La rivoluzione della mobilità elettrica. Ecco il piano di Enel X

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Guidare un veicolo elettrico non è più una scelta per pochi, ma una realtà che ormai sta prendendo sempre più piede. Ad oggi sono più di 4 milioni i veicoli elettrici venduti nel mondo e anche in Italia ci sono importanti segnali positivi con un'accelerazione delle immatricolazioni, con tanto di plug-in ed elettriche, che raddoppiano nei primi 8 mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017. Se il presente è incoraggiante, Il futuro dunque sembra già tracciato. Tuttavia ancora oggi esiste ancora un fattore che frena i potenziali acquirenti: la cosiddetta range anxiety, ovvero la paura di rimanere per strada «a secco» di energia e senza una stazione «elettrica» in vista.

La soluzione al problema è rappresentata dall'impegno che sta portando avanti Enel X, la divisione dedicata a soluzioni intelligenti e prodotti innovativi di Enel guidata da Francesco Venturini, che lo scorso anno a Vallelunga ha presentato un piano nazionale per la realizzazione di una rete capillare di infrastrutture di ricarica che in pochi anni ambisce a coprire tutto il territorio nazionale, con l'installazione di circa 14.000 stazioni di ricarica entro il 2020 per arrivare a 28.000 nel 2022. Nella realizzazione del programma Enel X investirà tra i 200 e i 300 milioni di euro per una rete che sarà composta da colonnine Quick (22 kW) nelle aree urbane e Fast (50 kW) e Ultra Fast (150 kW), per la ricarica veloce, in quelle extraurbane. Ad oggi sono più di 100 le «Fast Recharge» installate, le infrastrutture di ricarica con tecnologia interamente sviluppata da Enel che garantisce un pieno di energia in circa 30 minuti, compatibili con tutti i veicoli elettrici in commercio e nel rispetto dei più alti standard di sicurezza.

Non solo punti di ricarica installati in ambito urbano o extraurbano, Enel X ha pensato anche ai più importanti luoghi di aggregazione stringendo un accordo con Conad, uno dei più importanti player nel settore della grande distribuzione, che prevede l'installazione di circa 500 punti di ricarica fast entro la fine del 2018.

A distanza di un anno dalla presentazione del Piano Nazionale il lavoro di Enel X sta proseguendo ininterrottamente con un ritmo di circa 80-100 installazioni a settimana. Il risultato è l'installazione di oltre 2.500 punti di ricarica pubblici in tutta Italia, che si aggiungono a quelli già presenti sul territorio per un totale di oltre 4.000, tutti con tecnologia Enel X.

Lo scorso novembre l'azienda ha presentato, sempre a Vallelunga, le «Intelligent Charging Solutions» introducendo la nuova gamma completa di soluzioni per la ricarica pronta a crescere di pari passo con il mercato della mobilità elettrica. La JuiceBox, ovvero la nuova box station compatta e intuitiva installata in ambito privato, grazie alla quale è possibile monitorare in tempo reale lo stato di ricarica dell'auto dallo smartphone. Le JuicePole, le nuove colonnine di ricarica su strada che da fine anno faranno il loro ingresso nelle città facilitando l'esperienza di ricarica grazie al nuovo schermo e all'integrazione con la nuova App Enel X Recharge. Le nuove colonnine, grazie alla loro tecnologia avanzata, permettono la ricarica contemporanea di due vetture con 22 kW di potenza in corrente alternata e possono essere attivate attraverso App o tramite card. Sia la JuiceBox, disponibile anche in versione commerciale, che la JuicePole sono componenti ideali per la ricarica delle flotte aziendali per cui la «rivoluzione elettrica» è già iniziata. JuiceLamp infine è la soluzione realizzata da Enel X che integra l'illuminazione pubblica con l'infrastruttura di ricarica: è il nuovo «lampione intelligente» a LED che, oltre a garantire alta efficienza e gestione da remoto, consente a due vetture contemporaneamente di fare il «pieno» di energia, sia con App che con card. Juice Lamp è inoltre predisposto per la videosorveglianza, il monitoraggio della qualità dell'aria e la connettività in fibra o il WiFi urbano.

Alla sinistra interessa il nemico: un giorno i fascisti, l’altro i ricchi
Ansa
È la logica conseguenza del wokismo: i giudizi non si basano più su parametri oggettivi.

Se è vero che «i fascisti» sono tutti quelli che la sinistra definisce tali indipendentemente dalla loro adesione o meno agli ideali del fascismo, allora anche «i ricchi» sono tutti coloro che la sinistra indica come tali, in maniera puramente circostanziale e situazionista, in base all’opportunità politica del momento.

La surreale discussione sui «ricchi» privilegiati dalla Legge di bilancio, che altri non sarebbero se non quelli che guadagnano 2.500 euro al mese, non si limita a mostrarsi come una delle tante battaglie propagandistiche che la politica deve fare per segnalare la sua esistenza in vita ma è indice di una forma mentis estremamente interessante. Perché se è vero che definire «il fascista» in base al giudizio soggettivo che l’osservatore dà ai comportamenti dell’osservato - per arrivare ad associare un comportamento, una tendenza e financo un’espressione del volto a qualcosa di «fascista» - stabilire la categoria di «ricco» indipendentemente dal denaro che quella persona possiede significa, ancora una volta, rifiutare il principio di oggettività del dato del reale con tutto ciò che tale scelta implica.

Solo la Schlein dà retta alle sparate di Landini. La Uil dice no allo sciopero
Maurizio Landini e Elly Schlein (Ansa)
Bombardieri, come la Cisl, dice che non incrocerà le braccia e isola ancor più la Cgil Che ieri non ha firmato un rinnovo di contratto nella Pa: ennesimo dispetto al governo.

L’esecutivo nazionale della Uil, al termine di un vertice convocato ieri, ha approvato all’unanimità la convocazione di una manifestazione nazionale a Roma per sabato 29 novembre. Obiettivo? ottenere modifiche alla manovra economica varata dal governo. Insomma, sì a una manifestazione, no a uno sciopero. Questo significa anche che la Uil non aderirà allo sciopero generale del 12 dicembre convocato dalla Cgil, confermando l’allontanamento tra le due realtà sindacali.

Nelle stesse ore il segretario della Cgil Maurizio Landini si incontrava al Nazareno con Elly Schlein e altri dirigenti del Pd, che in questi giorni stanno incontrando le le parti sociali. Ma che l’azione di Landini sia ispirata politicamente lo dimostra la scelta di convocare uno sciopero in un giorno diverso da quello convocato dall’Usb. Questi ultimi, infatti, che negli ultimi mesi hanno dimostrato di riuscire a portare nelle piazze numeri importanti di manifestanti, ha scelto il 27 e il 28 novembre per l’agitazione indetta non solo da Usb, ma anche Cobas e altre sigle e riguarderà il personale di sanità, scuola, servizi e pubblica amministrazione, ma a rischio ci sono anche i treni e il trasporto aereo.

(Ansa)

Si è svolta a Roma la quarta Giornata del Veterano, durante la quale la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti ha ricordato il ruolo dei militari che hanno riportato traumi nel servizio: «La Difesa non lascia indietro nessuno», ha commentato a margine dell’evento.

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Il bilancio degli ultimi quattro anni: tasse sui redditi giù di 43 miliardi
Giorgia Meloni (Ansa)
A beneficiarne è stato soprattutto chi guadagna fino a 15.000 euro (-7%) e fino a 35.000 euro (-4%). Corsa agli emendamenti alla manovra. Leo: «Dall’aumento dell’Irap potremmo escludere automotive e logistica».

Ormai è diventato un mantra, una litania che la sinistra, con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che fa da apripista, ripete da giorni. È una legge di bilancio che diminuisce le tasse ai «ricchi», che dimentica le classi meno abbienti, una manovra squilibrata a vantaggio di pochi. La risposta del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è che è stata effettuata invece un’operazione di riequilibrio a vantaggio del ceto medio, che nelle precedenti leggi di bilancio era stato sacrificato per concentrare risorse sulle famiglie in maggiore difficoltà. C’è quindi un filo conduttore che segna gli anni del governo Meloni, ovvero la riduzione complessiva del carico fiscale, come annunciato nel programma elettorale, che si realizza per tappe dovendo sempre rispondere ai vincoli di bilancio e agli obiettivi di rientro del deficit concordati con la Ue. Obiettivi che dovrebbero essere raggiunti con il calo del deficit sotto il 3% del Pil, in anticipo sulla tabella di marcia.

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