2018-10-23
Enav, Fincantieri e Leonardo in Cdp per mettere all’angolo i francesi
Il Tesoro medita di cedere le quote delle controllate a Fintecna, a sua volta proprietà della Cassa. Il governo teme la fregatura imminente di Parigi su Stx e così favorirà il gruppo di Alessandro Profumo anche nel comparto navale.L'aria che tira in Francia in tema di difesa è sempre più irrespirabile per la nostra industria militare. Tanto che il numero uno di Naval group, Hervé Guillou, avrebbe fatto sapere di voler archiviare lo scambio azionario con Fincantieri. La notizia è stata riportata da Repubblica. Ai giornalisti che lo scorso 19 ottobre chiedevano un commento a queste dichiarazioni, il presidente di Fincantieri Giampiero Massolo ha risposto: «Non credo che la dichiarazione dell'amministratore delegato vada interpretata in questo modo (cioè che i rapporti siano bloccati per la situazione politica, ndr). Ha detto che continuano le riflessioni dei governi sulla base del piano strategico che è stato loro presentato a fine luglio... bisogna lasciare tempo al tempo, il che evidentemente non preclude affatto lo sviluppo di una collaborazione industriale delle due aziende di cui vedrete degli sviluppi molto concreti a cominciare dalla settimana prossima col salone EuroNaval». Ciò che Massolo sembra aver omesso è la posizione di Thales che preme sul governo per scompaginare gli equilibri in tema di servizi alla cantieristica ma anche dello spazio. Non è una novità che Thales vorrebbe fare un'offerta per prendere tutte le quote italiana di Thales Alenia space, lasciando a Leonardo i servizi a terra (Telespazio e E-geos). Una ipotesi che andrebbe combattuta ancor prima di nascere. In ogni caso la startegia indica chiaramente la volontà di accerchiamento della nostra nostra industria che culminerebbe con l'incastrare Fincantieri in una sorta di terra di mezza. Parigi spera che l'antitrust francese (il cui parere sull'operazione dei cantieri Stx è attesa ai rpimi di novembre) bocci la scalata italiana alla cantieristica francese. Se così fosse Emmanuel Macron lavorerebbe per attrarre la nostra Fincantieri nell'orbita francese, lasciando progressivamente senza commessa l'altro colosso tricolore: Leonardo. Politicamente i rapporti tra Roma e Parigi sono a livelli bassissimi. Il governo gialloblù vuole smarcarsi dalla Francia e in questo ha trovato sostegno e sponda nella Casa Bianca. Sebbene non sia un patto di sostegno vero e proprio gli americani hanno ben chiaro in mente il fatto che Parigi non debba diventare il primo player militare in Europa. Di conseguenza c'è da spettarsi nuove commesse a favore del made in Italy. Il che sta spingendo il governo a prendere provvedimenti. Alias, a intervenire per riorganizzare le partecipazioni pubblica nell'ambito della difesa. Da tempo si vocifera del fatto che il Tesoro possa cedere le quote delle proprie partecipate a Cdp, con l'obiettivo di rendere la gestione più dinamica e più flessibile ai fini della cresciuta industriale. Nell'ambito di questo progetto risulta alla Verità che la nuova Cassa depositi e prestiti guidata da Fabrizio Palermo acquisisca le quote di Enav (53%) e di Leonardo (30,2%) dal Tesoro. A quel punto verrebbero gestite direttamente da Fintecna che già controlla Fincantieri. L'obiettivo dell'operazione che potrebbe avvenire all'inizio del prossimo anno è duplice. Si lima il perimetro del debito pubblico italiano (Cdp infatti è deconsolidata) e si unifica l'industria della Difesa e dei cieli sotto un solo cappello. Certamente più politico ma in grado di evitare che Leonardo e Fincantieri si facciano la guerra come accaduto per Vitrociset e soprattutto per evitare che le mire francesi (navi italiane ma tecnologia d'oltralpe by Thales) si realizzino. Anche le commesse del settore cantieristico non finirebbero più direttamente a Fincantieri ma alla controllante Fintecna che potrà affidare i singoli appalti alla partecipata che ritiene più congrua. Appalti per navi militari potrebbero finire a Leonardo che ci metterà la propria tecnologia (per quanto riguarda i sistemi integrati) e che sua volta deciderà i cantieri dove fare produrre gli scafi. Potrebbe subdelegare al gruppo guidato da Giuseppe Bono come ad altri cantieri italiani. Recentemente il Corriere ha scritto in merito alla joint venture Orizzonte sistemi navali. La partnership tra i due colossi italiani è stata letta come come un'aleanza dove Fincantieri è prime contractor. Vero, ma solo se punto lo zoom sulla Joint venture. Ciò che Cdp e Tesoro vogliono cambiare sono i rapporti di forza a monte. La testa passerà alla controllante Fintecna che avrà un rapporto preferenziale con Leoanrdo. Un modo per non favorire Stx e per evitare che Thales scippi il fior fiore tecnologico dei contratti. La strada per realizzare la strategia non è semplicissima, ma è osservata a distanza dal partner americano che come sappiamo può fare la differenza per la nostra industria e tutto il suo indotto.