2020-11-10
Dono di benvenuto di Pfizer a Biden: «Ecco il vaccino, è efficace al 90%»
La notizia, con tempismo sospetto, poche ore dopo l'annuncio del nuovo presidente dem. Agghiacciante il sottosegretario Sandra Zampa: «Bravi ad attendere la sconfitta di Trump». Italia e Ue puntavano su un altro siero.Segnali positivi sul fronte della corsa al vaccino contro il Covid-19. L'americana Pfizer e la tedesca Biontech hanno infatti annunciato ieri che il vaccino attualmente alla «fase 3» della sperimentazione -quella cioè che precede la diffusione al grande pubblico - avrebbe un'efficacia pari al 90%. Tradotto in altri termini, i volontari che hanno ricevuto le due dosi del vaccino hanno 9 probabilità su 10 in meno di ammalarsi di Covid-19 rispetto a chi ha ricevuto il placebo (cioè una dose senza alcuna proprietà farmacologica, ndr). Un risultato che va ben oltre le attese dei ricercatori, i quali si aspettavano un'efficacia tra il 60% e il 70%. «Oggi è un grande giorno per la scienza e per l'umanità», ha dichiarato entusiasta il Ceo di Pfizer Albert Bourla, «stiamo raggiungendo questo traguardo fondamentale nel nostro programma di sviluppo di vaccini in un momento in cui il mondo ne ha più bisogno». Sulla base delle attuali proiezioni, si legge nel comunicato, le due aziende prevedono di rilasciare 50 milioni di dosi entro il 2020 e 1,3 miliardi entro l'anno prossimo. La notizia ha messo le ali le borse di tutta Europa, già in fibrillazione per l'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca. L'indice Ftse Mib di Milano ha chiuso a +5,42%, arrivando a sfiorare valori pre-lockdown. Stesso discorso per Francoforte (+4,94%), Parigi (+7,57%) e Londra (+4,67%). Mentre scriviamo Wall Street guadagna quasi il 4%, e il titolo di Pfizer vola a +11,4%. Ancora meglio Biontech, che fa segnare +14,2%.Basta questo per stappare lo champagne? Non esattamente. Ai primi di ottobre, l'Agenzia europea del farmaco (Ema) aveva avviato l'iter di approvazione per il vaccino Pfizer-Biontech, precisando però che «ciò non significa che si possa ancora giungere a una conclusione sulla sicurezza e l'efficacia del vaccino, perché gran parte delle evidenze deve ancora essere sottoposta al Comitato» di esperti. E ieri le due aziende hanno fatto sapere che non chiederanno un'autorizzazione d'emergenza alla Food and drug administration finché non verrà raggiunto l'obiettivo minimo di sicurezza, cioè non prima della terza settimana di novembre. Sui dettagli clinici insiste poi una nebbia fitta. «Sebbene sia un punto luminoso nella battaglia contro la pandemia, e un trionfo per Pfizer e Biontech, le informazioni chiave sul vaccino non sono ancora disponibili», si legge su Stat, equilibrata e autorevole rivista di settore. Nessuna informazione sulla durata dell'immunizzazione, né tantomeno sulla capacità di prevenire i casi gravi e sulle eventuali reazioni inverse una volta inoculato il farmaco. C'è poi un grosso caveat logistico rappresentato dalla necessità di stoccare il vaccino a temperature bassissime. Le due aziende hanno assicurato di poter gestire questo aspetto, ma garantire la «catena del freddo» - così si chiama in gergo la capacità di conservare i vaccini alla giusta temperatura - soprattutto nei Paesi in via di sviluppo sarà un'impresa non da poco. Per farla breve, il vaccino realizzato da Pfizer e Biontech adesso deve fare i conti con la dura realtà.Ma oltre alla rilevanza sul piano sanitario, l'annuncio di ieri riveste un importante peso politico. Non fosse altro per l'incredibile tempismo con il quale è stato diramato, appena il giorno dopo la conferma della vittoria di Joe Biden alle elezioni americane. Se la notizia fosse stata diramata solo qualche giorno prima, forse l'esito delle urne avrebbe potuto essere diverso. Un'impressione confermata anche dal tweet sibillino della sottosegretario alla Salute Sandra Zampa: «Ho molto apprezzato che la Pfizer abbia atteso l'esito delle elezioni americane e la sconfitta di quel campione di Donald Trump per annunciare l'efficacia straordinaria del vaccino anti Covid. La scienza ci fa sognare». Ma tutto si può dire al tycoon tranne non essersi speso, soprattutto sul piano economico, per sostenere lo sviluppo di terapie e vaccini. Più volte Trump ha ripetuto che un vaccino contro il Covid sarebbe arrivato «molto presto», anche se in realtà non ha mai promesso di averlo prima delle elezioni come falsamente sostenuto dai democratici. E c'è il suo zampino nell'operazione «Warp Speed», l'ingente stanziamento pubblico del quale anche Pfizer e Biontech hanno beneficiato, sottoscrivendo un accordo per la bellezza di 1,95 miliardi di dollari (1,65 miliardi di euro) in cambio di 100 milioni di dosi. Quando Trump ha twittato «Such great news!» («una grande notizia», ndr), il colosso guidato da Albert Bourla si è affrettato però a prendere le distanze, spiegando che in realtà i finanziamenti del governo Usa non riguardavano la ricerca e lo sviluppo, ma solo la fornitura del vaccino. Viceversa, l'esultanza di Anthony Fauci («risultati straordinari»), in procinto di entrare nella task force anti-Covid di Biden, e le affermazioni del governatore di New York Andrew Cuomo («la buona notizia è che a breve avremo un vaccino, quella cattiva è che dovrà distribuirlo l'amministrazione uscente») dimostrano che i dem intendono accaparrarsi tutti i meriti di questo traguardo.Grande sconfitti di questa partita, l'Italia e l'Unione europea. Nonostante Ursula von der Leyen abbia tentato di fare la ruffiana, scrivendo su Twitter che «la scienza europea funziona» (Biontech è tedesca), la Commissione in realtà ha solo concluso colloqui esplorativi per l'acquisto di 200 milioni di dosi (più un'opzione per altri 100 milioni), senza giungere però alla firma di un vero e proprio contratto. E le prime 50 milioni di fiale, essendo necessarie due dosi, serviranno a vaccinare appena 25 milioni di persone. Sottotono il ministro della Salute Roberto Speranza, che pur parlando di notizie «incoraggianti» ha spiegato che «serve ancora tanta prudenza». Forse perché lui e il premier Giuseppe Conte hanno puntato tutto sul vaccino Astrazeneca, promettendo più volte di ottenere le prime dosi già entro l'anno. Se a tagliare il traguardo sarà il vaccino di Pfizer e Biontech, però, rischiamo davvero di finire con un pugno di mosche.