2023-06-03
Discovery fa lo spot all’utero in affitto anche se è illegale
La rete delle «battaglie sociali» da domani trasmetterà un inno alla surrogata in tre puntate, contribuendo così a sdoganarla.in mente «un decreto contro gli omosessuali». Motivo? «Se il problema fosse davvero la gestazione per altri, la maggior parte delle coppie che ci ricorre sono eterosessuali. Però, una volta tornate in Italia, quelle coppie possono vedere riconosciuti i loro diritti di genitori, perché è difficile che qualcuno chieda ragioni di come è nato quel bambino».Ferro, su un punto, ha ragione: la maggior parte delle coppie sfruttatrici della surrogata sono eterosessuali. Ed è vero pure che sono difficili da individuare. Ebbene, senza rendersene conto, il cantante ha appena fornito ai sostenitori del reato universale un attimo argomento. Il fatto è che, oggi, chiunque aggiri la legge italiana andando all’estero la fa franca e a ciò bisogna porre rimedio, anche facendo adeguati controlli, a prescindere dall’orientamento sessuale delle coppie.Il cantante, in ogni caso, è davvero indignatissimo, tanto da aver scelto di non registrare i figli all’anagrafe italiana. È così arrabbiato da minacciare sfracelli: «I figli come i nostri, o quelli cresciuti da un genitore single, sono stati così terribilmente voluti, così visceralmente amati che verranno su fortissimi. Inevitabilmente diventeranno la nuova classe dirigente e politica del Paese. Allora sì che voglio vedere di quali leggi sulla famiglia si faranno portavoce».Di nuovo Ferro - stavolta sbagliando totalmente - introduce un secondo elemento fondamentale: l’enorme bugia della surrogata come atto d’amore. Una falsità che purtroppo viene riproposta quotidianamente. Ieri lo ha fatto La Stampa intervistando Casey Oakley, una gestante a pagamento che dichiara: «Essere incinta mi piace, aiuto chi non può avere figli». Costei si presenta come una surrogata volontaria e entusiasta. «È una mia scelta», dice. «Io ho deciso di portare gioia, vita, risate e magia a chi non può avere figli. Essere incinta è una cosa che mi piace, mi viene con naturalezza, il mio corpo lo sopporta bene. […] La surrogacy regolata è un processo in più fasi in cui nessuno è costretto. Perché negare a me la possibilità di farlo?».Per prima cosa, tocca ricordare che la Oakley non fa nulla gratis: opera dietro contratto negoziato dal suo legale con il legale della coppia committente. Il processo amorevole e solidale, come lei stessa ammette, parte da una base di 45.000 dollari. Quindi la dimensione commerciale è presente eccome. Poi certo, possiamo anche credere che alla simpatica Casey piaccia essere incinta e che sia persino felice di essere una surrogata: del resto, se così non fosse, non verrebbe intervistata. Il nodo resta comunque l’esistenza di un contratto, cioè il foglio di carta che impedirebbe a Casey - qualora non fosse più contenta di regalare il figlio che ha portato in grembo - di tenersi il bambino e di lasciare i committenti a bocca asciutta. Ovviamente di questi piccoli inconvenienti la propaganda non parla mai.Così come, guarda un po’, non tira mai in ballo gli interessi dei bambini. Si discute tanto, tantissimo delle emozioni e dei sentimenti dei genitori «intenzionali» (cioè quelli che sborsano) e di quelli delle madri a noleggio. Ma la riflessione sui nuovi nati passa sempre in secondo piano. Voi sareste felici di sapere che vostra madre vi ha ceduto dietro pagamento ad altri? Sareste felici di sapere che ha rinunciato a voi per regalarvi a qualcuno che poteva permetterselo economicamente? Più in generale: strappare un bambino alla madre - perché di questo si tratta - è un atto d’amore? Ecco, magari tentare di fornire una risposta seria a queste domande sarebbe utile. Invece i media più potenti e visibili veicolano un racconto diverso, a senso unico. Come quello che domani manderà in onda il canale RealTime del gruppo Discovery. Stiamo parlando, per intenderci, della società che si è appena accaparrata a peso d’oro l’ottimo Fabio Fazio. Questo network è divenuto, da parecchio tempo, il portabandiera delle nuove «battaglie sociali», a cui ora aggiunge con forza quella a sostegno della gestazione per altri. Domenica sera, alle 21.20, RealTime trasmetterà la prima di tre puntate del docufilm Maternità surrogata: una scelta d’amore. Stando alla comunicazione ufficiale, la serie racconta «storie di sogni. Il sogno di diventare genitori… che diventa realtà!». Nel trailer, che circola ormai da qualche giorno, le surrogate vengono definite «donne straordinarie». Le sentiamo raccontare che «non lo facciamo per motivi economici», le vediamo provate ma sorridenti passare i neonati a coppie commosse.Più che di un documentario, si tratta in effetti di uno spot. E viene da chiedersi se esso non costituisca una violenza della legge vigente. La norma attualmente in vigore, infatti, suona così: «Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro». Siamo sicuri che presentare una pratica vietata dalla legge come «una scelta d’amore» non sia - oltre che scorretto e viscido - pure illegale? Purtroppo, anche se lo fosse, siamo certi che nessuno interverrebbe, dato che la norma attuale non viene mai applicata fino in fondo. Non è stata fermata la fiera della fertilità a Milano, figuriamoci che reazioni può suscitare un programma televisivo.Il grosso guaio è che, qui, non soltanto si possono serenamente aggirare le regole, ma si sta orientando il dibattito pubblico verso lo sdoganamento della surrogazione. Ciò che i giornali e i programmi tv fanno finta di non sapere è che non si sta discutendo se la gestazione per altri sia legittima o meno: sull’argomento si è già legiferato e si sono già espressi i tribunali di ogni ordine e grado. L’utero in affitto è vietato e chi vi ricorre lo fa con la consapevolezza di essere nel torto, ma con la pretesa di essere al di sopra di tutto: poiché possono pagare una vita, ritengono di avere il diritto di acquistarla.No, la maternità surrogata non è «una scelta d’amore»: è un commercio schifoso che si fa sulla carne e il sangue dei bambini. Ricordatevelo la prossima volta che accenderete RealTime.