
La commissaria Margrethe Vestager apre un fascicolo contro Amazon per gestione poco trasparente dei dati. Il messaggio ostile a Washington si somma a quello lanciato dalla Francia, pronta a tassare l'online. Giovanni Tria si accoda: «Ci muoveremo assieme».Cattive notizie da Bruxelles per i colossi di internet, con la Commissione europea che ha annunciato l'avvio di un'indagine antitrust nei confronti di Amazon, mentre la Francia sta continuando ad accelerare sull'introduzione della web tax. L'esecutivo comunitario ha aperto un'inchiesta per verificare se l'utilizzo da parte di Amazon dei dati dei dettaglianti indipendenti che vendono i loro prodotti attraverso la piattaforma rappresenti una violazione delle regole sulla concorrenza. «Dobbiamo assicurare che le piattaforme online non eliminino i benefici che il commercio elettronico offre ai consumatori attraverso comportamenti anticompetitivi», ha spiegato la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager. «Il commercio elettronico ha stimolato la concorrenza nelle vendite al dettaglio, ha ampliato le possibilità di scelta e ha fatto scendere i prezzi». Per garantire che i consumatori possano usufruire correttamente di questi vantaggi, ha aggiunto Vestager, «ho deciso di esaminare molto attentamente le pratiche commerciali seguite da Amazon, e il suo doppio ruolo nelle vendite all'ingrosso e al dettaglio, al fine di verificare se la società stia rispettando le regole Ue sulla concorrenza». L'indagine di Bruxelles si concentrerà su due filoni: i rapporti di Amazon con i venditori presenti sul marketplace e il ruolo dei dati nella selezione dei vincitori della cosiddetta «buy box», che consente agli acquirenti di introdurre nei loro carrelli online i prodotti di un certo venditore. Secondo i primi accertamenti, ha fatto sapere la Commissione in una nota, Amazon utilizzerebbe informazioni «sensibili» dal punto di vista della concorrenza, in particolare sui venditori all'ingrosso, i loro prodotti e le transazioni effettuate. E questo, secondo Bruxelles, potrebbe portare a comportamenti non corretti, visto che Amazon opera attraverso il suo sito web come dettagliante ma allo stesso tempo mette anche a disposizione la sua piattaforma per operatori indipendenti, in modo tale che anch'essi possano vendere direttamente i loro prodotti ai clienti. L'indagine europea, ha precisato un portavoce della Commissione, non interferisce con quelle aperte dai singoli Paesi nei confronti di Amazon, che si è comunque detta disposta a collaborare «pienamente» con Bruxelles. «Sappiamo che le autorità per la Concorrenza di Italia, Austria, Germania e Lussemburgo stanno indagando su alcune pratiche di Amazon», ha spiegato il portavoce. «Ci siamo coordinati da vicino con le autorità nazionali fin dall'inizio della nostra indagine, e siamo giunti alla conclusione che le loro inchieste non si sovrappongono alle nostre, ma sono complementari, e perciò vanno avanti». La notizia dell'indagine arriva in un momento molto delicato per i rapporti tra i Paesi europei e i colossi del web, che vede la Francia in prima linea nella campagna per l'introduzione di una tassazione minima per i profitti realizzati da queste società. Il tema è al centro del G7 finanziario di Chantilly, iniziato a pochi giorni dalla decisione del governo transalpino di introdurre la Web tax in Francia, nonostante la minaccia di Washington di aprire un'indagine che potrebbe portare a nuovi dazi: e Parigi vuole usare il suo ruolo di padrone di casa per ottenere il più ampio sostegno possibile alla proposta di una tassazione minima. Le norme fiscali internazionali, infatti, a detta di molti osservatori non sono efficaci nei confronti di società come Facebook, Apple o la stessa Amazon, che pagano le tasse in Paesi con forti agevolazioni fiscali indipendentemente dall'origine dei loro fatturati.A spiegare come mai Parigi abbia deciso un'accelerazione così forte sul tema della Web tax è stato, a margine del vertice del G7, il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire: «Abbiamo lavorato per oltre due anni a livello europeo per raggiungere un compromesso. Abbiamo avuto il supporto di 24 Stati membri Ue. Se alla fine abbiamo deciso di andare da soli, è solo per aprire la strada a un compromesso internazionale», che Parigi auspica di raggiungere entro il 2020. In questa partita la Francia si aspetta l'appoggio dell'Italia, che a sua volta, come ha spiegato lo stesso Le Maire al Corriere della Sera, ha ricevuto il sostegno dei transalpini nelle trattative per evitare l'avvio della procedura di infrazione per debito eccessivo da parte della Commissione europea. Sulla Web tax il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha ricordato che il governo «era in attesa di decisioni a livello europeo per avere provvedimenti concordati, poi l'azione è stata rimandata: in ogni caso siamo in tempo per far partire questo provvedimento per l'anno prossimo». Ma la mossa dell'Antitrust europea contro Amazon sembra portare a un'accelerazione nella direzione indicata dalla Francia, cioè verso una maggiore severità nei confronti dei giganti del Web.
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».





