2023-10-01
Dietro la guerra fra Musk e Berlino i «pizzini» degli apparati statunitensi
Battibecchi su X tra il magnate e il governo tedesco a proposito dei migranti: così il fondatore di Tesla fa un assist all’Italia e riattizza le tensioni mai sopite fra Usa e Germania. Con un occhio al dopo Joe Biden.È polemica tra Elon Musk e il governo tedesco sull’immigrazione. Il magnate ha rilanciato su X un post altrui che, in margine a un video, recita: «Attualmente ci sono otto navi di Ong tedesche nel Mar Mediterraneo che raccolgono immigrati clandestini da far sbarcare in Italia. Queste Ong sono sovvenzionate dal governo tedesco. Speriamo che l’Afd vinca le elezioni per fermare questo suicidio europeo». Nel rilanciarlo, Musk ha quindi posto una domanda a corredo del tweet: «Il popolo tedesco è al corrente di questo?». Un interrogativo a cui ha seccamente replicato il ministero degli Esteri di Berlino, guidato da Maddalena Baerbock, dichiarando: «Sì, si chiama salvare vite». Poco dopo, un nuovo post del patron di Tesla ha affermato: «L’immigrazione clandestina deve essere fermata, ma sono assolutamente favorevole a una maggiore espansione e semplificazione dell’immigrazione legale. Chiunque dimostri di essere un gran lavoratore, talentuoso e onesto dovrebbe poter diventare americano. Punto». È interessante sottolineare come la presa di posizione di Musk sia avvenuta nel pieno dello scontro diplomatico tra Italia e Germania sulla questione delle Ong. Vale quindi la pena di analizzare questo elemento sotto svariati punti di vista. Innanzitutto, il magnate sembra aver, seppur indirettamente, dato un endorsement all’Afd che, a livello europeo, fa parte del gruppo Identità e democrazia insieme alla Lega. Si tratta di una presa di posizione significativa, soprattutto alla luce del fatto che, il prossimo giugno, si terranno le elezioni europee: un appuntamento in cui il dossier immigrazione giocherà prevedibilmente un ruolo cruciale. Inoltre, proprio Identità e democrazia, in sede europarlamentare, ha recentemente candidato Musk al premio Sakharov per la libertà di pensiero 2023. Senza trascurare che, in passato, si registrarono contatti tra il proprietario di X e lo stesso Matteo Salvini. A novembre dell’anno scorso, il leader del Carroccio elogiò il magnate sull’allora Twitter. «Vedo la foto di Elon Musk, uno dei principali geni innovativi. E mi piacerebbe che potesse lavorare di più con l’Italia, per l’Italia, e in Italia», scrisse. «Parole gentili da parte sua. Non vedo l’ora di incontrarci», replicò il Ceo di Tesla. Da quanto risulta alla Verità, la Lega, pur essendo favorevole al contenuto, non era stata informata anticipatamente da Musk del suo tweet contro il governo tedesco. Era inoltre lo scorso giugno, quando il magnate si è recato a Roma, dove ha incontrato il titolare della Farnesina, Antonio Tajani, e la stessa Giorgia Meloni. Tra gli argomenti che furono affrontati, figuravano natalità e intelligenze artificiale. Fu d’altronde Giacomo Amadori che a luglio, su queste colonne, rivelò come i recenti collegamenti tra Musk e Roma sarebbero almeno in parte dovuti ad Andrea Stroppa: un informatico, storicamente vicino a Matteo Renzi, entrato nelle grazie del Ceo di Tesla. Va da sé che, nel pieno delle tensioni diplomatiche con Berlino, il post del magnate va letto come un assist politico al governo italiano. E, guardando al «dopo europee» di giugno, non è del tutto escluso che Musk possa guardare con favore a una maggioranza di centrodestra che, oltre a Ecr e Ppe, includa magari anche Identità e democrazia (tre schieramenti già di fatto compattatisi in occasione dell’opposizione alla Nature restoration law). Una seconda considerazione è di carattere geopolitico. Musk non è un semplice privato, ma intrattiene significativi rapporti con il Pentagono. Basti pensare che Space X si è appena aggiudicata un appalto del Dipartimento della difesa americano per Starshield. Questo ovviamente non significa che il magnate parli a nome del governo degli Stati Uniti. Tuttavia intrattiene con esso dei legami rilevanti. È quindi interessante sottolineare come la sua presa di posizione contro Berlino arrivi in un momento di rapporti non esattamente idilliaci tra Stati Uniti e Germania. Al di là delle dichiarazioni di facciata, la crisi ucraina non ha fatto scomparire le tensioni tra i due Paesi: tensioni che non sono certo nuove. Già ai tempi di Barack Obama e Donald Trump, Washington criticava Berlino sul piano del surplus commerciale. Inoltre gli americani non hanno mai digerito le mosse politico-economiche tedesche di avvicinamento a Mosca e a Pechino. Appena pochi giorni fa, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è del resto mostrato freddo sull’imposizione di dazi ai veicoli elettrici cinesi. Una terza considerazione del post di Musk rimanda invece alla politica interna americana. Il magnate si è notoriamente spostato verso il Partito repubblicano, le cui primarie si stanno avvicinando. Non è un mistero che il Gop sia da sempre critico delle politiche migratorie di Joe Biden, mentre, negli scorsi giorni, la frontiera meridionale con il Messico è tornata fortemente sotto pressione. È in tal senso, che Musk ha usato X, su cui ora tiene un programma anche il giornalista Tucker Carlson, per tirare la volata a vari candidati alla nomination presidenziale repubblicana. Parliamo soprattutto di Trump, Ron DeSantis e Vivek Ramaswamy: tre figure assolutamente favorevoli a una stretta all’immigrazione clandestina. Non a caso, giovedì Musk si è recato in visita alla frontiera con il Messico. Ne consegue che la sua critica al governo tedesco va letta anche nel contesto delle prossime presidenziali americane.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.