2025-06-23
Droga, spie e terrorismo. Il crimine ibrido in Germania è un pericolo per l’Europa
Il legame tra narcotraffico e geopolitica è sempre più stretto. E Berlino, ponte dei traffici tra Sud del mondo e ricchi consumatori del Nord, si trova in prima lineaL’analista Costantino Pistilli: «Il mercato nordamericano della cocaina è sempre più saturo, il flusso si sposta verso di noi La ‘ndrangheta resta l’attore più strutturato, ma la minaccia oggi è trasversale e coinvolge gli Stati»Lo speciale contiene due articoliFra traffici illeciti e operazioni d’intelligence, la Germania si conferma crocevia strategico per una nuova alleanza tra criminalità organizzata e potenze ostili. Nel Paese operano reti che intrecciano narcotraffico, hackeraggio, riciclaggio e spionaggio, spesso al servizio di governi stranieri come Russia, Cina, Corea del Nord e Iran. Uno degli episodi più emblematici risale al periodo tra aprile e settembre 2023, quando oltre 35 tonnellate di cocaina – con un valore di mercato vicino ai tre miliardi di dollari – sono state sequestrate. La droga proveniva da Colombia, Ecuador, Panama, Suriname e Guyana ed entrava in Europa attraverso i porti di Anversa, Rotterdam e Amburgo. A gestire l’intera operazione, una rete di società di comodo orchestrata da un imprenditore tedesco del Nord Reno-Vestfalia. In Germania la criminalità organizzata prospera su un fiume di droga che attraversa il paese da Nord a Sud, con epicentro nei grandi porti del Nord e diramazioni che raggiungono ogni grande città. Secondo stime delle autorità europee, il mercato delle droghe illegali in Europa ha un valore annuo di almeno 31 miliardi di euro, e la Germania – con i suoi 84 milioni di abitanti, una rete logistica avanzata e una posizione centrale nel continente – rappresenta uno dei maggiori hub del traffico e del consumo. Ma la cocaina non è l’unica droga a invadere il mercato tedesco. In crescita anche i sequestri di eroina, metanfetamine e nuovi oppioidi sintetici. Secondo Europol, la Germania è oggi terreno fertile per le operazioni delle mafie italiane, dei cartelli sudamericani, della criminalità albanese e di gruppi locali che si sono evoluti in organizzazioni semi-industriali. Particolarmente preoccupante è l’ascesa delle droghe sintetiche: facili da produrre, difficili da tracciare, estremamente redditizie. I laboratori vengono spesso allestiti in zone rurali della Renania o in appartamenti anonimi nelle periferie delle grandi città. Le sostanze vengono distribuite tramite il dark web o attraverso app di messaggistica criptata, con consegne a domicilio gestite da giovani corrieri reclutati nelle periferie urbane. Il legame tra narcotraffico e geopolitica è sempre più evidente. Secondo fonti della sicurezza interna, gruppi legati a governi ostili come Russia, Iran e Corea del Nord si infiltrano nei circuiti criminali tedeschi per finanziare attività di spionaggio o destabilizzazione. La linea tra crimine organizzato e intelligence straniera si fa sempre più sottile.Il governo tedesco ha recentemente annunciato un rafforzamento delle misure di contrasto, con un investimento straordinario di un miliardo di euro per potenziare dogane, polizia e sorveglianza tecnologica nei principali snodi logistici. Ma la portata del fenomeno appare ormai sistemica. «Non si tratta più solo di criminalità, ma di una minaccia strutturale alla sicurezza nazionale», ha dichiarato un alto funzionario del ministero dell’Interno tedesco. «Dalla droga arrivano flussi finanziari che alimentano terrorismo, riciclaggio e corruzione. Dobbiamo affrontarlo come una vera guerra ibrida». La Germania, ponte dei traffici tra il Sud del mondo e il mercato ricco del Nord Europa, si trova dunque in prima linea. La droga non è solo una piaga sociale: è anche un’arma geopolitica. Ma oltre questo livello visibile, esiste una dimensione più insidiosa: quella della guerra ibrida e dell’«influenza straniera maligna». I servizi di sicurezza tedeschi hanno individuato la presenza operativa di cellule legate ai servizi segreti russi, cinesi, nordcoreani e iraniani. Alcune si infiltrano in reti criminali già attive; altre le sfruttano per fini logistici o tecnologici.Intanto la ’ndrangheta continua a operare in modo silente. Evita i riflettori, preferisce investire. Ricicla capitali, acquista immobili, controlla società. Secondo il Bundeskriminalamt (Bka), le mafie italiane – soprattutto la ’ndrangheta – contano oltre mille affiliati in Germania, con un giro d’affari stimato in circa 50 miliardi di dollari l’anno. Ma per l’attivista Helena Raspe dell’associazione «Mafia? Nein Danke e.V.», il reale volume d’affari potrebbe essere molte volte superiore, poiché i reati economici ad alta sofisticazione – che da soli generano circa 300 miliardi l’anno – non sono inclusi nelle statistiche ufficiali. Il narcotraffico si fa anche più violento. I gruppi criminali albanesi dominano nel commercio della cocaina, mentre le reti turche e curde si contendono eroina e traffico di armi. I clan ceceni stanno conquistando sempre più spazi, fungendo da anello di congiunzione con Mosca. Secondo Europol, tra 20.000 e 40.000 individui in Germania avrebbero legami con organizzazioni post sovietiche. Alcuni agiscono direttamente per conto dell’intelligence russa. I cosiddetti «Ladri nella Legge» del Caucaso offrono protezione, droga, armi, identità false e competenze informatiche. Il Cremlino li impiega come strumenti di proiezione esterna, specie dopo l’espulsione di numerosi diplomatici russi nel 2022.Il caso Jan Marsalek – ex manager di Wirecard e oggi latitante – ha rivelato quanto strette possano essere le interconnessioni tra apparati segreti e circuiti criminali. Le sue reti monitoravano basi Nato, utilizzavano tecnologie militari, conducevano operazioni coperte. Anche la Cina si muove sul territorio tedesco, privilegiando il terreno dell’influenza economica. Le autorità hanno smantellato una rete dedita alla falsificazione di permessi di soggiorno per immigrati clandestini, che coinvolgeva anche due avvocati. Dietro questa attività, Berlino sospetta operazioni ben più vaste: frodi, riciclaggio, spionaggio industriale. La Corea del Nord, invece, si muove nel cyberspazio. I suoi hacker violano piattaforme di criptovalute, attaccano sistemi informatici e riciclano fondi. Obiettivo: finanziare il regime ed eludere le sanzioni internazionali. Infine l’Iran. Indagini congiunte di Francia e Germania hanno accertato l’uso di reti criminali per spiare dissidenti iraniani e attività ebraiche in Europa. Gli agenti di Teheran assoldano trafficanti per ottenere informazioni, sorvegliare bersagli e intimidire gli oppositori. Non è più soltanto crimine: è una forma di conflitto a bassa intensità. Una guerra portata avanti con strumenti moderni – porti, server, conti bancari, smartphone, documenti falsi – e senza divise. I nemici della Germania, e dell’Europa, si muovono sotto traccia. Utilizzano società fittizie, app crittografate, portafogli digitali. Clan mafiosi, Stati canaglia, reti di trafficanti e servizi segreti si confondono in un’unica, opaca rete transnazionale. Le minacce ibride rappresentano una delle sfide più complesse per le democrazie contemporanee, richiedendo una risposta che coniughi fermezza nella sicurezza e tutela delle libertà fondamentali.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/droga-spie-e-terrorismo-il-crimine-ibrido-in-germania-e-un-pericolo-per-leuropa-2672412821.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="dalla-russia-alla-cina-alliran-ciascuno-gioca-la-propria-partita" data-post-id="2672412821" data-published-at="1750578041" data-use-pagination="False"> «Dalla Russia alla Cina all’Iran ciascuno gioca la propria partita» Costantino Pistilli è scrittore e analista per l’Osservatorio mediterraneo sulle mafie (Omcom). La Germania è diventata uno snodo chiave del traffico internazionale di droga. Quali sono le dimensioni reali del fenomeno?«Nel 2023 la Germania è stata coinvolta in uno dei più grandi sequestri di cocaina mai registrati sul suolo europeo: oltre 35 tonnellate intercettate per un valore di mercato vicino ai 3 miliardi di dollari. Secondo il rapporto sulla situazione dell’Ufficio federale di Polizia criminale (Bka), la quantità totale di cocaina sequestrata in Germania nel 2023 ha raggiunto la cifra record di 43 tonnellate. Oltre il doppio rispetto all’anno precedente. Le autorità doganali hanno segnalato un rapido aumento dei sequestri di cocaina, quasi raddoppiati tra il 2021 e il 2023. Nello stesso 2023 i reati connessi al narcotraffico sono aumentati del 5% secondo le statistiche tedesche sulla criminalità del 2024».Secondo l’Agenzia Ue sulle droghe circa 17 milioni di persone consumano cocaina. Quanto è importante l’Europa, in particolare la Germania, per il narcotraffico? «Il mercato nordamericano è saturo. Il flusso si sposta sempre più verso l’Europa. La cocaina arriva da Colombia, Ecuador, Panama, Suriname, Guyana e passa per i porti di Anversa, Rotterdam e Amburgo. Guayaquil, in Ecuador, è diventato in pochi anni un hub primario. Tra il 2018 e il 2023 i sequestri di cocaina in Germania sono aumentati del 750%. Molti carichi arrivano nascosti tra le banane o in barattoli di stucco. È una pressione costante».E la criminalità organizzata? «La ’ndrangheta resta l’attore più strutturato. Ricicla, investe, gestisce imprese. Secondo il Bka, in Germania ci sono oltre 1.000 affiliati alle mafie italiane, con un giro d’affari stimato in 50 miliardi di dollari l’anno. Ma le cifre reali sono probabilmente molto più alte, considerando i reati dei colletti bianchi. Attivi anche i clan albanesi (cocaina), le reti curde e turche (eroina e armi), e i gruppi ceceni legati a Mosca. Europol stima tra 20.000 e 40.000 persone coinvolte in reti post sovietiche».Perché parla di «colletti bianchi»? «Nel 2021, ad Amburgo, furono sequestrate 16 tonnellate di cocaina. Ma il pubblico ministero del caso è oggi sotto processo per aver venduto informazioni alla organizzazione criminale in cambio di denaro. È stato arrestato dopo mesi di monitoraggio di comunicazioni criptate. Non è un’eccezione. L’afflusso di droga genera denaro, e il denaro corrompe. Anche dove non te lo aspetti. La droga e la corruzione sono solo uno strato. Quello che mi preoccupa di più sono le minacce ibride: meno visibili e molto più destabilizzanti». Chi le porta avanti»« Russia, Cina, Corea del Nord e Iran. La Russia si affida ai “Ladri nella Legge”, che offrono protezione, hacker, armi, identità false. Dopo l’espulsione di diplomatici nel 2022, Mosca ha attivato canali alternativi. Il caso Marsalek – ex manager Wirecard, oggi latitante – mostra come finanza e intelligence si intreccino. La Cina punta sull’influenza economica. La polizia tedesca ha scoperto una rete che produceva documenti falsi per migranti, con il coinvolgimento di due avvocati. Dietro ci sono frodi, riciclaggio e spionaggio industriale. La Corea del Nord agisce nel cyberspazio: hacker violano piattaforme e riciclano criptovalute per aggirare le sanzioni. L’Iran ha usato reti criminali per spiare oppositori, aziende ebraiche e/o israeliane, attivisti contrari al regime. Pagano trafficanti per ottenere informazioni, sorvegliare, intimidire». Sta dicendo che la Germania è nelle mani della criminalità?« No. Le Forze dell’ordine tedesche lavorano bene. Ad esempio, il tasso di omicidi è tra i più bassi dell’Ocse. Le istituzioni stanno reagendo con leggi più dure, confische mirate, cooperazione internazionale. Ma la vera minaccia oggi è più complessa. È trasversale».Si spieghi meglio. «Le minacce ibride non si muovono con carri armati, ma con container, società fantasma, flussi finanziari, server. Il framework dimefil (diplomatico, informativo, militare, economico, finanziario, intelligence e law enforcement) è un modo per categorizzare e comprendere gli strumenti da utilizzare in una guerra ibrida. Un’area grigia dove crimine, affari e geopolitica si mescolano. Senza confini».