorevoli di mercato si prevede di destinare fino al 60% dei flussi di cassa incrementali rispetto al piano, in aumento rispetto al precedente 35%. Descalzi, ieri, ha anche parlato della possibile quotazione di Plenitude in Borsa. Il manager ha ricordato che «non c’è un mercato favorevole» per via della guerra in Ucraina e in Medio Oriente, situazioni che determinano grande volatilità sul mercato. «Io voglio valorizzare Plenitude ma ancora oggi la situazione non è tranquilla. Il mio intento è dare valore, non voglio ridurlo facendo una mossa azzardata», ha detto Descalzi, facendo intendere che la quotazione è pressoché esclusa nel 2024, mentre potrebbe essere più probabile nel 2025, «quando il mercato sarà a posto».Per quanto riguarda Versalis, il manager ha spiegato che sarà ristrutturata, così da recuperare redditività. Stando al piano, il breakeven in termini di margine operativo lordo è atteso nel 2025, con un Ebit positivo nel 2026, anche attraverso l’acquisizione del controllo di Novamont e un riposizionamento del proprio business verso prodotti specializzati come chimica bio based e circolarità. Descalzi non ha invece voluto fare commenti in merito a una eventuale cessione di una quota da parte del Tesoro, spiegando che «cerco di non pensare a cose che non mi riguardano. Il nostro mestiere è quello di valorizzare al massimo le azioni e realizzare il piano industriale. Una cosa che vorrei dire è che per noi non cambia niente». Ieri il titolo è sceso del 3,04% a 14,52 euro.