2022-10-04
«Polizze false sulle Ffp2? La Regione disse: ok»
L’azienda incriminata passa al contrattacco: «È stato Carmelo Tulumello, capo della Protezione civile, a dare con un sms alla Ecotech l’ok alle fideiussioni a garanzia del carico di dpi pagato e mai consegnato». È stato Carmelo Tulumello, capo della Protezione civile della Regione Lazio che, dopo aver affidato, in piena pandemia, una commessa da 36 milioni di euro di mascherine alla Ecotech Srl di Sergio Mondin, a dare l’ok alla polizza fideiussoria che l’ente guidato da Nicola Zingaretti non è mai riuscito ad incassare e della quale contesta l’autenticità. Al pari della Corte conti che nell’invito a dedurre inviato a Tulumello e Zingaretti le ha definite «garanzie irregolari e illegittime, non idonee in alcun modo a ridurre i rischi per la Regione». La prova del via libera del responsabile della Protezione civile è in un sms inviato dal dirigente regionale in risposta a Sergio Mondin titolare di fatto della Ecotech: «Ok, la polizza va bene».Il documento, che come denunciò La Verità si è rivelato falso, convinse Tulumello a rifirmare il 10 aprile le determina riattivando così la commessa disdetta nei giorni precedenti a seguito delle mancate consegne. Ulteriore elemento a favore del rinnovo fu la presentazione di un documento di tracciabilità delle merci Sgs che attestava che un carico di mascherine si trovava presso l’aeroporto internazionale di Shanghai in attesa di essere trasferito in Italia. A ricostruire la genesi dell’assicurazione, una delle due condizioni indispensabili per la ripartenza dei contratti, è Giorgio Quadri, legale della Ecotech: «La prima polizza fideiussoria concordata con la Itc International Broker srls non la presentammo alla Protezione civile perché palesemente falsa. Abbiamo successivamente contattato il titolare della Seguros dhi-atlas ltd, Andrea Battaglia Monterisi che ci ha sottoposto una nuova polizza». Continua il legale: «Vista il precedente della prima versione e non essendo noi in grado di verificare la bontà del documento abbiamo chiesto a Tulumello, attraverso i suoi uffici, di accertarne l’autenticità». A questo punto che cosa è successo? «È accaduto che Tulumello ci ha confermato che la polizza andava bene (anche attraverso l’sms di cui abbiamo parlato all’inizio, ndr) e Mondin ha provveduto a versare a Battaglia Monterisi la somma di 168.000 euro in cambio di due polizze fideiussorie. Una a copertura di 10 milioni di euro di anticipo e l’altra per garantire 4 milioni di euro». Per la Regione Lazio la polizza emessa dalla Seguros sarebbe falsa, ma Quadri ha un’opinione diversa: «La polizza è vera, esiste. Sono loro (riferito alla Protezione civile, ndr) che in una fase successiva affermano che la società non è abilitata ad operare in Italia. Che è un’altra questione e non significa che la polizza sia falsa. Sostengono che la Seguros non sia iscritta all’ Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), ma si tratta di una società straniera (inglese, ndr) che ha garantito l’operazione e a fronte di questa obbligazione ha chiesto e ottenuto il pagamento di 168.000 euro». Alla famigerata polizza, che ha segnato il destino della Ecotech, facevano riferimento anche le determine di «novazione» dei contratti: «La Ecotech Srl […] rilascia idonea garanzia fideiussoria a prima richiesta», la più sicura. Sulla carta. La Verità, nell’aprile 2020, aveva ricostruito tutti i passaggi della vicenda delle polizze nell’aprile 2020. All’epoca Tulumello aveva raccontato che la Ecotech, il 15 aprile, lo aveva informato via mail di aver pagato il premio della «polizza assicurativa» da 10 milioni di euro alla società Itc international brokers Srls e il 16 la stessa Itc «confermava la circostanza della ricezione del pagamento del premio e la conseguente operatività della copertura assicurativa della polizza». Ma a questo giornale il direttore della Itc, Maurizio Derine, aveva raccontato un’altra storia: «Non corrisponde al vero che la mia società abbia fornito alla Ecotech Srl le polizze Seguros dhi-atlas Ltd e il signor Tulumello e la stessa Regione sono a conoscenza delle falsità contenute nelle revoche firmate il 25 aprile». Quando gli avevamo chiesto di documentare la sua affermazione ci aveva risposto: «Il 18 aprile ho avvertito via posta elettronica la Ecotech, con Tulumello in copia, che la Seguros, con cui facevo da intermediario, avrebbe inviato la garanzia il 20 aprile».In effetti nel messaggio elettronico, di cui La Verità è in possesso, si legge: «L’emissione della polizza sarò effettuata dalla Compagnia lunedì (20 aprile 2020, ndr) in quanto, come comunicatovi, i fondi sono arrivati solo venerdì pomeriggio e la nostra banca ancora non ce ne ha dato la disponibilità». Quindi il 16 aprile di due anni fa non poteva esserci nessuna «operatività della copertura assicurativa», contrariamente a quanto scritto da Tulumello. Il 17 aprile 2020 scade l’ulteriore proroga per la consegna delle forniture. Il 18 la Ecotech chiede un altro rinvio di 12 giorni e si impegna a fornire una seconda polizza da 4 milioni di euro a integrale copertura dell’acconto versato. Però, alle 15 e 30 del 20 aprile, la polizza non è ancora arrivata a Roma e allora, dopo aver ricevuto una doppia diffida, Derine rispedisce al mittente il bonifico da 160.000 euro.Mentre succede tutto questo, la Regione non ammette pubblicamente le difficoltà e il vicepresidente della giunta Daniele Leodori, sempre il 20 aprile, va in commissione Bilancio a riferire che la polizza c’è e che il consolato italiano di Shanghai ha verificato che è in partenza un volo per l’Italia con la merce a bordo. Nelle stesse ore la Seguros, che evidentemente ha scavalcato Derine, invia a Roma «gli schemi di polizze assicurative». Quelle a cui avrebbe dato l’ok Tulumello via sms, dopo aver pubblicamente evidenziato gli «accurati» controlli fatti sulla compagnia dominicana con sede di rappresentanza a Londra: «Dal sito internet della Fca – Financial conduct authority- la Seguros risulta effettivamente iscritta al numero 776865» annota. Tralasciando, però, di dire che non lo era come compagnia assicurativa. Aggiungendo in compenso che la Seguros è registrata alla Camera di commercio inglese «per attività ausiliarie di intermediazione finanziaria» e che «alla data del 19 settembre 2019 il capitale risulta pari a 31.789.000 sterline, interamente versato». Con La Verità Derine aveva contestato la versione del capo della Protezione civile del Lazio: «In realtà la Seguros è una semplice limited di diritto inglese dormiente con 1.000 sterline di capitale sociale e con un nome che copia quello della casa madre, la compagnia offshore: quindi si tratta di una truffa evidente della quale non mi ero accorto e della quale sono stato vittima anch’io». Ad attuarla sarebbero stati, sempre a giudizio di Derine, Battaglia Monterisi e il suo socio Pierfrancesco Colajacomo. A denunciare per primi che la Seguros valesse come una moneta da 4 euro eravamo stati proprio noi della Verità che il 22 aprile 2020 avevamo chiesto delucidazioni all’Ivass, istituto che ci rispose che la Seguros non risultava «abilitata all’esercizio dell’attività assicurativa in Italia né in regime di stabilimento, né in regime di libera prestazione di servizi». Subito dopo la pubblicazione di questa notizia, anche a Tulumello era venuta la non troppo originale idea di «richiedere, rispettivamente, all’Ivass e alla Fca chiarimenti circa la correttezza ed idoneità della garanzia fideiussoria». L’sms di via libera, però, forse era già partito.
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