2018-09-27
Due anni di «Verità» senza bavagli e una sfida ambiziosa: «Panorama»
L'aumento delle copie del quotidiano e il successo della versione digitale decretati dalla fedeltà al motto di pubblicare le notizie anziché nasconderle. Testimonianza che si può ancora fare un giornalismo onesto.Nonostante ieri il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, abbia presentato le linea guida della manovra finanziaria per il 2019, oggi non ci occupiamo dei conti dell'azienda Italia, ma di una più piccola azienda che si chiama La Verità. Di ciò naturalmente chiediamo scusa, ma se scriviamo del nostro giornale non lo facciamo per presunzione, bensì per dare conto a voi lettori di come vadano le cose nel quotidiano che tutti i giorni ci onorate di comprare.Sono passati due anni da quando La Verità, ossia un giornale che come ragione sociale si era dato l'obiettivo di essere indipendente da tutti i potentati, si è affacciato in edicola. E sono stati due anni trascorsi nella bufera di una crisi che sta sconvolgendo anche l'editoria italiana. In questi 24 mesi molte testate hanno dovuto ricorrere alla cassa integrazione o a patti di solidarietà per evitare licenziamenti. Per quanto ci riguarda, abbiamo fatto il contrario e abbiamo assunto. Non perché all'improvviso questo nostro quotidiano sia diventato una succursale della San Vincenzo, ma semplicemente perché, grazie a voi lettori, le copie vendute in edicola sono aumentate e questo ci ha consentito di crescere e di migliorare la qualità dell'informazione. Non voglio riempirvi di dati, ma vi dico solo che il mese di agosto si è chiuso con un 14,6 per cento di copie in più rispetto allo scorso anno. Una percentuale a cui vanno aggiunte le copie digitali: da quando, nel marzo scorso, è stata lanciata La Verità digitale (che in pochi mesi ha raggiunto i 569.000 utenti unici) sono aumentate del 60 per cento.Tutto ciò è stato possibile tenendo fede al motto di pubblicare le notizie e non di nasconderle come altri fanno. Solo sfogliando le pagine degli ultimi mesi possiamo dire di aver assolto al nostro impegno. Senza La Verità nessuno avrebbe scoperto le bugie dell'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il quale, dopo aver pianto miseria in tv mostrando il proprio estratto conto bancario con pochi spiccioli, si è comprato una villa da 1,3 milioni di euro nel pieno centro di Firenze. Probabilmente senza che noi lo rivelassimo in prima pagina, sarebbe stato distrattamente omesso anche il nome della famiglia proprietaria della società che doveva vigilare sulla sicurezza del Ponte Morandi. E sarebbe anche stata nascosta la festa di Ferragosto tenuta dai Benetton a Cortina, mentre a Genova si scavava tra le macerie alla ricerca dei morti. Nulla si sarebbe saputo anche del memoriale di Carlo Maria Viganò, l'arcivescovo che ha avuto il coraggio di puntare il dito contro alcuni cardinali e anche contro il Papa per lo scandalo delle violenze sessuali nei seminari americani e per le coperture della cosiddetta lobby gay.Se ricordiamo le notizie esclusive pubblicate dalla Verità non lo facciamo però per trionfalismo, ma per testimoniare che, nonostante la crisi mondiale dell'editoria, nonostante la diminuzione dei lettori, si può ancora fare un giornalismo onesto, che non debba rispondere alla politica e non debba tenere conto delle convenienze degli editori. Qui alla Verità gli editori siamo noi, anzi siete voi lettori. Non ci sono contributi pubblici, perché a differenza di altre testate La Verità non percepisce un solo euro di denaro statale, ossia dei contribuenti. Né ci sono fondi messi a disposizione da qualche imprenditore in cerca di benevolenza da questo o quel politico. I soldi che ci consentono di andare in edicola sono quelli che voi lettori versate ogni giorno per poter avere un'informazione che non sia viziata.E se vi abbiamo raccontato tutto ciò non è per parlarci addosso e nemmeno per dirvi che ieri sera, a Roma, in coincidenza del nostro secondo compleanno, abbiamo voluto festeggiare e presentarci a chi ancora non ci conosceva. No, se abbiamo «rubato» una colonna del vostro giornale per raccontarvi notizie che riguardano le pagine che avete in mano, è per comunicarvi che ieri abbiamo presentato alla Arnoldo Mondadori Editore un'offerta vincolata finalizzata all'acquisto di Panorama, ovvero del più importante newsmagazine italiano. Nato nel 1962 sull'esempio delle grandi riviste di informazione americane, Panorama ha conquistato uno spazio rilevante nel mondo dell'informazione e ancora oggi, nonostante la crisi abbia colpito tutti i giornali, rimane un punto di riferimento. La Verità ha presentato un'offerta che ha come obiettivo il rilancio della storica testata, con l'ambizione di raddoppiare le voci fuori dal coro. Naturalmente vedremo, nei prossimi giorni, se l'offerta verrà accettata, ma ciò che ci premeva di dirvi è che dopo due anni non solo il vostro giornale gode di ottima salute, ma ha progetti per il futuro che mirano a rompere la cappa di conformismo che ci circonda. Siamo nati per non avere bavagli e non abbiamo intenzione di arrenderci. Buona lettura e a rivederci presto con notizie e inchieste esclusive.
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