2023-07-27
Fi blinda i negoziati sulle case green
Al voto in Senato una mozione azzurra, firmata anche da Berlusconi, che impegna il governo a difendere le «peculiarità» italiane. Così l’Aula vigila sulla trattativa con l’Ue.D’accordo alla transizione green ma di pari passo con una transizione sociale, ovvero cambiamenti in nome dell’ambiente ma tutelando interessi e diritti dei cittadini italiani. E soprattutto difendendo la casa degli italiani. È per questo che quando si parla di efficientamento energetico delle nostre abitazioni, secondo una mozione presentata da Forza Italia, bisogna pensare a una gradualità di interventi in un tempo non stretto. Si parla della direttiva sull’efficienza energetica nell’edilizia, proposta dalla Commissione europea il 15 dicembre 2021, che fa parte delle misure da adottare nell’ambito del «Fit for 55», per raggiungere gli obiettivi di efficientamento energetico e decarbonizzazione fissati a livello europeo e che impatta sul parco immobiliare italiano, con oltre 9 milioni di edifici residenziali da adeguare sui circa 12 milioni esistenti. L’Italia è un Paese a proprietà immobiliare diffusa, sia per la tradizionale predisposizione ad abitare in una casa di proprietà, sia per la forte spinta a investire nel settore immobiliare i risparmi; inoltre, il patrimonio edilizio italiano è in parte poco recente e spesso dislocato nei piccoli borghi montani o nei «vincolati» centri storici; inoltre molti complessi edilizi sono condomini, la cui difficile gestione potrebbe comportare ritardi nel raggiungimento degli obiettivi della direttiva. Con lo scontro «rovente» in corso sul cambiamento climatico, una mozione firmata dai senatori di Forza Italia, a partire dal defunto leader Silvio Berlusconi, oltre a Licia Ronzulli, Maurizio Gasparri, Roberto Rosso, Stefania Craxi, Dario Damiani, Claudio Fazzone, Claudio Lotito, Mario Occhiuto, Adriano Paroli, Franco Silvestro, Daniela Ternullo e Pierantonio Zanettin, pubblicata lo scorso 18 gennaio, andrà al voto forse oggi o la prossima settimana, affinché il governo rappresenti in Commissione europea le peculiarità dell’Italia, in modo che si consenta al nostro Paese di avere la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle proprie caratteristiche rispetto a quelli prospettati. Nella direttiva Ue c’è infatti l’introduzione di standard minimi di prestazione energetica per gli edifici, con gli obblighi di riqualificazione. Ogni Stato membro dovrà stabilire la propria strategia a lungo termine nell’ambito di un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici, per sostenere la modernizzazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici sia privati, in vista dell’obiettivo della neutralità climatica al 2050. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, aveva espresso una posizione netta, spiegando che il governo italiano sarà il solo responsabile nel decidere tempi e modi per riqualificare il patrimonio edilizio, in un percorso che entro i prossimi 27 anni porterà a edifici a 0 emissioni, secondo le regole fissate da Roma e non da Bruxelles. Oltre agli standard minimi di prestazione energetica, l’Ue era divisa sui tempi: da un lato, Italia, Cipro, Grecia, Malta, Spagna e altri avevano chiesto un timing di adeguamento flessibile per avere un parco immobiliare compatibile con la neutralità climatica nel 2050. Dall’altro lato, Germania, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo avevano chiesto target e tempistiche più stringenti. Il compromesso raggiunto prevede entro il 2030 l’adeguamento per gli edifici residenziali di nuova costruzione, per gli altri il raggiungimento del target sarà il 2050. Esenti edifici storici, luoghi di culto ed edifici utilizzati a scopi di difesa.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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A Dimmi La Verità Stefania Bardelli, leader del Team Vannacci di Varese, fa chiarezza sul rapporto con la Lega e sulle candidature alle elezioni degli esponenti dei team.