Decisione Gran Giurì Iap su Campagna #NoEutanasia: «Ha vinto la verità, i nostri manifesti sono legittimi»

Decisione Gran Giurì Iap su Campagna #NoEutanasia: «Ha vinto la verità, i nostri manifesti sono legittimi»

«Ha vinto la verità, i nostri manifesti "#Noeutanasia" contro la legalizzazione del fine vita, sono legittimi; contraria al decoro e al buon senso è la dittatura del politicamente corretto invece e di chi vuole violare il diritto inalienabile alla vita. Ora si sappia che le nostre affissioni di manifesti-denuncia a Roma e Milano e poi in altre città italiane erano regolari, si tratta di una comunicazione onesta, veritiera e corretta caro Cappato e cari radicali e non c'è una "esagerazione della problematica sociale" né si tratta di "richiami scioccanti"». È la dichiarazione soddisfatta del presidente di Pro VitaAntonio Brandi e del vice presidente Jacopo Coghe, dopo che il Presidente del Gran Giurì dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha accertato che la campagna della Onlus - tra le promotrici del Family Day - non viola il suo codice. 'Marta, 24 anni, anoressica, potrà farsi uccidere. E se fosse tua sorella? Alessandro, 18 anni, bullizzato. Potrà farsi uccidere. E così via… #noeutanasia', sono tutti testi che ricordano un pericolo reale: quello che potrebbe accadere se il nostro Parlamento legiferasse in materia di eutanasia e suicidio assistito. È una prospettiva che in altri Paesi, purtroppo, ha già preso forma con l'auto-eliminazione dei depressi, dei fragili, dei deboli dalla società" hanno proseguito. «Ora i parlamentari e i sindaci dei Comuni che ci hanno fatto una guerra ideologica ci chiedano scusa e si rendano conto che sono loro a discriminare e poi ad impedire anche il diritto di opinione e la libertà di pensiero costituzionalmente garantiti» hanno concluso i due presidenti.

Il sospetto di un asse Bortone-Pd per creare il «nuovo Matteotti»
Antonio Scurati (Ansa)
È stata la conduttrice ad aprire la polemica: una rivalsa dopo la «retrocessione»?
Mai dire Blackout | Il protezionismo di Biden scimmiotta Trump

In Francia l’industria della componentistica elettrica si rilancia, L’IEA critica l’Unione europea sull’energia, Biden alza i dazi contro la Cina, i prezzi bassi della CO2 mettono in crisi la transizione europea, il sindacato americano dei lavoratori dell’auto si espande.

Ecco come la Rai è cascata nel trappolone antifascista
Giorgia Meloni (Ansa)

Lo scrittore s’accorda con Rai 3 per un monologo gratuito sul 25 aprile, poi vuole soldi per insultare il premier. La trattativa salta, il Pd ne fa un martire. Giorgia Meloni chiude i conti pubblicando il «discorsetto» su Facebook.

La sinistra fa propaganda e parla di repressione da parte della Meloni: nel 2024 ci sono stati 4.853 cortei o sit-in e solo nel 2% dei casi si sono verificati problemi di ordine pubblico. Per prevenire i disordini sono stati usati 276.000 tra agenti e carabinieri.
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