2023-06-22
Elly e Lula d’accordo per il «ni» a Kiev
Luiz Inacio Lula da Silva e Elly Schlein (Ansa)
La leader del Pd vede il presidente brasiliano: gelo nel partito per le sue posizioni sul conflitto in corso. E la stessa linea del segretario resta confusa e contestata.Nell’assemblea di istituto permanente un tempo conosciuta come Partito democratico, il programma di ieri prevedeva «pace nel mondo» e «concerto degli Inti-Illimani». Anche se, in loro vece, si è presentato il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva. Che poi ha incontrato il segretario, Elly Schlein, dopo aver visto anche Massimo D’Alema, a quanto pare non sazio di frequentazioni sudamericane, nonostante tutto. «Sono molto felice di aver incontrato il presidente Lula, ed essermi confrontata con lui sulle sfide comuni sui grandi temi globali: democrazia, contrasto ai cambiamenti climatici e alle disuguaglianze», ha scritto la Schlein sui social, definendo il leader brasiliano «un simbolo straordinario di lotta, di riscossa e di rivincita delle persone più deboli su una destra estrema che anche in Brasile ha spaccato la società, emarginato i più deboli e fatto gli interessi di pochissimi». Chissà se i due hanno parlato anche di guerra. Del conflitto in Ucraina, Lula ha parlato con il Corriere della Sera, compiendo un invidiabile esercizio di cerchiobottismo in sinistrese: «Entrambi i Paesi credono di poter vincere militarmente: non sono d’accordo. Credo che ci sia troppa poca gente che parli di pace. La mia angoscia è che con così tante persone che soffrono la fame nel mondo, con così tanti bambini senza cibo, invece di occuparci di come risolvere le disuguaglianze ci stiamo occupando di guerra. È urgente che la Russia e l’Ucraina trovino una strada comune verso la pace». Agli atlantisti del Pd sarà corso un brivido lungo la schiena. Su chi dei due, fra Zelensky e Putin, dovesse vincere la guerra, il «vecchio» Pd sembrava netto. Quello nuovo, forse anche per via di certe frequentazioni esotiche, preferisce l’antica arte della supercazzola. Parlando col Manifesto, Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria dem, scandisce: «Il Pd è per il sostegno all’Ucraina, anche militare, e non c’è nessuna equidistanza». Per poi aggiungere: «In un mondo che parla solo di armi sentiamo il dovere di far crescere la dimensione della pace, affermare l’idea che serve una trattativa. Grazie al Pd il Parlamento italiano ha stabilito che i fondi del Pnrr non saranno usati per le armi. Siamo molto soddisfatti. Il compito di una forza progressista è battersi per una mediazione, non rassegnarsi. Non c’è nessuna incompatibilità con il sostegno a Kiev». Gli mandano le armi, sì. Ma solo per pareggiare.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.