2021-04-28
La lotta di don Di Noto, il prete che salva i bambini dagli orchi
Don Fortunato Di Noto (Facebook)
Il fondatore di Meter combatte pedofilia e pedopornografia sul web dal 1989. Un fenomeno raddoppiato con la pandemia.In un tempo in cui sembrano scomparire tutte le certezze, i valori, le convinzioni più diffuse e comuni, e in cui - già prima dell'epidemia attuale - tutto tendeva a liquefarsi, come non ringraziare don Fortunato Di Noto, un sacerdote, un pastore ed un uomo con la schiena dritta, coraggioso ed eroico nel difendere l'infanzia e l'innocenza, contro le malvagità e i sadismi di un mondo senza Dio?Il sacerdote è noto come fondatore e presidente dell'associazione Meter e in questo 2021 ha la gioia di festeggiare il XXV anniversario della Giornata bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e della indifferenza contro la pedofilia, che si svolge per una intera settimana dal 25 aprile al primo maggio di ogni anno. E ciò a partire dal 1996.Don Fortunato (Avola, 1963) e la sua équipe hanno pubblicato, per la lieta ricorrenza, un volume in cui oltre a spiegare il senso della Giornata, sono raccolte in 245 pagine fitte tutte le testimonianze delle autorità politiche e religiose che hanno lodato la lotta senza quartiere che il prete conduce contro la pedofilia, la pedopornografia e tutte le manipolazioni indebite dell'infanzia e dell'adolescenza.E questo è importante anche perché certe forze politiche ideologiche, invece di far fronte comune su battaglie di civiltà, continuano ad associare la violenza pedofila e lo stupro dei minori ai soli ambienti ecclesiastici. Omettendo però completamente che la stragrande maggioranza delle violenze, in Italia come nel mondo intero, non ha per protagonista un ecclesiastico. E che la Chiesa cattolica, almeno a partire da san Giovanni Paolo II, sta combattendo vigorosamente contro questa piaga satanica, mettendo in atto molteplici iniziative per impedire gli abusi.L'opera di don Di Noto è un esempio cristallino di questa lotta non facile, a fronte di una moralità socialmente debole, di persistenti richieste di abbassamento dell'età del consenso sessuale e di un pansessualismo esasperato e perverso che tende a infiltrarsi ovunque, in tutti i contesti e gli ambienti, senza alcuna eccezione di sorta.Nel volume, il sacerdote scrive che «questi venticinque anni sono stati caratterizzati dalle storie di tante vittime che hanno trovato accoglienza, cura e amorevole accompagnamento nel doloroso percorso di liberazione dalle nuove forme di schiavitù, quali appunto la pedofilia e la pornografia infantile».Oltre ai ringraziamenti dei pontefici, da Giovanni Paolo II a papa Francesco, spiccano nel testo i sentiti elogi di tante personalità della politica. Dai presidenti Mattarella, Napolitano e Ciampi, il quale ha proclamato don Fortunato Cavaliere della Repubblica nel 2001, a un numero impressionante di ministri, deputati e senatori.L'associazione Meter, che opera dal 1989, è stata pioniera nella lotta alla pedofilia e in particolare al commercio pedofilo sul web, ed è ormai «riconosciuta nel mondo (dalla Cina al Giappone, dagli Usa all'Europa) come una delle massime autorità nella prevenzione del disagio infantile e nella progettazione di interventi mirati ad un aiuto concreto alle vittime degli abusi sessuali».Sono innumerevoli le azioni di Meter, condotte in accordo con la Polizia postale italiana, per oscurare i veicoli del male e assicurare alla giustizia i pervertiti. Del resto, l'associazione «svolge una capillare opera di formazione ed educazione presso il Polo formativo ed educativo sulle tematiche di pertinenza (bullismo, cyber-bullismo, sexting, educazione ai social network, pedofilia, fragilità, disabilità)».Malgrado ciò, e malgrado l'anno pandemico appena trascorso, il Report 2020 curato dall'associazione descrive una situazione da brivido. In cui emerge che l'idra a sette teste della perversione violenta e sacrilega ai danni dei bambini - giustamente combattuta a suon di carcere e pene severe - sarà sconfitta solo con una rivoluzione spirituale. Basata sul ritorno al vero amore, cioè all'amore come donazione di sé e non come possesso di altri.Nota amaramente il Report: «Se nel 2020 è toccato a tutti restare a casa, questo ha significato affari d'oro per chi violenta i bambini e sfrutta il materiale prodotto con questi piccoli schiavi dei tempi moderni. E per adesso contro l'abuso sui minori sembra non esistere alcun vaccino».I dati sono questi. Nel 2019 i link pedofili scovati erano 8.489, nel 2020 ne sono stati reperiti e denunciati alle autorità 14.521. «La quantità di video denunciati è più che raddoppiata, dai 992.300 video del 2019 si è passati ai 2.032.556 del 2020».E questo fa capire che la lotta per la salute, di cui si è parlato molto (e forse troppo) nei mesi scorsi, deve incorporare la salute psicologica, educativa e morale dei bambini: più immuni per natura al Covid 19, ma più vulnerabili all'azione di orchi, sfruttatori e mostri, a volte sostenuti da disumane ideologie libertarie.Il Report 2020 contiene 140 pagine di dati e di analisi che non abbiamo lo spazio di presentare. Ma una cosa appare certa: la sessualizzazione spettacolare e inaudita, che prima l'Occidente e poi l'intero globo sta vivendo da 2-3 decenni, deve essere frenata e assolutamente recintata.L'escalation di violenze a sfondo sessuale, su donne e minori (spesso con handicap) e l'immane traffico di denaro legato al mercato del sesso sono fenomeni strettamente correlati. Ieri, un certo femminismo e certo «montessorismo» potevano far credere che per la liberazione della donna e del bambino fosse necessario minare l'autorità in nome della libertà, anche sessuale. Oggi che il sesso è un business di incalcolabile entità, la realtà si è rovesciata, ed è bene tenerne conto. Per non diventare complici, davanti al tribunale della storia, della marea nera che dai computer, dai tablet e dai cellulari, sta invadendo la società.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)