2018-11-03
Dal presidente del Leicester all'India, continuano le rogne per Leonardo
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L'incidente del numero uno della squadra di calcio inglese potrebbe indurre la Thailandia ad aprire un'inchiesta sugli elicotteri di AgustaWestland. Nel frattempo la procura generale di Milano, l'Agenzia delle entrate e il ministero della Difesa indiano impugnano la sentenza di assoluzione di Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini sulla presunta maxi tangente per i velivoli venduti nel 2010. Due notizie negative si sono abbattute nell'ultima settimana su Leonardo, il nostro colosso della Difesa che a distanza di sette anni dalle inchieste che hanno decapitato i vertici, sta provando a ritrovare credibilità a livello internazionale con l'amministratore delegato Alessandro Profumo. E sono due notizie che vanno a colpire la divisione elicotteri, quella su cui proprio il numero uno di piazza Monte Grappa ha puntato di più nel suo piano industriale. La prima è quella del ricorso presentato dalla procura generale di Milano, dall'Agenzia delle Entrate e dal ministero della Difesa indiana davanti alla Corte di Cassazione contro l'appello bis di assoluzione per ex amministratore delegato di Finmeccanica e AgustaWestland Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini. Il processo è sempre quello sulle presunte tangenti per l'appalto da 560 milioni di euro per i 12 elicotteri all'India nel 2010. Si tratta di una vicenda che non vede ancora la parola fine, non solo in Italia, ma soprattutto a New Dehli dove gli investigatori indiani stanno aspettando che la corte di Dubai si esprima lunedì 5 novembre sull'estradizione di Christian Michel, uno degli intermediari delle presunte mazzette. Michel non è una figura qualunque. Gli indiani sono convinti possa spiegare e raccontare come quel giro vorticoso di milioni di euro sia transitato ai vertici del partito di Sonia Gandhi, ma le possibili testimonianze dell'inglese potrebbero anche sciogliere i nodi di quello che aveva raccontato l'ex responsabile relazione esterne Lorenzo Borgogni ai magistrati di Napoli. Furono le dichiarazioni dell'ex braccio destro di Pier Francesco Guarguaglini, infatti, a innescare i processi che nel 2013 coinvolsero anche la Lega di Umberto Bossi e Roberto Maroni. Secondo Borgogni fu infatti Michel a portare 9 milioni di euro al Carroccio. Quest'ultimo troncone d'inchiesta è stato archiviato nel 2014 su richiesta del procuratore Eugenio Fusco. Ma è evidente che nuove dichiarazioni di Michel agli indiani potrebbero avere ricadute anche in Italia. Del resto lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel suo incontro con il premier Nerendra Modi lunedì 29 ottobre avrebbe parlato del caso, anche perché Leonardo continua a essere nella black list del governo indiano per i processi in corso, minandone la credibilità internazionale. La seconda notizia è passata quasi inosservata in Italia, ne ha scritto solo Il Sole 24 Ore, la tragedia che ha colpito il presidente del Leicester, Vichai Srivaddhanaprabha. L'elicottero caduto infatti era di produzione italiana, un Aw169. Lunedì il titolo ne ha risentito in Borsa e l'azienda ha diramato un comunicato dove si è detta «rattristata dall'incidente di che ha coinvolto un elicottero Aw169 nello stadio del Leicester City Football Club. Desideriamo offrire le nostre più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici di coloro che sono coinvolti. La Divisione Elicotteri di Leonardo è pronta a supportare l'Aaib nelle sue indagini per determinare la causa di questo incidente, il primo in assoluto che coinvolge un elicottero AW169». E' sempre il Sole 24 Ore a spiegare che si tratta del secondo grave incidente per un elicottero del gruppo dopo quello del prototipo del convertiplano Aw 609, esploso durante un volo sperimentale il 30 ottobre 2015 a Tronzano Vercellese, nel quale morirono i due piloti collaudatori. C'è un'inchiesta in corso a Vercelli dove quattro dirigenti del gruppo sono stati rinviati a giudizio. Non solo. La morte del tycoon Srivaddhanaprabha ha scatenato polemiche in Thaildandia, dove, come riporta il Bangkok post, c'è chi ha iniziato a domandarsi perché l'esercito thailandese ha pagato 12 elicotteri Aw169 più di quanto fosse il prezzo di listino di Agusta, ovvero 6,6 milioni di euro, quanto pagato dallo stesso presidente del Leicester. A intervenire è stato anche Veera Somkwamkid, segretario generale dell'anticorruzione che ha sollevato la differenza di prezzo, ricordando persino che gli elicotteri Agusta non vengono usati. Non è detto che si possa aprire un nuovo fronte giudiziario anche in Thailandia. Anche se la risposta agli interrogativi thailandesi può essere molto semplice: ogni contratto di Mro&u ha durate e valori diversi. Tanto diversi da cambiare drasticamente il pezzo. Ma c'è un problema più profondo che riguarda la divisione elicotteristica di Leonardo, già emerso dopo la presentazione del piano industriale di Leonardo il 30 gennaio di quest anno. Come avevano sottolineato alcuni giornali stranieri, il piano mancava di una visione ma soprattutto era troppo concentrato sugli elicotteri, il settore più in difficoltà, con una diminuzione della redditività del 23%. Un settore manifatturiero in difficoltà evidente, con piattaforme vecchie e nessun progetto davvero innovativo nel breve-medio termine. Nella prospettiva per i prossimi anni gli studi prevedono infatti questa ripartizione delle quote del mercato, tra Russian Helicopters 18,81%, Sikorsky 16,50%, Airbus 14,81%, Bell (compresi programmi congiunti con Boeing) 12,04% e infine la vecchia AgustaWestland 10,48%. Le domande di allora valgono ancora adesso. Perché Profumo, dopo aver affermato che occorre investire sui settori «più competitivi e ad alta redditività», ha centrato tutta la sua presentazione o quasi su un settore poco redditizio e poco competitivo?
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)